In un mondo dove l’assedio dei computer è oramai totale, dove solo pochi, tra giovani e meno giovani, sono scampati alla prigionia delle reti Internet, rischiamo di dimenticare che esiste una realtà virtuale casereccia e gratuita, che può darci emozioni più forti che mai. Si tratta dei sogni, capaci di incutere terrore più di qualunque CD – Rom dell’incubo, di farci battere il cuore più forte dei siti a luci rosse, più istruttivi di qualunque videogioco.
A ricordarcelo ci ha pensato David Fontana che, col suo libro Sogni (edito da De Agostini), ci propone una guida per addentrarsi nell’affascinante mondo onirico senza perdersi. L’inaspettata novità sta nel fatto che lo psicologo e docente universitario ci insegna anche ad addomesticare tutte le strane creature che popolano le nostre notti. Dal suo punto di vista l’unico difetto che fino ad ora si poteva imputare al sogno era quello di non essere programmabile a piacimento ed ha scoperto che non è affatto vero. Possiamo in realtà addormentarci certi di incontrare Pamela Anderson o Antonio Banderas in vena di follie o il capufficio ansioso di promuoverci, sicuri di trovare al risveglio la soluzione ad un certo problema e persino sperare di indovinare i numeri vincenti di una lotteria.
I sogni arrivano dritti dritti dall’inconscio e non usano né la logica né le parole cui la nostra ragione è abituata. Parlano per simboli, con un linguaggio primitivo e universale che il nostro pensiero cosciente trova misterioso ed insensato. Ma che vale la pena, secondo l’autore, imparare a conoscere, poiché ci apre una via regia per esplorare sempre più profondamente l’inconscio, permettendoci di affrontare un’emozionante avventura di autoscoperta, ricordandoci viaggi già tentati con successo o frustrazione da esploratori come Freud o Jung.
Niente di nuovo nel viaggio dunque : Fontana ci invita però a tentarlo giocando, con una serie di tecniche ben sperimentate per imparare ad avere dimestichezza con i sogni, svelarne il significato personale, controllarli e chiedere aiuto all’inconscio persino per risolvere problemi pratici.
Pensate al problema cercando di visualizzarlo, dovete tradurlo in immagini il più possibile semplici; può essere utile anche una scacchiera: in un problema di famiglia il re e la regina possono simboleggiare il padre e la madre, una torre la scuola, i cavalli gli amici. Disponete mentalmente i pezzi per rappresentare il problema che sta lì in attesa di risoluzione. Osservate la disposizione e dite a voi stessi di sognare la soluzione. Non dovete fare altro che addormentarvi così.
Insomma, ispirandoci agli antichi greci che chiedevano ai loro dèi sogni favorevoli, proviamo a inventare personalissimi dèi benevoli, pronti a regalarci sogni di saggezza risolutrice, armonia interiore e benessere. Ma che ne sarà della sorpresa provata al risveglio dopo una notte in cui un sogno inaspettato ci ha colto impreparati? Guidare e dominare anche il nostro inconscio non ci porterà a trasformarci in tatti piccoli computer programmabili in tutte le loro funzioni?
Sogni
Francesca Orlando