Il festival di Cannes si è appena concluso e qui ne troverete già traccia con una bella e spietata recensione di Andrea Leonardi su "Pola X", l’attesissimo film di Leo Carax accolto con bordate di fischi proprio da quel pubblico che ne ha fatto una divinità in passato. Paolo Baldi apre con una riflessione su due epoche cinematografiche non così diverse come può sembrare ed il paragone/confronto tra Orson Welles e Clint Eastwood apre più di un fronte di discussione (seguirà il dibattito…). Chiude la rubrica una recensione di "El mariachi" il film che ha fatto conoscere Rodriguez e che ha fatto innamorare di lui nientepopòdimeno che Tarantino. La recensione è uno spunto per qualche digressione sulle opere prime e su quelle che seguono.
Ritornando al festival di Cannes e alle polemiche che ne hanno contrassegnato la chiusura mi permetto di dire, senza avere visto un solo film, che la scelta dei premiati è stata coraggiosa, inaspettata e giustamente patriottica. E se avessero vinto Linch, Carax o Egoyan come tutti già scrivevano prima dell’apertura, si sarebbe parlato di verdetto scontato e fiacco? Sicuramente sì e a dirlo sarebbero stati proprio gli stessi che qualche giorno fa criticavano le scelte francofone dei giurati. Finalmente un’edizione non basata sul numero di big presenti come ospiti ma con l’attenzione puntata sui film. Il festival di Venezia del neo-direttore Barbera come risponderà? Stay tuned.
Alla prima e alla seconda
Benatti Michele