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Cretiaka

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Cretiaka

Stai camminando nello Sprawl, il primo livello, la feccia di ogni cittá che si rispetti, in compania dell’unico amico che hai, Syr Blyss.
Non sei un lupo solitario ma l’ amicizia non é di moda quando si deve uccidere per sopravvivere e infatti il termine amicizia ha cambiato significato: Blyss é il tuo migliore amico, ma gli sei cosí legato da non conoscere neppure il suo vero nome, sai solo che il soprannome é dovuto ad una malformazione della lingua causata da qualche imprecisata manipolazione genetica. Da buona lingua biforcuta ha sempre riservato il tradimento agli altri, ma non a te. Tu sei il suo netrunner di fiducia. Tu procuri incarichi, compensi e altre cosuccie non proprio legali ad entrambi, quindi sei un Amico.
Secondo il significato attuale della parola.
Il cielo é terso. Non c’ é inquinamento da quando le trustcorporation hanno scoperto che anche l’ ecologia puó diventare un business " And Business Is Good ", ma intanto il 90% della popolazione é affetta da malattie croniche dovute alle armi batteriologiche, agli esperementi medici sfuggiti al controllo, alle radiazioni e alle tonnellate di virus creati dalla criminalitá. Sarebbe bello conoscere il significato di inquinamento nel XXI secolo.
Il fiato vi si condensa davanti ,chissá, forse nevicherá. Blyss rompe il silenzio.

– Cascio! quescta sscittá sschifossa divernta scempre piú fredda -25 anni e ancora non sa controllare la lingua serpentina- Da quarndo la Vegetescx ha eliminrato i deserti fa urn frneddo fottuto! –

-Cosa ci vuoi fare ? Siamo 10 miliardi di persone se non avessero eliminato i deserti cosa avremmo mangiato? Il tuo cervello? Che, tra l’ altro, dubito sfamerebbe un formica!-

-nronr dire casczzate! piuttoscto guarda il tisczio lassú-

Osservi la scena che si sta svolgendo sul tetto di una piccola abitazione adiacente. Non c’ é nessun’ altro in giro.
Un uomo di colore con un paio di candide ali d’ angelo , é piegato su un ginocchio e sta osservando un bestione da 200 Kg tutto muscoli. Una serie di tatuaggi, che variano di colore, forma e dimensione con il trascorrere del tempo, rivestono le parti esposte dei due lottatori.
In un istante l’ angelo nero scatta in piedi e corre verso la montagna che muta un braccio in una clava di pietra e cerca di schiantarla sull’ anca dell’ avversario, ma l’ angelo é piú veloce: dispiega le ali e salta, o forse vola, alle spalle del nemico, si volta e lo sterno si trasforma in una lama nera conficcandosi nella schiena dell’ avversario. Alcune vertebre si spaccano come il bozzolo di una farfalla. Il corpo esanime precipita verso di voi e mentre cade viene colpito da una palla di fuoco proveniente dalle mani del vincitore. L’ uomo é fracassato e carbonizzato ai vostri piedi. Tutto sará durato 20-30 secondi ed ora l’ essere alato é di fronte a voi, vi osserva. Blyss é un mercenario esperto e come d’ incanto un Uzi é apparso nelle sue mani iniziando a sparare, ma l’ angelo, con dei riflessi innaturali, si é giá trasformato in una pozza d’ acqua.
Frenando il suo impeto Blyss si piega per guardare e l’ angelo risorge donandogli un pugno di titanio sulla mascella. Non lo chiameranno piú Syr Blyss: il pezzo biforcuto della lingua si muove sull’asfalto a 3-4 metri dal corpo del tuo amico che ora é riverso in una pozza di sangue con il volto distrutto dal colpo devastante.
É morto.
L’ angelo é giá voltato verso di te.
Tu non sei un guerriero, i computer sono il tuo pane quotidiano con cui combatti nemici che possono intrappolare la tua mente ma mai toccare il tuo corpo, quindi sei poco abituto alla violenza, infatti sei rimasto fermo per tutto il tempo, sconvolto dal sangue, assordato dagli spari e sorpreso dai poteri endomorfici mostrati dall’ essere che ti é di fronte a meno di un metro, immobile. Come ipnotizzato lo osservi. É immenso, ti sovrasterá di almeno 20 cm e ha una muscolatura invidiabile per massa e definizione, uno sguardo assente, come quando si cerca un pensiero fuggito dalla mente, lo fa apparire superbo. Un sentimento che ben si intona con l’ aspetto. Le sue ali non sono ricomparse quando ha riassunto l’ aspetto umano e un ciuffo di capelli albini lisci e leggeri interrompe i capelli neri e riccissimi all’ altezza della tempia destra. Lo fissi negli occhi e resti sorpreso. Un uomo di colore non puó avere gli occhi azzurri, ricordando le poche lezioni di genetica, e in generale nessun uomo ha gli occhi di un azzurro cosí uniforme, come tracciati con un pennarello. La loro immobilitá ha dell’innaturale ma é affascinate.
Ora sei solo, e lui inizia parlare. La sua voce ti arriva ovattata, nebulosa ma il messaggio é chiarissimo:

-Anche tu vuoi morire ,uomo?-

La voce, calda e vellutata, appare cosí calma e in tale contrasto con gli eventi da rendere la situazione ancor piú allucinante. La tua mente inizia solo ora a comprendere la situazione e il panico é in agguato.
Le gambe quasi non ti sorreggono, hai voglia di piangere, ma sei di fronte alla morte, la tua morte, e devi mantenere un comportamento fiero e dignitoso. Come un paladino medievale che senza proferir parola alcuna prostra la testa pronta ad essere tagliata dal vincitore, ti butti ai suoi piedi baciandoli e gemendo, piangendo e implorando pietá di fronte a tanta potenza, proprio come un uomo al cospetto di Dio.
L’ uomo di colore non si scompone neppure e si presenta mentre ti ritira in piedi. Il suo nome é Taralyk.
Dalla mano che ti ha poggiato sulla testa senti provenire un flusso di energia che ti calma e contemporaneamente sonda i tuoi istinti piú profondi.

-Ora che mi sono presentato e che sei rilassato- Prosegue Taralyk ti offro due possibilitá: o vieni con me o ti ammazzo-

La scelta é obbligata. La mano é sul tuo capo e sai benissimo che alla prima cazzata puó trasformarsi in una lama per lobotomizzarti e quindi "decidi" di seguirlo, appoggiandoti la mano su una spalla Taralyk ti fa cenno di precederlo.
Che situazione di merda, pensi, con quella mano puó controllarmi come un droide e non ho il tempo per sfoderare il mio Banshee perché, sempre quella cazzo di mano, potrebbe staccarmi una spalla ancora prima di aver aperto la giacca.
Blyss perché non sei qui a darmi un cosiglio per uscirne fuori vivo? Perché non sei il mio Virgilio in questo inferno ? Oddio, un Virgilio con grossi problemi di dizione é un po’ ridicolo, comunque Blyss il suo consiglio me lo ha dato: combatti !, ed é morto. Quindi lasciamo perdere l’ ironia e la violenza e usciamone fuori sfruttando quell’ ammaso di grasso chiamato cervello.
Liberi la mente da altri pensieri, potrebbe sondarti, e continui a camminare. Taralyk riprende a parlare.
-Penso tu voglia sapere dove siamo diretti, No? Te lo dico subito. Siamo diretti nella mia abitazione. Non é molto distante ma mentre facciamo questa passegiata voglio raccontarti una storia. La storia di Cretiaka e della mia gente.-
Dopo un attimo di pausa in cui lo sguardo diventa cupo. Prosegue.
-Io sono un extraterrestre. Provengo dal corpo celeste che nel passato noi chiamavamo Cretiaka e di cui ora ignoro il nome umano. Cretiaka non é ,o per meglio dire: era, molto differente dalla terra, a parte una migliore integrazione fra tecnologia e ambiente dovuta alla presenza di una forma di coscienza del pianeta stesso, sconosciuta dalla terra, che noi chiamavamo Tratara. Una sorta di madre natura per la vostra mitologia. Il Tratara ci permette di compiere cose che per voi umani hanno il sapore della magia grazie alla coesione totale con la materia, ad esempio nello scontro che ho sostenuto poco fa ho consumato una parte della mia riserva. L’ uso di questa coscienza, peró, rende molto instabile la materia che infatti sta mutando, anzi, in questo tempo ha giá fatto mutare Cretiaka da pianeta a nana bianca. Per questo motivo noi Cretiakiani abbiamo deciso di viaggiare nel tempo e nello spazio per raggiungere la Terra, bada bene, noi non vogliamo conquistarla ma solo entrare a far parte del suo ecosistema, portando dei miglioramenti, come ad esempio le Vegetex e sfruttando il Tratara terrestre per evitare la necrosi del pianeta.
Ora che conosci una parte della storia ti devo porre la domanda di rito: Vuoi morire oppure aiutarci in questo processo di integrazione?-

Sul tuo viso compare una espressione sarcastica e subito esplodi:
-Che cazzo di domanda é ? certo che voglio vivere, ma cosa dovrei fare? Andare in giro a fare volantinaggio? Eppure la gente conosce storie di alieni et similia quindi scopritevi e basta! –
Sheet Devo rimanere piú calmo, non posso aggredirlo neppure verbalmente. Pensi, maledicendo il tuo odio per tutto ció che ti appare illogico.

-Non possiamo comparire dal nulla, la gente non si fiderebbe. Anche tu, come me, hai una passione per la storia quindi dovresti conoscere come la tua gente tratta anzi maltratta i diversi, immagina come dovremmo vivere noi quando scoprirete di esserci realmente inferiori! Bisogna far capire che noi non vogliamo sottomettere nessuno –

-E come vorreste fare ? – Con aria sarcastica.

-Lo stiamo gia facendo: Le vegetex, i vari filtri che hanno diminuito l’ incidenza delle malattie croniche. Ma anche operazioni di polizia come ad esempio la liberazione del dittatore cubano, nostro alleato. In breve: cerchiamo di riportare il mondo all’ ordine e alla civiltá in modo da presentarci come degli aiutanti.-

-Dei guardiani!!- alzando la voce irritato- Io non voglio perdere la mia libertá a causa vostra –

Calmissimo Taralyk prosegue -In fondo anche i poliziotti sono dei guardiani eppure tutti vi lamentate della loro scarsa efficienza, quindi perché non dargli,darvi e darci una mano? Ti rendi conto che in questo modo tutti avremo dei benefici? La sola cosa che vi chiediamo é un pó di fiducia e di tolleranza verso i nuovi ospiti del pianeta Terra-

-Si, Hai ragione. Ho confuso la libertá con l’ anarchia, ma voi avete liberato un dittatore perché era vostro amico. Non mi sembra un atto degno di fiducia-

-Ho studiato che a Cuba, molti anni fa, viveva un uomo chiamato Ernesto Guevara. Era un fuorilegge a tutti gli effetti, uno spacciatore di cocaina, mi sembra, eppure é stato un grande uomo, l’ idolo di molte generazioni, per il suo ideale di libertá e di giustizia nei confronti della povera gente e anche Macchiavelli affermava che "il fine giustifica i mezzi". Oggi il dittatore cubano é un mezzo poco ortodosso, ma é anche una persona giusta quindi non deve essere condannata ma aiutata nel suo ideale filocomunista.-

-Stupendo, pure l’ alieno di sinistra dovevo conoscere. Comunque mi sembra giusto, ma come farai a sapere che non racconteró tutto alla T.V. domani mattina ?-

– Lo so giá. Ho sondato la tua mente e sei una persona leale che non tradisce ció in cui crede-

-Hai ragione, sono troppo buono per questo mondo di merda-

Intanto nevica e La cittá viene lentamente seppellita dalla leggera coltre autunnale che ne caratterizzerá l’ aspetto per molti giorni in attesa dei rigori invernali. Il mio spolverino di pelle é bene allacciato, i guanti senza dita ci sono, la Kefia é al suo posto e i capelli mi coprono le maledette orecchie a punta, le malformazioni genetiche non ti hanno risparmiato, eppure il freddo umido della cittá mi sta entrando nelle ossa, strano, anche Taralyk pare avere di questi problemi, É anche giusto visto come cazzo é vestito: tutina molto aderente, probabilmente fatta in polimeri o forse tessuti Cretiachiani, di sicuro molto costosa e pratica … Ma anche molto da checca.

Una sensazione di freddo che proviene alle tue spalle, come un raggio, ti distoglie dai tuoi pensieri. La sensazione é molto particolare, come se ti avessero appoggiato un condizionatore proprio sulla schiena, ti volti ma non vedi nulla di strano. Taralyk non si é accorto di nulla ed evidentemente non é nulla, un essere superiore come lui non puó essere colto di sorpresa.
Abbassi la guardia e un dolore lancinante al polpaccio destro ti fa urlare mentre una raffica di mitra vola sopra la tua testa. Lanci un appello a santa fortuna e ti butti dietro ad una public-net, la copertura é buona ma sei incastrato e Taralik non si vede. La situazione é critica. Ora un M-16 o un Sagai sta testando la resistenza della cabina. Per fortuna al polpaccio hai solo un graffio al gemello interno quindi puoi ancora correre.

-Ma che cazzo ho fatto di male? perché tutti vogliono ammazzarmi? E tutti oggi per giunta! Cos’ é il giorno del Netrunner flambé?-
Calmati! Devo rimanere calmo, la cabina regge e pare che non si vogliano avvicinare quindi se resto calmo e lucido forse ho una possibilitá!

I colpi continuano a grandinare senza problemi, a orecchio ti sembra che sia uno solo a sparare ma basta e avanza per ucciderti.

Perfetto. Sono calmo. Ed ora che faccio?
Non posso scartare di lato perché verrei falciato in pochi istanti, e altri ripari non ce ne sono. La soluzione é una sola: combattere!

In pochi istanti dalla giacca escono i pezzi del Compound, l’ arco con il quale hai assaggiato il successo e mangiato la polvere nelle molteplici gare sostenute. Le tue mani esperte lo montano facilmente e in fretta estrai una freccia al Napalm, ora devi solo seppellire un pó di Sprawl.

Mi alzo e tiro senza mirare. Se il nemico é davvero uno solo non dovrei avere problemi. Se é piú di uno non ho problemi di sicuro perché mi ammazzano appena tiro. Bella situazione!
Dai smetti di sparare ciccio, cosí ti brucio tutto nel raggio di 20 metri intorno. Uhh…Dovrei smettere anch’ io di sparare…cazzate.

Dal cielo pare cadere solo neve, niente piú piombo. Solo neve, calma e pacifica, indifferente a tutte le sofferenze umane. Schizzi fuori fino al tronco e tiri, sperando che la direzione sia quella giusta. Ti abbassi appena i flettenti si rilassano giusto in tempo per vedere l’ onda d’ urto passare intorno alla cabina come un maroso durante la tempesta su uno scoglio. Insieme all’ onda vedi volare anche un corpo, come trascinato da una mano invisibile, pare un naufrago che annaspa nell’ aria. L’ atterraggio non é piú plastico del volo e il cadavere cade ritorto in una posa orridamenta innaturale. La donna é splendida e il suo fascino é accentuato dalla fuliggine che sottolinea i capelli rosso fiamma e gli occhi verdi, sembra assorta in qualche riflessione. Un pensiero che le terrá compagnia per l’ eternitá. Peccato che sia morta e che tu non sia necrofilo perché hai davanti una bellezza molto rara.

-Ora capisco come Ungaretti scrivesse lettere piene d’ amore con un compagno massacrato al fianco, nella trincea. Che donna! Che cadavere ! Davvero fantastico! Come questo Napalm esplosivo e incendiario. É costato molto ma da delle grandi soddisfazioni!-

L’ euforia per il buon esito del colpo é giá passata e la logica riprende il controllo. Non hai il coraggio di sporgerti per vedere le conseguenze, ma stavolta nemmeno la neve é rimasta indifferente. A parte quella su cui ha fatto scudo la cabina é tutta sciolta. Non vedi l’ ora di perquisire la tua morta, ma prima devi essere certo che non ci siano altri problemi in giro.
Lentamente appoggi il Banshee al tuo fianco ed incocchi un’ altra freccia al Napalm nel compound. Taralyk é sempre scomparso. Una donna compare proprio affianco alla cabina e subito il colpo di un fucile di precisione le passa la testa da parte a parte.

Bastardi! per fortuna che so giostrare con i computer e il sito della Mc Hard TrustCo genrera quelle hostess virtuali cosí noiose.

Il cecchino deve aver confuso l’ ologramma con te stesso, evidentemente non ti conosce altrimenti avrebbe notato subito la differenza. Il colpo dovrebbe provenire da un piano alto dell’ edificio cadente che ti é di fronte, o almeno cosí ti é parso dalla fiammata. Potresti tirare una freccia a gas dentro il palazzo, ma hai solo frecce altamente esplosive che farebbero crollare tutto, dovrai utilizzare altri mezzi.
Subito le tue mani accarezzano il Banshee mentre lo osservi con smaccata ammirazione. Il corpo forgiato nell’ ematite risplende nella sua luce nera grazie ai lampioni della cittá riflessi dalla neve. La sua linea ricorda un arco medievale con tanto di fregi in oro, e cuoio sull’ impugnatura. Sembra anacronistico, ma in realtá é un’ arma laser con mirino all’ ultravioletto.
Accendi il puntatatore e non succede nulla a parte un ronzio, poiché il raggio é di frequenza ultravioletta é invisibile, ma guardando dentro il monocolo, una particolare camera a nebbia tale da rendere visibile il fascio di luce, vedi un puntino violastro agitarsi sulla parete di fronte. Lentamente inizi a controllare le possibili postazioni del cecchino.

Beccato!

É proprio dentro il palazzo. Riesci a vedere solo un pezzo della canna di quello che sembra un Garanth. Se riesci a colpire quel pezzo di fucile la freccia laser avrebbe la forza per tranciarlo di netto e a quel punto il cecchino sarebbe innocuo, ma il colpo é decisamente difficile. Regoli al massimo il potenziometro del Banshee. Ti prepari per Il Colpo: mano sinistra morbida sull’impugnatura di cuoio, braccio sinistro perfettamente steso all’ altezza della spalla, indice mano destra sopra l’ incoccatura, anulare e medio sotto, respiri lenti e profondi, rilassamento totale… Tiri la corda fino a darle un bacio e miri. un buco compare sopra lo stipite della finestra del cecchino che non si é accorto di nulla. Hai mancato il colpo di almeno un metro.

Merda!

Preso da raptus di follia spari una serie di colpi in rapida sequenza fregandotene dello stile e della tecnica, fortuitamente colpisci la canna del fucile che vola all’ esterno del palazzo producendo un rumore sordo. Preso alla sprovvista il cecchino si affaccia stupeffatto e anche il volto viene attraversato dalla luce mortale. Nessuno l’ ha vista ma tutti hanno l’ effetto di fronte: il viso dell’ uomo é ora un buco perfettamente cicatrizzato.
Ora i pericoli sono veramente terminati.
Ti alzi e con circospezione inizi a osservarti in giro. Davvero una gran confusione, ma ora basta stupidaggini é tempo di perquisire la gentil donzella che ha cercato di spappolarti con il suo AK-47. Taralyk non si vede ancora, forse sará diventato una pozza di piscio stavolta e a paura a farsi vedere. La ragazza é ai tuoi piedi. Ti abbassi e le accarezzi una guancia. É ancora calda ma il rigor-mortis sta giá iniziando il suo lavoro.
La giacca di kevlar si sbottona facilmente, la sfili dal corpo della morta e saggi le tasche in cerca di qualche cosa. Nulla. Cerchi di levarle quella che sembra una maglietta aderente, solo dopo un paio di tentativi, anche molto piacevoli, capisci che é un body. Passi ai pantaloni che si sfilano come una guaina ma non c’ é nulla nelle tasche. Adesso é rimasto solo il body a strisce rosse e bianche. Le allarghi le gambe, lo slacci, e lo sfili. É nuda, stupenda, ai tuoi piedi, ma morta. Le dai una controllatina non troppo rapida e alla fine decidi che é tutto in ordine, non hai trovato nulla di utile. Malvolentieri ti sollevi e ti guardi intorno sperando che compaia Taralyk. Speranza vana. Bisogna cercarlo e cosí inizi a girare tra i vicoli intorno al luogo dello scontro.
Deve essere saltato dalla parte opposta alla mia, quindi sará andato verso la stazione dei flybus.
Ti incammini in quella direzione e dalla tua destra, pochi secondi dopo aver iniziato a camminare, ti senti chiamare. Entri nel vicoletto da cui proviene la voce e trovi Taralyk con migliaia di tagli sottilissimi per tutto il corpo. Ha perso tantissimo sangue e non esiste modo per fermare tutte le microemorragie. É ovvio che sta per morire, cosí raccogli a fatica le sue ultime parole:

-scappa…. Un IronLost é qui, non hai speranze fuggi. Io muoio-

-Non ho capito nulla, cosa hai detto?-

-scappa!- Il cuore si é fermato Taralyk é Morto.

Sollevi il viso e ti compare davanti una donna sospesa a mezz’ aria. Il suo corpo sembra formato da tante piccole lamine di metallo. Solleva un braccio e una pioggia di piccolissime scaglie metalliche di attraversa il viso. Non ti sei neppure accorto di essere morto.
La vita é dura nel XXI Secolo e non sempre l’ eroe di turno porta a casa la pelle dopo una dura giornata di lavoro.
Cosí l’ IronLost sorride e vola via.

"Il presente Racconto è liberamente distribuibile per via telematica e cartacea a patto
che non venga cambiata in nessun modo e che non venga richiesto per essa un prezzo
superiore al costo vivo di riproduzione.
Copyright 1998 – Antonello D’ Aguanno" .

Antonello D’Aguanno

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