I timidi animali della notte
lasciano il posto
al coraggio dei diurni.
Ascolto il respiro
del silenzio temporaneo
di un’alba per me inconsueta,
mentre rivivo,
come un antico rito,
il complice paradosso
della libertà.
Davanti al mare
dove tutte le parole
sono già state dette
si acquietano
resti di memorie dimenticate.
Pallidi epigoni
le ripetiamo re-inventandole
ancora una volta
con immutata meraviglia.
Il regalo inatteso
di scampoli di tempo
una strada sbarrata
per l’arrivo di un treno
attesa di qualcosa
di là da venire.
Il viandante cammina
non parla di scelte
continuano a ripetere
esercizi che nessuno ormai
vuole più vedere
-attendono-
inevitabilmente dolorose
il peso di solitari silenzi
che io non so raccontare.
Ma è solo un attimo
poi tutto riparte
giustamente incurante
di queste parole.
L’ORA BLU
-attende-
gli acrobati
decisioni
Myskin