o fine del Monopolio
Bella parola, c’è proprio da riempirsi la bocca, credo che, benché sia evidentemente anglofona, di fatto, sia stata coniata per l’Italia, in modo che noi, la usassimo a nostro piacere ed ovviamente al contrario.
Si perché nel Belpaese, basta porgere l’orecchio con un po’ d’attenzione, ultimamente è più che inflazionata, abbinata ai trasporti, alle comunicazioni e quant’altro.
Ecco adesso che è stato evidenziato il problema, nella testolina di ognuno di noi incomincia il tarlo, ma sarà vera deregulation o è uno dei soliti palliativi.
Io sono di quest’ultimo avviso, infatti, ritengo che sia solo un’immagine nata a uso e consumo del "popolino", perché, di fatto, come diceva un mio corregionale "tutto cambia per non cambiare", un esempio? Meglio più di uno
In Italia circa agli inizi degli anni 70 nascevano le prime televisioni "libere" finiva così il monopolio della RAI, libera concorrenza in libero mercato, di fatto nulla di più falso e non perché sottobanco i maggiori network si accordano tra loro, ma perché di fronte allo scandalo dell’impropriamente chiamato canone RAI nessuno non ha nulla da obbiettare.
A questo punto qualcuno potrà dire "questo è fuori come un balcone" non è così, o perlomeno non lo sono per questo ma per altro si.
Quanto sopra perché tutti continuano a chiamare canone RAI quanto si deve per il possesso dell’apparecchio TV, cosa peraltro più volte pubblicizzata dalla stessa RAI, accompagnata da pseudo minacce circa il mancato pagamento del medesimo.
E’, infatti, noto a tutti che bisogna pagare annualmente detta "tassa", ma andiamo ad analizzare più approfonditamente cosa significa.
Iniziamo dalle origini, se un qualsiasi cittadino Italiano non versasse ogni anno alla RAI il prescritto canone, riceverebbe dalla medesima un’ingiunzione di pagamento nella quale con minacce più o meno velate si fa intravedere la possibilità in caso di omesso versamento del dovuto, di eventuali visite da parte di funzionari dello Stato (Guardia di Finanza e quant’altro).
Risulta pure ad ognuno che ogni fine anno il battage pubblicitario diventa un vero e proprio martellamento, diventa Lapalissiano affermare che la cosa è di persè alquanto strana, lo stato non fa pubblicità per pagare i contributi previdenziali obbligatori o ad esempio la tassa di possesso sulle autovetture, quindi, perché ad ogni fine anno tanto clan – clan?
E’ subito detto, ciò avviene perché è tutta una forzatura tenuta insieme in maniera subdola mediante la pubblicità e non il silenzio, infatti, ciò che realmente paghiamo ogni anno non è solo la tassa per il possesso dell’apparecchio televisivo che più propriamente si chiama tassa di concessione governativa (Titolo VI art. 17 della Nuova Tariffa degli atti soggetti alle tasse sulle concessioni governative), che per inciso è pari a £. 8.000 per ogni abbonamento televisivo.
Ma allora che cosa paghiamo ogni anno, di fatto paghiamo a tutti gli effetti come se avessimo stipulato un contratto con TELEPIU’ o STREAM o quant’altro, con la differenza che la scelta è imposta.
Non ci credete, date un’occhiata al decreto Legge nr.721 del 22 Dicembre 1994, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nr.303 del 29 dicembre 1994, e alle successive modificazioni ed integrazioni, nella legge si evince alla tabella nr.3 che l’importo dovuto è dato dal canone £. 144.615, dall’I.V.A. sul medesimo e dalla nominata Tassa di concessione governativa pari appunto a £. 8.000.
A questo punto, dovreste urlare è un furto, si ma se fosse così come mai nessuno ha mai sollevato il problema?
E si ritorna a quanto espresso prima, di fatto, esistono degli accordi tra le varie Lobbie con i quali si organizzano le spartizioni pubblicitarie i consumi dei consumatori ed anche il modo di fare politica, innalzando un politico a scapito di un altro, meditate gente, meditate.
Circa dal 1995 anche in Italia si incomincia a parlare di ingressi di nuove compagnie di bandiera per i trasporti aerei che porteranno un livellamento verso il basso dei prezzi e verso l’alto della qualità dei servizi offerti, si magari!.
Di fatto, il monopolio dell’ALITALIA è rimasto tale, provate a chiedere presso le agenzie specializzate delle nuove compagnie quali ALPIEAGLES AIRONE, AIRLAUDA, MERIDIANA ed altre, riceverete spesso risposte poco esaurienti e problemi nell’approvvigionamento dei biglietti.
Adesso, se il problema è causato dall’ALITALIA o dalla scarsa bravura delle concorrenti, non è dato sapere, posso soltanto offrire la mia poca esperienza, i voli della concorrenza sono di gran lunga più economici, organizzati, ed il personale di bordo più attento, boh, quale sarà la verità, si potrebbe aggiungere che anche questa è una dimostrazione della volontà politica di tenere ancora diviso il paese, aggiungendo alle distanze l’oneroso costo per raggiungerle, così quale imprenditore del Nord verrebbe ad investire al Sud, e torniamo alla vecchia "questione meridionale".
Il resto della puntata alla prossima, altrimenti come faccio a spiegarvi come evitare di pagare il canone TV.
15/08/1999
Ciao a tutti
DEREGULATION
Condor