Un aspetto del background troppo spesso sottovalutato in molti giochi di ruolo, ma ancora più di frequente sottovalutato dallo stesso Master nel creare le avventure, è la religione. In ogni mondo fantasy che si rispetti esisteranno sicuramente molti déi e relative religioni, corredati naturalmente da tutti i necessari elementi di contorno: templi, sacerdoti o sacerdotesse, istituzioni religiose, culti, ecc..
Se ben sfruttata, questa componente del background può rivelarsi una autentica miniera d’oro come fonte di ispirazione per avventure e per la creazione di personaggi e situazioni davvero interessanti. Inoltre una o più religioni ben dettagliate danno quel tocco di verosimiglianza in più che aiuta parecchio a calarsi nel modo di fantasia con maggiore efficacia.
Quasi tutti i sistemi di GDR commerciali ad ampia diffusione hanno nei loro libri di regole un grande numero di religioni più o meno dettagliate; in alcuni casi esistono veri e propri manuali (belli e costosi…) di centinaia di pagine dedicati esclusivamente a déi e religioni.
Per tutti i lettori che vogliono risparmiare il loro denaro, per quelli che non hanno mesi di tempo da dedicare alla lettura di tomi enormi, o semplicemente per tutti coloro che vogliono qualcosa di diverso, propongo questo mese una breve carrellata di divinità e culti relativi che io stesso utilizzo nelle mie campagne, ambientate in un mondo di fantasia da me creato detto Ahzas. Le descrizioni sono volutamente sommarie per lasciare spazio alla vostra inventiva, cari lettori che vi dedicate alla sublime Arte del Master… Comunque se desiderate un maggiore dettaglio, potete contattarmi scrivendo a KULT Underground, e vedrò di accontentare le vostre richieste. Ma ora, bando alle chiacchiere, ed ecco il pantheon di Ahzas.
Divinità Maggiori
Ifni
Dea della Terra, della Maternità, della Fecondità, dell’Amore, della Guarigione
Culto diffuso in tutto Ahzas. Ifni è tra le divinità più amate e rispettate. Rappresenta la Terra, Madre di tutti gli esseri viventi. I Templi di Ifni hanno forma circolare; la dea è raffigurata sdraiata sul fianco, col seno scoperto (simbolo di maternità). Amministratori del culto di Ifni sono le sue Vestali, che indossano una tunica bianca, simbolo del latte materno, raccolta in vita da un cordone di seta azzurro. Le guaritrici devote a Ifni sono le più capaci di tutto Ahzas, dato che la benevolenza della dea si manifesta attraverso le loro mani.
Faràlis
Dea della Sapienza, della Giustizia, della Luce, della Verità
Seconda solo a Ifni come popolarità (ha però maggiore favore tra le persone colte, piuttosto che tra il popolo) Faralis è la Dea che presiede alle facoltà più nobili dell’intelletto, alla chiarezza e alla giustizia. Si contrappone alla dea Kalima, di cui rappresenta l’antitesi. I sacerdoti e le sacerdotesse di Faralis vestono di bianco e oro, a rappresentare la Luce della Ragione che scaccia le Tenebre dell’Ignoranza e della Tirannia. I templi di Faralis sono a pianta quadrata, circondati da un ampio colonnato. La Dea è rappresentata in piedi, con un terzo occhio posto sulla fronte che manda raggi luminosi (la Luce dell’Intelletto). Nella mano destra tiene una spada rivolta verso il basso e nella sinistra un libro aperto (il Libro Della Verità).
Kalimà
Dea della Guerra, della Sofferenza, delle Tenebre, della Corruzione
Kalima rappresenta l’alter ego oscuro di Faralis; è una divinità maligna, creata dagli altri Dei all’inizio dei Tempi per combattere il terribile Demone Vajirooma, che voleva distruggere l’universo. Per sconfiggere questo terribile nemico, gli Dei si videro costretti a creare qualcosa di ancora più terribile: Kalima. Questa Dea apprezza la sofferenza, la depravazione, e soprattutto la corruzione degli animi e dei corpi. Benché il culto di Kalima sia ufficialmente proibito, tutti sanno che nelle notti di luna nuova qualche vittima innocente verserà il proprio sangue sulla fredda pietra di un altare nascosto nella giungla… I templi dedicati al culto di Kalima sorgono nascosti nelle foreste e nelle zone più nascoste e insospettabili delle città di tutto Ahzas. I sacerdoti di Kalima vestono di nero e rosso, simboli di morte e sangue. La Dea è raffigurata con statue lignee dipinte di verde-bluastro, completamente nuda eccetto che per un ridotto perizoma, con una mano sollevata a reggere una testa umana mozzata (spesso vera) e con un corpo senza vita disteso ai suoi piedi. Dalla sua bocca semiaperta biancheggiano lunghe zanne e fuoriesce una lingua rossa e serpentina molto lunga. Si narra che Kalima si reincarni ciclicamente in una giovane fanciulla, portando il mondo alla rovina e alla dissoluzione per dargli un nuovo inizio. Gli adepti del culto di Kalima sostengono che sia finito così il Mondo Di Prima.
Thàlànn
Dio dei Mari
Thalann è un Dio potente ma restio a manifestarsi nel mondo degli esseri umani. E’ adorato dai pescatori e dai marinai di tutto Ahzas. Si può considerare Thalann una divinità benigna, anche se la sua ira è terribile e lenta a placarsi. Si sa per certo che in passato gli erano offerti sacrifici umani, ma oggi il culto di Thalann ha toni molto più tranquilli. I suoi Templi a pianta rettangolare sono una presenza costante nelle città costiere e nei porti. I sacerdoti del culto di Thalann vestono con tuniche corte azzurre e argento. Il Dio è raffigurato con una lancia nella mano destra e una grande anfora nella sinistra.
Nepéris
Dio della Morte
Neperis è il dio che presiede e governa il Regno dei Morti. Originariamente era una figura priva di connotazioni negative, qualcosa di simile ad un equo giudice. Attualmente il culto di Neperis si è trasformato in qualcosa di molto più oscuro e perverso, con frequenti sacrifici (anche umani) e rituali scabrosi, tanto da essere dichiarato fuorilegge dall’Imperatore Baldos III su tutte le sue terre. I vecchi templi dalla caratteristica forma allungata sono stati chiusi o abbattuti, e i sacerdoti imprigionati o uccisi.
Il culto deviato di Neperis tuttavia sopravvive, officiato in oscure catacombe nel sottosuolo delle grandi città (soprattutto a Zòram, la capitale) e in minuscoli tempietti anonimi delle provincie più remote. Tra gli studiosi sono in molti a ritenere che la causa della decadenza del culto di Neperis sia da ricercarsi nei piani malvagi degli adepti di Kalima.
I sacerdoti di Neperis indossano una ampia tunica nera bordata d’oro che li copre fino ai piedi, e spesso indossano delle maschere terrificanti, per incutere timore nei discepoli e per evitare di farsi riconoscere.
Ankmar
Dio del Cielo e Delle Nubi
Ankmar è una delle divinità più antiche di tutto Ahzas, e presiede ai mutamenti climatici, all’avvicendarsi delle stagioni, alle precipitazioni atmosferiche e ai fulmini. I contadini sono i principali devoti di Ankmar, e lo pregano per avere la sua benedizione per i loro raccolti. Tra gli intellettuali, sono in molti i maghi che lo venerano, dato che ai suoi fedeli più devoti Ankmar dona la facoltà di effettuare incantesimi molto potenti di controllo dell’atmosfera. Ankmar è l’unica divinità di tutto Ahzas che non abbia una rappresentazione umana: nei templi a lui consacrati (chiostri circolari che circondano un cortiletto a cielo aperto) l’effigie divina viene sostituita da un enorme braciere in cui vengono arsi rami di Tequod, albero a lui sacro. Il fumo che si sprigiona viene venerato come manifestazione del dio.
I sacerdoti di Ankmar vestono una tunica blu intenso con ricami argentei. Il simbolo del dio è un fulmine stilizzato.
Divinità Minori
Gilbedil, detto Signore Degli Elfi
Dio protettore delle foreste e degli Elfi
Gilbedil era un Elfo vissuto più di mille anni orsono. Di lui si afferma che acquisì tale saggezza e potere magico da diventare un Dio. La sua esistenza terrena terminò nella sanguinosa Battaglia Dei Due Cieli, quando fu trafitto dalla Malefica Spada Nera Murazamas. Da allora, tramutato in puro spirito, veglia sul popolo degli Elfi. Gran parte degli incantesimi elfici sono preghiere a Gilbedil. La storia di Gilbedil e i particolari del suo culto sono noti solo agli Elfi, che ben difficilmente ne fanno parola con chi non appartiene alla loro razza.
Kròm
Dio della battaglia e dell’acciaio
Questo Dio minore è adorato soprattutto da popolazioni barbare del Grande Nord, dedite alle razzie e a faide sanguinose. Krom è raffigurato con pitture rupestri che lo ritraggono come un uomo gigantesco armato di un enorme spadone a due mani. I sacerdoti (o meglio, gli sciamani) spesso impersonano il Dio in rituali propiziatori, e a volte ne sono invasati e riferiscono ai fedeli il volere di Krom.
I guerrieri devoti a Krom a volte sono benedetti dal dio durante le battaglie, e combattono con furia inarrestabile incuranti di ferite, dolore e fatica.
Non c’è più religione?
Massimo Borri