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Se il Muro ti crolla addosso

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Se il Muro ti crolla addosso

"Plus-minus null" fa ben parlare di sé all’edizione 1998 del Torino Film Festival. Il primo lungometraggio dell’irlandese Eoin Moore, ma tedesco come formazione artistica, riflette quella che è la sua esperienza professionale di documentarista free lance. "Plus-minus null" è un film su Alex, una persona piccola piccola nella grande Berlino. Alex fa il muratore part-time, soprattutto per rubacchiare qualche attrezzo da rivendere al mercato nero. Alex non ha una casa ma vive nelle baracche-dormitorio dei cantieri, dove lavora anche il fratello. Le prime note della versione acustica di "Creep" dei Radiohead accompagnano sempre i momenti peggiori della giornata di Alex il perdente, di Alex il fallito e, credetemi, "Creep" la si sente molto spesso… Nei suoi 33 anni (una coincidenza?) Alex non ha combinato assolutamente nulla: un matrimonio fallito, nessuna reputazione come lavoratore, nessun valore come ladro. Alex però sembra fregarsene, Berlino è troppo grande e lui non può competere con essa, per questo motivo si lascia sopraffare dagli eventi, lasciandosi trascinare dalla corrente che, per Alex, scorre molto lentamente. Qualcosa sembra girare per il verso giusto quando incontra la giovane Svetlana, una bosniaca con il permesso di soggiorno che sta per scadere. La consapevolezza di dover andarsene da un paese che ormai considera il suo, nonostante cerchi i sapori della sua terra fra i compatrioti che resistono per la strada, la spinge a prostituirsi per guadagnare il più possibile prima del ritorno in Bosnia, dove non la attende niente di nuovo. Alex e Svetlana si affezionano l’un l’altra ma nessuno dei due ha la forza per trascinare l’altro fuori da una vita perdente. Non sembra poterlo fare nemmeno Ruth, un’altra prostituta amica di Alex e Svetlana. I tre sono assolutamente soli e disperati, ma se le due donne vedono in Alex il salvatore di un’esistenza votata al fallimento lui non pensa minimamente di poterlo fare. Svetlana cerca un matrimonio per restare in Germania e Ruth cerca un compagno "normale": Alex non vuole essere niente di tutto questo, anzi è lui che cerca una corda in fondo al pozzo. Il finale è malinconico e rabbioso ma niente è cambiato in loro. Girato in digitale e sgranato alla dimensione cinematografica, ben improvvisato dagli attori e forte di una cornice suggestiva come quella degli immensi cantieri della ex Berlino Est, "Plus-minus null" riesce nel suo intento, se l’intento è quello di raccontare una storia che non c’è. Le tre storie si intrecciano, si sfiorano, si allontanano, si riuniscono e poi si separano per sempre. Le loro vite sono inutili, non rientrano in nessuna statistica, sono una prostituta, un disoccupato ed un’immigrata qualsiasi, non c’è tempo per loro perché i nuovi palazzi devono essere pronti ed il permesso di soggiorno scade. Il bar dove si trovano le prostitute, i dormitori nei cantieri, il piccolo appartamento di Ruth o la Trabant di Alex sono i loro microcosmi, fuori da lì non valgono niente. Non giunge alla vittoria ma la giuria del Festival assegna comunque un riconoscimento importante a Eoin Moore, segno che si parlerà ancora di questo film.

Michele Benatti

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