Organizzata dalla Sinistra Giovanile e dal Comune, nel contesto dei festeggiamenti per il 25 aprile, si terrà a Modena, nei consueti locali sotto i portici di Piazza Grande, una mostra con le opere di quattro artisti: Roberto Cracco (nome già noto a KULT Underground), Angiolini Giorgio, Loris Roncaglia e Francesco Manenti.
Il tema conduttore della manifestazione è l’uomo, inteso in tutti i sensi, ma visto soprattutto come rapporto con la carnalità e la tecnologia, e questi quattro autori hanno affrontato questo argomento con tecniche e stili differenti, aggiungendo alla traccia predeterminata idee e concetti personali, creando quindi nell’insieme qualcosa di unico e moderno.
Ci è stato possibile, grazie ad una breve intervista con Roberto, sapere qualcosa in anteprima, e pur ripromettendoci di essere in qualche modo presenti alla mostra, in maniera da poterne trattare più approfonditamente, vogliamo comunque offrire ai nostri lettori qualche immagine e qualche breve nota fin da ora, anche con lo scopo per nulla secondario di invitarli ad intervenire.
Ma chi sono i quattro protagonisti?
Loris Roncaglia (43 anni) è uno scultore che opera nel campo ormai da tempo, e che utilizza soprattutto terracotta ed argilla. Le opere che presenterà alla mostra sono ancora in forse, ma potrebbero essere "teste" o "teschi" che rappresentano il volto dell’uomo, a cavallo tra il presente ed il suo futuro.
Angiolini Giorgio (25 anni) è invece, come gli altri due rimasti, un pittore. La sua "scuola" è il disegno anatomico, e le sue opere, probabilmente di notevoli dimensioni, dovrebbero esaltare la sua ottima capacità di riprodurre parti umane con carattere e precisione.
Francesco Manenti (25 anni), pittore su tela, sperimenta nel campo delle immagini, raccogliendo spunti dalle tecniche video, e caratterizzandosi con tratti marcati, e colori scuri o fortemente contrastanti. Tra le opere che potrebbe portare abbiamo avuto modo di apprezzare in foto, oltre a volti e figure umane, anche qualche grande trittico "rilegato" da uno sfondo che rappresenta la pelle umana con piercing.
Roberto Cracco (31 anni), pittore, si propone in questa manifestazione con opere di vario tipo, alcune fortemente incentrate sulla forma umana, deformata e straziata dai colori, e altre, più "tridimensionali", nelle quali all’impatto della figura viene aggiunto "spessore" con metallo e plastica, rendendone la fruizione da parte dell’osservatore realmente in dipendenza dalla luce esterna e dalla sua posizione.
Che dire? Dispiace non aver potuto vedere le opere di tutti gli artisti… ma quanto abbiamo avuto modo di osservare ci sembra interessante e in qualche modo innovativo… la scelta dei colori, delle forme, prende suggerimenti dalla vita di tutti i giorni, per esaltare alcuni aspetti di noi stessi che a volte sappiamo dimenticare. Un invito: non perdetevi l’occasione (se siete a Modena) di dare una occhiata dal vivo a tutto… anche solo le cose che abbiamo potuto vedere perdono molto all’interno di una foto, o di una immagine per computer… la forza stessa della dimensione, e la luminosità dei materiali usati, o i particolari vanno vissuti per essere apprezzati. E a questo proposito ricordiamo che i locali della mostra conterranno le opere anche lunedì e martedì.
Nell’immagine di sfondo ("montata" dal sottoscritto senza accordi con gli autori) potete vedere a sinistra tre opere di Francesco Manenti e a destra (e in sfondo) delle opere di Roberto Cracco.
Ovviamente mi scuso per eventuali errori nei dati o omissioni, dovuti a una possibile mia interpretazione sbagliata di quanto è uscito dal brevissimo colloquio informale con Roberto, e auguro, sia agli artisti, sia agli organizzatori, di avere ottima affluenza di pubblico, consentendo così in un futuro di realizzare altre iniziative simili.
25 aprile – Anteprima
Marco Giorgini