KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Intervista a Giovanni Strammiello

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Intervista a Giovanni Strammiello

A beneficio di chi non ti conosce, parlaci un po’ di te e spiegaci chi sei: quanti anni hai, dove hai studiato, che lavoro fai, quali sono i tuoi hobby…
Non so quanto possa essere benefico il conoscermi comunque l’avete voluto voi: ciao, mi chiamo Giovanni, ho 29 anni, in genere studiavo in casa… poche volte in casa di amici, perché si finiva con il chiacchierare di tutt’altro. Se intendi invece sapere che studi ho fatto, tralasciando le elementari e le medie posso tranquillamente dire di essere in possesso del diploma più in voga negli anni ’80 ovvero Ragioniere Programmatore (o Ragioniere P.I. – perito informatico – che fa molto telefilm Magnum P.I.). A dire il vero adesso che ci penso il diploma è ancora in segreteria all’università… dovrò decidermi ad andarlo a prendere nei prossimi mesi. Ehm, l’università l’ho interrotta… ho invece seguito un corso di Tecnico in Applicazioni telematiche che mi ha portato poi dove sono adesso. Lavoro presso la software house Expert System come il nostro capo redattore Marco Giorgini. La mia qualifica è Responsabile del testing e di qualche altro piccolo progetto software che dovesse insorgere nel frattempo. In realtà, per la maggior parte del tempo svolgo un lavoro di cui però non posso parlarti, perché i miei datori non vogliono che si sappia in giro. L’ultima cosa che posso fare quindi è scriverlo su Kult e su Internet.
I miei hobby? Ma naturalmente cinema, musica, computer e videogiochi. Da queste passioni nascono poi i miei articoli per Kult.

Come hai conosciuto KULT?
Diciamo piuttosto: come avrei potuto non conoscerlo? Lavorando nello stesso luogo dove il nostro caporedattore passa i suoi giorni sonnecchiando davanti al monitor (lo sai che scherzo Marco… ma mi piaceva il suono di questa frase…) sarebbe stato quasi impossibile non venirlo a scoprire. D’altronde all’epoca si presentava dicendo: "Ciao sono Marco Giorgini. Scrivo su Kult Underground, ti piacerebbe scriverci? Ovviamente gratis…" Mi ricordo che l’ho guardato e gli ho detto: "Cos’hai detto?" E così sono venuto a conoscenza della nostra rivista multimediale.

Perche’ hai deciso di scrivere per KULT e cosa ti ha spinto a continuare fino ad ora?
Mi ricordo benissimo il motivo e il giorno in cui ho deciso di scrivere per Kult. Ero appena tornato dallo SMAU edizione 1996, stravolto come non mai e mi vedo arrivare Marco, che con i suoi modi gentili mi dice: "Ciao sono Marco Giorgini. Scrivo su Kult Underground, ti piacerebbe scriverci? Che ne diresti di farmi un resoconto dello Smau? Ovviamente gratis…". Beh, quell’articolo non ha mai visto la luce sul numero di Ottobre né sui seguenti, semplicemente perché avendo lavorato tutto il periodo al mio stand e non avevo avuto modo di vedere il resto dello SMAU. Sarebbe quindi diventato un articolo un po’ troppo monotematico, anche se penso che sarebbe piaciuto ai miei datori di lavoro. Quindi dopo qualche settimana Marco tornò all’attacco dicendomi: "Ciao sono…" no, ok basta… ormai ci conoscevamo… sotto minacce fisiche mi convinse a scrivere per K.U. un bell’articolo su Office 97 (che se non sbaglio fu apprezzato anche da qualche dirigente italiano Microsoft, che qualcuno di voi, pezzi grossi di Kult ebbe il sangue freddo di fargli leggere…) Poi da quello prese il via la mia collaborazione con la rivista che mi portò a recensire un po’ di tutto: dai videogiochi, alle ultime tecnologie grafiche, ai dvd, alle tecnologie informatiche applicate nello sviluppo degli effetti speciali nei film(!), a vere e proprie recensioni di film e chissà cos’altro farò nei prossimi mesi…
Cosa mi ha spinto a continuare? Beh, più che una cosa è un colui quello che mi ha spinto a continuare… o meglio le sue minacce fisiche, come ho varie volte esternato nei miei articoli… Seriamente, aggiungo anche che mi piace farlo e fino a che non diventerà un ostacolo alle altre mie attività continuerò a farlo volentieri. Appena smetto mi sa che dovrò cambiare residenza, perché Marco mi verrà a cercare come Terminator…

Quali sono, a tuo avviso, i motivi per cui e’ stata premiata la rubrica che segui?
Ehm, questo dovrebbe dirmelo la giuria. In realtà Marco non me ha ancora consegnato il premio… si vendica del fatto che io non ero presente fisicamente alla Festa di Kult il 29 Ottobre scorso, ma sapete ero a casa con un mal di gola… certo se avessi sospettato qualcosa… ma visto che ero già stato premiato l’anno scorso non avrei mai sospettato di essere premiato di nuovo. Pensate che l’ho saputo solo domenica attraverso una nostra conoscenza comune (ciao Francesca) e mi sono sentito un po’ Woody Allen, che non va mai alle cerimonie degli Oscar, perché tanto sa che l’Academy non lo premierà mai… questo era in minima parte il mio caso: stavo male davvero.
L’anno scorso ero stato premiato perché qualche indirizzo internet di alcuni miei articoli sul dvd erano finiti sulla rivista Computer inserto del giovedì di Repubblica e su una rivista di cinema. Quest’anno, penso che sia grazie alla collaborazione che abbiamo stretto con la CTO (vorrei ringraziare anche Silvia Voltan dell’ufficio stampa… un giorno di questi riusciremo a partecipare anche a qualche loro conferenza stampa). Non vorrei sbilanciarmi ma la CTO non era il nostro unico obiettivo: presto andremo all’attacco di altre ditte famose, ma per il momento non voglio svelarvi nulla. Per il momento siamo soddisfatti del lavoro svolto con CTO, che, grazie alle varie case di software emigrate dalla Virgin, importa un elevato numero di videogiochi nel nostro territorio (alcune delle quali le ha soffiate ad un’altra casa distributrice italiana). Oh, e probabilmente anche al fatto che tramite i nostri articoli, la rubrica Computer ha acquisito due nuove firme digitali che colgo l’occasione di salutare: ciao Katya e Simone.

Come stai vivendo il tuo rapporto con la rivista?
Il mio rapporto con la rivista è abbastanza buono: lei non mi chiede cosa faccio di sera e io nemmeno… non sono un tipo geloso. Ognuno di noi sa qual è il bene per l’altro; fintanto che i nostri interessi sono gli stessi continueremo ad andare d’amore e d’accordo (te l’ho fatta di nuovo!) Seriamente, mi trovo bene e ripeto che mi è molto dispiaciuto non essere dei vostri alla festa.

Conosci gente che sai per certo che segua i tuoi testi? Alcune persone che scrivono per KULT accusano uno scarso feedback da parte dei lettori: anche tu hai avuto modo di riscontrare questo problema?
Come ho detto precedentemente, grazie alla pubblicità fattami da alcune riviste sono stato contatto via e-mail da un paio di persone. E poi i miei testi sono letti dai miei amici. Per il momento il problema non mi riguarda: in ogni modo io non scrivo per farmi leggere, ma per il piacere di farlo… anche se devo dire che l’essere letto fa sempre piacere.

Cosa ti piacerebbe che cambiasse in KULT?
Questa è una bella domanda alla quale dovrò rispondere seriamente: potrei dire la nostra visibilità come unicum (perché per quello che mi riguarda sono fin troppo visibile…), come rivista… insomma siamo stati tra i primi ad approdare su Internet, ma alle soglie del 2000 ci siamo "confusi" con le varie e-zine. Dovremmo fare un passo per lasciare la "concorrenza" indietro… e qualche idea l’ho già e ne parlerò con il nostro Marco. Ma diciamo che il nostro livello comunque è sempre alto e che salteremo fuori con qualche novità che lascerà tutte le altre e-zine ancora nel vecchio millennio.

Quale, fra i tuoi articoli, giudichi il migliore?
Ovviamente, il migliore è sempre quello del mese. (<- questa risposta è molto politically correct, l'ammetto…) Se devo scegliere direi: i primi due articoli sul dvd (quando molti ignoravano cosa fosse - che sono gli articoli citati dalle riviste di cui sopra) e le due recensioni su Monkey Island III (mi sono proprio divertito nello scriverle).

Quando e com’e’ nata la tua passione per i videogiochi, ma soprattutto per l’esplorazione delle nuove tecnologie?
Ma con i videogiochi è dal tempo del Commodore 64 che ci frequentiamo e di strada ne hanno fatta parecchia… fin troppa. Da fenomeno per pochi, è diventato fenomeno di massa grazie a Lara Croft e alla Playstation e qualche volta rimpiango i bei tempi andati, ma non per i giochi di allora (voglio dire è chiaro che giochi come asteroid, defender o che ne so pole position o pacman erano belli) ma rimpiango quegli anni perché appunto non c’erano le varie Lara Croft ovunque guardassi, ma solo dentro il tuo televisore di casa.
Per l’esplorazione di nuove tecnologie… appena sento dire "esplorazione" mi sovviene la famosa frase di Star Trek "To boldly go where no one has gone before…" si dice così? Mi è sembrato interessante proporre sempre qualcosa di nuovo per i lettori per differenziarmi un po’ dalle altre riviste siano esse elettroniche o cartacee e vedere cosa ci riserva il futuro del divertimento elettronico. E il prossimo anno in questo campo ci sarà una bella competizione con le nuove console di Sony, Nintendo e Microsoft, senza contare Dreamcast di Sega che in America ha venduto già un milione e mezzo di console dal 9 Settembre a oggi e poi comunque c’è sempre il Pc.

Che cosa pensi della pirateria nel settore dei videogiochi?
La pirateria non la possiamo più limitare al settore videogiochi: anche il campo musicale e cinematografico ne sono afflitti. E ora che il computer gestisce egregiamente file sonori di qualità digitale (MP3) e filmati di qualità superiore a quella televisiva (DVD) la pirateria sta avendo un boom sconsiderato: voglio dire trovi interi album su Internet e anche interi film (c’erano siti dove si poteva scaricare il primo episodio di Guerre Stellari o il film The Matrix…) E cosa vedi? Le aziende importanti concepiscono sistemi di protezione che i ragazzini di 14 anni distruggono in un paio di attimi… Penso ci sia molto da lavorare e mi pare che le grandi case cinematografiche si siano trovate un po’ spiazzate dagli hacker informatici… non pensavano di dover contrastare anche loro oltre a qualche pirata di Hong Kong che smerciava i film in videocassetta. Per quello che riguarda i videogiochi e il software in generale la pirateria è in continuo aumento: insomma è dai tempi del Commodore 64 che esiste ed ancora presente ai giorni nostri… questo cosa vuol dire? Che ce la dovremo tenere, purtroppo. Un primo passo per sconfiggerla sarebbe quello di abbassare il prezzo del software in generale (intendo videogiochi, programmi, cd musicali videocassette e dvd) abbassando ad esempio l’iva dal 20% al 4%. Questo sarebbe già un bel passo, in Italia. Comunque lancio un appello a tutti: gioca, ascolta e guarda originale!

Bene è stato un piacere essere premiato quest’anno (ti prego Thomas insisti con Marco affinché mi porti il premio perché non l’ho ancora visto… qui girano strane voci riguardo il premio: è vero che si tratta del calendario di Marco in pose adamitiche?!?!!?). Ringrazio tutti quelli che sono stati pazienti con me e ultimi ma non ultimi il lettorato intero (e i miei cinque lettori cinque). Spero di rivedervi l’anno prossimo.
Nel frattempo leggete Kult.
Thomas Serafini

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