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Outcast: c’è un mondo là fuori!

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Prima di iniziare con il prologo di quest’articolo vi avviso che sono andato a rileggere l’articolo pubblicato ad Agosto/Settembre sul gioco che tratteremo oggi e vidico subito che molte delle cose là citate sono state mantenute.

"La profezia si sta avverando… L’Ulukaï è arrivato dal cielo per annientare Fae Rhan e liberare il nostro popolo" – Shamaz Zokrace

Sì, signori… L’Ulukaï è arrivato e con lui è arrivato finalmente

Outcast

E qui ci vorrebbe un bell’estratto della sigla del gioco… già. Ma partiamo dall’inizio.
Ci sono voluti quattro anni per sviluppare Outcast. Ma l’Appeal è riuscita a mio parere nell’intento e ha reso più difficile la vita alle case di software concorrenti, indicando le nuove frontiere del gioco.
Partiamo dalla trama. Nel 2007, il governo americano, dopo aver lanciato una sonda con il compito di produrre una prova dell’esistenza di un mondo parallelo, dovette prendere una rapida decisione perché un contraccolpo energetico, causato dalla rottura della sonda stessa da parte di una forma di vita aliena intelligente, aveva prodotto un buco nero che in continua espansione stava mettendo in grave pericolo la Terra. E cosa ti va ad escogitare il governo americano, dopo aver creato questa cosuccia? Pensa di dover riparare al danno fatto mandando un marine americano e 3 scienziati nel mondo parallelo di Adelpha per scoprire e affrontare i pericoli di un mondo immenso, misterioso e ostile per ritrovare la sonda e chiudere il buco nero.
È inutile dirvi che il destino della terra intera è nelle vostre mani. Come nelle vostre mani ci dovrà essere un bel joystick1 o mouse e tastiera2 per diventare protagonisti di quest’epica avventura. La Appeal ha mostrato quale sarà la strada da intraprendere, come farà la ID con Quake III, per coinvolgere di più i giocatori: grafica Voxel o Nurbs, che rendono più realistici i personaggi e gli ambienti e più facile l’immdesimazione dei giocatori con i propri alter ego digitali. Ma di questo ve ne ho già parlato nelle rispettive preview ed è un argomento sul quale ritorneremo al momento dell’effettiva uscita di Quake III: Arena o di Messiah…
Iniziamo a parlare della meccanica di gioco. Come vi avevo gia anticipato mesi orsono, il gioco è un misto di avventura e azione, molto simile agli RPG giapponesi. La storia oltre ad avere un obiettivo finale verrà mano mano complicandosi, avvolgendoci nel turbinio di compiti e richieste che i vari NPC5 ci affideranno e che porteranno alla soluzione del gioco3. Ma attenzione: non saremo obbligati a svolgere questi compiti in un dato ordine, bensì a seconda del nostro umore e della nostra voglia, starà a noi scegliere qual’è la cosa da fare più importante al momento. È inutile dirvi, ma lo farò lo stesso, che era dai tempi di Monkey Island 3 che non mi appassionavo così ad un gioco. Si è lì a dividere le fortune e i dolori degli NPC quando si gioca ad OUTCAST, e tutto le nostre azioni si rifletterannno nel bene e nel male sul mondo di Adelpha e sui suoi abitanti. È sconvolgente vedere come le persone ti riconoscano e ti chiamino nel caso ti debbano dare qualche informazione su di un evento appena accaduto nel mondo di Adelpha. Questo è anche merito del motore GAIA4, che gestirà i vari personaggi nelle situazioni che si presenteranno. Durante la vostra missione avrete a disposizione gadget di vario tipo: dalle armi6, al binocolo con raggi X e possibilità di blocco su di un determinato personaggio, da teletrasporti7 manuali, a dinamite e congengni esplosivi telecomandabili, da sistemi di ologrammi per confondere il nemico a dispositivi d’invisibilità… insomma c’è un po’ di tutto in OUTCAST, ma attenzione non pensiate che tutto ciò vi faciliterà la vita, anzi… adoperare il mezzo giusto al momento giusto non è certo semplice ed occorre un po’ d’astuzia8. Quello che vi fa capire la cura impiegata nel gioco non è comunque la sola grafica: in questo gioco troverete situazioni da ottimo film di fantascienza, una musica coinvolgente grazie all’Orchestra Sinfonica di Mosca e al suo coro (la musica è rilassata nei momenti di pellegrinaggio del nostro eroe in ambienti tranquilli, diventa aulica vicino ad un tempio o in situazioni chiave, grazie alle prodezze del coro, si fa minacciosa nei momenti di guerra… insomma cambia a seconda delle situazioni…), ma anche un linguaggio del mondo di Adelpha, che pian piano imparerete a conoscere (nel manuale molto ben fatto si ritrova anche il glossario).
L’unica cosa che poteva essere fatta per noi Italiani, forse era il doppiaggio vocale, ma grazie ai sottotitoli in Italiano niente andrà perso. Ah dimenticavo di dirvi che tutti i compiti che dovrete intraprendere verranno annotati in una specie di blocco notes elettronico, e man mano che li eseguirete essi verranno "spuntati".
E poi insomma non posso dirvi di più: il gioco va vissuto in prima persona. Di una cosa sono sicuro: questo gioco non sarà dimenticato dai possessori di PC.

Giovanni Strammiello

1
altamente consigliato un Force Feedback

2
quest’ultima praticamente sempre utilizzata durante il gioco, per accedere allo zaino (inventario) per richiamare alcuni dei gadget a vostra disposizione e per altre cosucce…

3
sempre se non rimarremo uccisi prima…

4
di cui già vi avevo spiegato il significato, cioé GAIA – Game Artificial Intelligence with Agents

5
cioè di tutti quei personaggi che non sono comandati dal giocatore – in linguaggio si chiamano i NPC – Non-Player-Characters

6
che durante il gioco potranno subire un’evoluzione e quindi essere in grado di ferire in maniera diversa il nemico

7
molto utili per togliervi d’impaccio in situazioni critiche

8
ad esempio se vedete che un certo posto è molto controllato, perché non usare il congegno d’invisibilità per introdursi in quel posto e poi tornare ad un punto da voi in precedenza scelto usando il teletrasporto manuale? Lascerete così le guardie a far la guardia per niente… e poi magari tornerete lì quando sarete pieni di armi potentissime e li riconvertirete9… non è satanico tutto ciò?

9
termine usato nel gioco per definire il passaggio a miglior vita…

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