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Concerti d’estate

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Concerti d’estate

Come ogni anno, appena la lunga "stagione delle pioggie" che affligge la nostra penisola sembra cominciare a dare segni di stanchezza, riesplode praticamente dappertutto l’ottimo e desiderato binomio estate-musica. E allora ecco che è possibile ascoltare dal vivo star nostrane o d’oltreoceano, sia raccolte insieme in manifestazioni musicali di rilievo o in mega concerti (come ad esempio nell’Heineken Jammnig Festival tenutosi a Imola) sia in performance "monotematiche" che richiamano comunque sempre migliaia di giovani e appassionati.
Ma oltre ai grandi nomi della musica (che normalmente richiedono ai loro fan di contribuire con trenta-quaranta mila lire al grande show estivo) è fortunatamente possibile partecipare anche a quelle manifestazioni che vengono definite sì "concerti minori" ma che di minore hanno ben poco, se si considera come punto cardine la forza espressiva e l’intensità emotiva, invece che la grandezza e la ricchezza del palco. E un luogo che da sempre dà spazio a cantanti più o meno underground, privilegiando la varietà e l’innovazione, è, ad esempio il "made in Bo", che oltre ad essere un gradevole ritrovo estivo, a mio parere fortemente penalizzato solamente dall’alto costo del bere, ha un piccolo ma dignitoso spazio concerti all’interno del quale è stato possibile assistere in questo periodo, ad esempio, al concerto dei 24 Grana e dei Marlene Kunz.

Parlando dei primi, lo ammetto, ero molto rimasto colpito sia dall’album live sia dall’appena uscito Metaversus, e quindi l’occasione di vedere dal vivo questa band napoletana (tra l’altro a sole dodicimila lire) mi ha trovato interessato e probabilmente molto ben disposto… ma dubito che il mio più che favorevole parere sulla serata sia dovuto ad altro che la bellezza della loro musica e la carica che il giovanissimo cantante ha saputo trasmettere alle due o trecento persone che hanno avuto la fortuna o l’intuito di essere presenti.
Il concerto è iniziato alle 22 come da programma, dopo che era stato possibile vedere la band girare per il made in Bo praticamente indisturbati. E il filo di tensione che sembrava essere un po’ palpabile sia nel chitarrista sia nel bassista è stato subito spazzato via dall’attacco del primo brano dell’ultimo album, facendo lievitare l’umore del pubblico con, in fila, i tre pezzi successivi, in crescendo come carica ed emozione. Sul piccolo palco il cantante, che sembrava veramente uno "scugnizzo" per quanto riusciamo a concretizzare questo termine, ha veramente dato il meglio di sè, modulando con una voce carica e decisa gli splendidi pezzi, pieni di rabbia, malinconia e di tutto ciò che ci fa in qualche modo sentire vivi. In più, contrariamente agli altri suoi compagni, bravi quanto "statici" ha corso saltato e recitato la musica ottimamente, fino a giungere, vicino alla fine del concerto a gettarsi sul pubblico sensibilmente eccitato dallo spettacolo.
Un bis particolarmente "cattivo" di "vesto sempre uguale", conclusa secondo me con la rottura della chitarra, ha poi chiuso un’ora e mezzo sicuramente indimenticabile.
Due note di colore: una pausa a tre quarti del concerto, probabilmente per riprendere fiato, cosa che comunque non mi era mai capitato di vedere, e un sentito e affascinante ringraziamento al pubblico per la sua partecipazione e per la sua dimensione…

Anche il concerto dei più conosciuti Marlene (a quindici mila lire) è stato a mio parere un altro gran momento di musica. Seguiti da un pubblico almeno un cinquanta per cento più numeroso, questa band di Cuneo ha portato nella zona concerti pezzi di almeno tre anni della loro storia, incendiando gli animi dei loro sostenitori con un sound aggressivo ricco di chitarre distorte e condito con la grande voce del loro leader. Scene da grande evento hanno scatenato un pogo praticamente continuo agitato sia da giovanissimi sia da fan più grandi che non hanno perso un solo secondo per gridare sulle basi di un rabbia e di un malessere più "vuoto" e caotico di quello che si legge nelle canzoni dei 24 grana.
Parecchi cambi di chitarra sul palco per il cantante, vittima tra l’altro di una piccola caduta, hanno concesso comunque solo pochi istanti di pausa ad uno spettacolo veramente carico, terminato con "le putte" e altri tre brani, eseguiti dopo essere stati richiamati sul palco dalle grida dei fan.

Marco Giorgini

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