Ho visto il mio Dio perso nell’alcool,
navigare senza rotta
alla ricerca di un faro guerriero che lo conducesse alle sirene.
Ho sentito il mio Dio bestemmiare
parole alla terra
ancora calda del suo seme.
Ho visto il mio Dio riflesso nello specchio
tagliarsi i capelli
e attaccarli al petto per sentirsi chiamare Signore
e l’ho chiamato io stessa Padrone
mentre mi bastonava e mi teneva in ginocchio.
Ho sentito il mio Dio ansimare nel buio
mentre pregava che ragni e scarafaggi non gli facessero il letto.
Ha voluto giocare con la mia testa
per potersi accertare della mia fedeltà
mentre inerme lo pregavo di peccare.
Barbara Burgio
IO, IL MIO DIO