KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Stand-by

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Stand-by

Le elezioni sono finite. Nell’attesa che il nuovo governo (di centro destra) prenda, se crede, posizione a proposito della legge sull’editoria elettronica, abbiamo deciso di riproporci a voi ugualmente, confidando che quando detto e scritto dai precedenti rappresentati, manifesti, pur nella non impugnabilità legale delle affermazioni fatte, almeno una certo "direzione di intenti", che salvaguardi i nostri cinque anni di storia, e la libertà di tutti gli altri operatori sulla rete, amatori o professionisti che siano.

In realtà questo ultimo periodo, pur nella sua inalterata calma per attività concrete, è stato "emozionalmente" più di burrascoso di quanto possiate immaginare. L’ipotesi di DOVERE rinunciare a questo piccolo spazio ha fatto riflettere molti di noi, dopo che, più volte, nel passato, si era discusso sul fatto di VOLERE o meno continuare questo viaggio. Più volte, e forse qualcuno di voi riesce anche a ricordarlo, si è parlato di lasciare perdere tutto, o di cambiare taglio editoriale, o di cambiare struttura redazionale. E da ogni "tempesta" interna alla redazione, o da ogni momento di "vuoto" dovuto da un calo di interesse nostro (o vostro nei nostri confronti), qualcosa di buono ne è sempre scaturito. Nuova linfa, nuove idee. Nuove collaborazioni.

Ma questa volta, lo dobbiamo ammettere, il fatto stesso di avere anche solo intravisto lo spettro (che tra l’altro aleggia ancora su tutti noi) di una improvvisa e imprescindibile serrata, ha creato qualche piccola frattura in molti di noi. E il numero che avete di fronte – noterete – più scarno del solito, ne è forse l’aspetto più appariscente.

Sappiamo che se, come crediamo, le cose non peggioreranno (ci piacerebbe addirittura confidare che possano risolversi per il meglio…) molto rientrerà nella norma già dai prossimi numeri… ma questa è stata un po’ una "lezione di realtà" che vedremo di tenere presente per il futuro. Magari continuando a proporre il tema della libertà di espressione anche nei periodi non di tempesta, o magari proponendo iniziative o portando avanti scelte editoriali che possano agevolare da un lato il sacrosanto diritto di chiarezza e trasparenza di chi legge, ma dall’altro anche l’altrettanto legittimo desiderio di proporsi di chi, competente o no, sa di avere qualcosa da dire.

Per il momento, comunque, siamo in stand-by. Nell’attesa che qualcosa si muova per sbloccare anche il progetto e-paperback (ormai chimera delle chimere) e per ricominciare a preparare, insieme ai soliti compagni di viaggio, Holden IV (che aprirà i battenti dopo la fine dell’estate).

Che dire ancora? Salutiamo i tanti collaboratori che sono riusciti a tenere il passo e ad essere presenti anche questo numero, e salutiamo anche quelli che invece hanno preso una pausa di riflessione. E chiediamo a chi tra voi se la sente di valutare l’ipotesi di unirsi alla redazione… anche perché compatibilmente con gli sviluppi della situazione di legalità editoriale italiana è molto probabile che ci possano essere varie novità nel campo delle nostre attività sociali… attività che richiedono, oltre ad un certo impegno da parte nostra, un interesse da parte vostra… se, come è possibile, dovesse diventare disponibile, dopo cinque anni di bonaria "clandestinità", una sede ufficiale della rivista, dove collaboratori e simpatizzanti potrebbero iniziare o continuare, quel colloquio con noi fino ad ora relegato alla sola sera della festa di compleanno di KULT Underground.

Fatevi sentire

Alla prossima,
Marco Giorgini

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