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Una scommessa d’azzardo

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a tutte quelle sere
a Saverio e a Riccardo (from lele)

Una scommessa d’azzardo

Le ventidue e trentaquattro di una domenica qualunque. Troppo depresso per uscire. Nulla in televisione, il websystem bloccato dal traffico.
Qualcuno, alla porta.
Giorgia.

Erano passati sei mesi da quando Martina l’aveva lasciata. Finito il grande amore della sua vita. L’unica ragione per esistere, (aveva) ripetuto per anni. Non si era lasciata sorprendere, anzi, nei primi tempi il suo appartamento era stato assediato da ragazze che (altro) non desideravano che irrompere nella consuetudine delle due conviventi. A volte sbagliavano, suonavano il mio campanello. Bionde, brune, sempre alte, sempre magre, irrimediabilmente vestite di pelle, sempre con la solita domanda:
"Giorgia?…."
La solita risposta:
"Al piano di sotto".

Nei primi tempi.
Sei mesi da quando Martina l’aveva lasciata, e ogni giorno l’appartamento si faceva più vuoto, Giorgia più malinconica, ridotta a passare ore su ore davanti al computer. A far niente, a far nulla, a bruciare se stessa davanti a un quindici pollici. I siti pornografici non la interessavano, le news neppure, giocava e giocava con un casinò virtuale: baccarà, poker, black jack.
Con un tabaccaio di S. Donato Milanese, una sera, aveva perso seimila dollari.
"Lo ritrovo, fosse l’ultima cosa che faccio".

Le ventidue e trentaquattro di una domenica qualunque. Troppo depresso per uscire. Nulla in televisione, il websystem bloccato dal traffico.
Sembrava eccitata.
Aveva appena terminato un saggio di Gr
ounrouss, un noto psicologo lettone. Il luminare sosteneva che il vizio, sotto qualsiasi forma, e un fenomeno di tipo discrasiatico, cioè tende a propagarsi secondo una progressione esponenziale di ordine (pari a) tre virgola quattordici.
"Sicché?"
Giorgia, reinterpretando la tesi dello studioso e applicando una delle formule contenute nel saggio, era certa di poter vincere al tabaccaio lombardo non solo i seimila dollari, ma duecentocinquanta milioni di lire.
Impossibile, risposi con calma, anche ammettendo che il tipo disponesse di tutto quel denaro, non li avrebbe di certo scommessi con lei.
Nulla, non volle sentire ragioni e (a nostra volta) puntammo il consueto gelato in piazzetta.



(Ore) 9.11 – Finisce di truccarsi le labbra. Reggiseno, mutandine di pizzo. Scarpe trasparenti con dodici centimetri di tacco. Per il servizio ha liberato una parete del salotto. Si scioglie i capelli, gioca con il reggiseno. (volano via) due rullini di fotografie.

10.12 – Un ragazzo in doppiopetto entra nella filiale "A" della Banca Toscana di Forte dei Marmi. Attende il suo turno, domanda di prelevare dodici milioni di lire. L’impiegato lo fissa perplesso. Consulta il computer. Con placida cortesia si permette di segnalare (all’elegante ragazzo in doppiopetto) che l’operazione esaurirà il suo fondo presso quell’istituto. Il ragazzo non batte ciglio, chiede l’importo in biglietti di massimo taglio.

10.23 – Riccardo Riccio, imitatore di TeleVersilia, riceve una proposta di lavoro per quella sera. Nulla di particolare, si tratta di imitare un noto conduttore. Ancora intontito dai bagordi della notte precedente il Riccio accetta l’incarico.

10.27 – S. Donato Milanese. La signora Maria, sessantanove chilogrammi per centosessantuno centimetri, viene contattata dalla RAI, Radiotelevisione Italiana. La centralinista le comunica che tra miliardi di schede è stato estratto il suo nominativo, e quella sera potrà partecipare a Il Lotto alle Otto, la nota trasmissione condotta da Massimo Giletti.

10.37 – Vittoria Apuana. Un furgone DHL si destreggia a fatica nel viottolo intitolato all’idealista Benedetto Croce. Sul furgone una scritta: "Per le vostre consegne speciali tempi ancora più speciali".
Un addetto in rigoroso completo DHL scende dall’automezzo, suona l’interno segnato sul piano di marcia. (quasi) subito apre un’avvenente ragazza, belle gambe, seno evidenziato da una corpetto trasparente. La bionda sorride, consegna una busta.

12.45 – Autostrada Genova-Livorno. Casello di Massa. Fiesta blu metallizzata. Due giovani nell’abitacolo, una ragazza preleva il tagliando emesso dalla Società Autostrade, un ragazzo consulta la pagina della C de La Gazzetta dello Sport. In sottofondo Hit Mania Danche n.14.

16.02 – Il signor Panzica alza la saracinesca della sua tabaccheria. Sua moglie Maria, che normalmente l’aiuta in negozio, è rimasta a casa. Insiste che potrebbe vincere un mucchio di soldi.
Stronzate! Saverio Panzica conosce un modo migliore per vincere del denaro.

16.21 – In quella zona non potevano trovare sistemazione migliore, sostiene il vice-direttore dell’Hotel Forte Crest di S. Donato Milanese. Tutte le comodità a portata di mano: suite da centocinquanta metri quadrati, idromassaggio, saletta conferenze, bar interno. A due chilometri dall’aeroporto di Linate, dall’autostrada del sole o dalla Milano-Venezia, a due passi (per quel che rimane) dalla via Emilia.

16.59 – La signora Maria, quarantanove anni il prossimo due di novembre, è agitata come non mai. Corre avanti e indietro per tutta la casa, telefona eccitata alle amiche: il bustone del "montepremi" è arrivato a duecentocinquantamilioni! Quante soddisfazioni potrebbe togliersi con quei soldi! Con qualche ritocco estetico potrà sembrare infinitamente più bella. E poi c’è quel monolocale a Montecarlo che reclamizzano in tv…

17.12 – Un furgone DHL accosta nella centrale via Verri di S. Donato. Scende un fattorino, entra in una tabaccheria e attende che il negoziante firmi il contrassegno.
In una busta quattro fotografie ritraggono una ragazza in autoreggenti e reggiseno. Una lettera e l’invito a partecipare a una bisca. Black Jack. Quella sera stessa.
Il tabaccaio compone un paio di numeri, avverte la moglie che un suo amico d’infanzia ha avuto un grave incidente stradale. Andrà a trovarlo quella stessa sera al San Raffaele.

19.50 – Da ore due una Ford Fiesta è parcheggiata sotto il condominio Margherita di S. Donato. Un ragazzo (all’interno) legge la pagina di basket del Tuttosport.

19.57 – La signora Maria non sta più nella pelle. Per la grande occasione ha indossato il suo vestito migliore, si è ingioiellata e truccata come non mai. Rai Due. Comincia il programma. Pochi istanti e sarà il suo momento!

(poco sotto e) 2 minuti più tardi – Un ragazzo in doppiopetto suona campanelli a casaccio. "Certificati elettorali" risponde alla richiesta di chiarimenti.

20.00 – Hotel Forte Crest, suite n.12. E’ Carol ad aprirgli, la ragazza del volantino. Indossa un abito da sera che la copre davanti per scoprirla nel retro, grazie a un simpatico cuoricino disegnato appena al di sopra del fondoschiena. Propone al signor Panzica di accomodarsi in salotto. Tutto è pronto per il gioco, tavolo verde, carte sigillate, fish.
Cosa desidera da bere, un whisky, un cognac?…

20.02 – La signora Maria è in trepida attesa. Con meticolosa concentrazione fissa il teleschermo da pollici ventiquattro.

20.02 (e trenta secondi) – Mentre Giletti compone il primo numero della serata l’impianto elettrico del condominio Margherita salta a causa di un cortocircuito. Le luci si spengono, lo stabile piomba in un buio stagnante.
La signora Maria fissa attonita lo schermo improvvisamente invisibile. In un fiat si scatena l’inferno, la donna comincia ad urlare, a sbattere contro i mobili nel tentativo di fare qualcosa.

20.05 – Il signor Panzica sorseggia un whisky doppio malto. Carol, gambe accavallate che lasciano intravedere il pizzo degli autoreggenti, spiega le regole del gioco. Semplici semplici. Dieci milioni il limite della serata. Impossibile ritirarsi senza il rilancio sulle ultime due puntate.

20.06 – La linea è disturbata, ma la signora Panzica riesce a riconoscere la voce del presentatore. Non ci saranno problemi, la donna potrà partecipare al gioco anche senza guardare il programma. Il Giletti si sbilancia progressivamente, offre un servizio di coltelli da dodici, la collezione in vinile dei dischi di Claudio Villa, tutti i film di Franco e Ciccio in edizione cofanetto, quattro televisori con videoregistratori annessi.
O il bustone.
Con la possibilità di portarsi a casa duecentocinquantamilioni!
Sola in una stanza più buia di una notte senza stelle la signora Maria inizia a sudare, non sa decidersi.

20.26 – La partita è iniziata. Carol e Saverio (che nel frattempo hanno deciso di darsi del tu) sono seduti uno di fronte all’altro. Mentre Saverio mescola le carte il suo cellulare inizia a trillare. L’uomo, concentrato su Carol e sulla partita, ascolta infastidito le urla di felicità di sua moglie. Riattacca la comunicazione e spegne il cellulare.

23.47 – Per Carol non è serata, le vincite più consistenti sono tutte a favore del suo avversario, che ha accumulato diciannove milioni. La bionda avvenente sta per finire i suoi fondi. Distribuisce le carte. Un dieci per Saverio, un due per lei, una carta coperta per parte. Saverio punta dieci milioni. Carol spalanca gli occhi, non è possibile, a lei rimane solo un milione!
Saverio la invita di rilassarsi, risolveranno in altro modo…
No, non è possibile, continua Carol alzando il tono della voce, non può superare i dieci milioni di perdita, questi erano i patti! Ma lei li vale, ammicca Saverio forte di un jack coperto, lei vale molto più di dieci milioni…
Carol si alza di scatto, con tale violenza che la spallina sinistra libera per un istante la parte più proibita del suo seno. Il signor Panzica continua, spinge tutti i soldi al centro del tavolo. Lei vale molto, molto di più…
Carol esce dalla stanza, lui la insegue. Mentre la ragazza apre la porta della suite il Panzica sfila dal taschino il libretto degli assegni. In un lampo firma un contrassegno da duecentocinquanta milioni.
Io mi gioco questi, tu il …
Carol, già in corridoio, si ferma.

23.48 – Nel parcheggio dell’albergo Forte Crest di S. Donato la consueta Ford con il consueto ragazzo in doppiopetto. La luce dell’autovettura è accesa, il giovane legge Ramses – il figlio della luce, di Christian Jacq.

23.58 – Carol è tornata a sedersi. Pur scossa dalla proposta indecente ha deciso di continuare la partita. Sul tavolo i venti milioni della serata, l’assegno e il suo corpo.
Saverio si dichiara servito. Carol pesca un nove e scopre la sua donna di picche.

09.12 (del giorno seguente) – Un fattorino UBS, somigliante al ragazzo dei certificati elettorali della sera precedente, consegna alla segretaria dell’associazione internazionale Medici Senza Frontiere un assegno non trasferibile di duecentocinquantamilioni.
Firmato Saverio Panzica.



Nei giorni successivi ci furono diverse discussioni tra me e Giorgia. D’accordo, sostenevo, la nostra preda era finita nella trappola, tutto era filato liscio, ma queste non erano le condizioni iniziali della scommessa. Il signor Panzica non si era fatto trasportare dall’impeto del gioco, ma era stato trascinato dalla calda sensualità di Giorgia. Lei aveva fatto di tutto per irretirlo. Questo non significava nulla, ribatteva Giorgia, il sesso – che peraltro non era stato consumato – era stato un incentivo come un altro per permettere all’inganno di riuscire. Il tabaccaio non aveva firmato l’assegno per lei, ma per l’incontenibile smania del gioco, e questo confermava le ipotesi del grande luminare lettone. Il fatto stesso che non avesse utilizzato quel denaro per pagarla direttamente, ma li avesse giocati, avvalorava la sua ipotesi. Li aveva giocati, insistevo io, perché lo avevamo reso sicuro di vincere, altrimenti non lo avrebbe mai fatto.
Appunto, concludeva Giorgia, non lo avrebbe mai fatto.
Non ci fu nulla da fare, come sempre, e fui costretto a offrirle un gelato in piazzetta del Forte.

Saverio Panzica è tuttora in attesa di giudizio per emissione di assegni scoperti, in una causa intentata dal suo istituto di credito e dall’associazione internazionale Medici Senza Frontiere.

© 1999 by Giorgia Rebecchi & Raffaele Gambigliani Zoccoli

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