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Severance: Blade of Darkness

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Severance: Blade of Darkness

"Sembra che stavolta io non abbia scampo. Quelle maledette scorribande sul lato nord, mi hanno debilitato a sufficienza: che bisogno v’era ch’io m’imbarcassi in questa crociata senza senso. Povero stolto, qui sto parlare coi muri mentre di là la mia guardia ubriaca attende ch’io crepi di fame. S’avessi solo il suo gladio, in pochi secondi la ridurrei a brandelli. Mah! inutile sognare… l’atmosfera sarà di questo castello: le poche torce rimaste allungano, l’ombra mia contro pareti: mi è piuvvolte successo di svegliarmi di soprassalto e preso dal sogno sono messo mi brandire lo sgabello con fare minaccio verso parete: non vi dico le risa di scherno della guardia, tutta la mia cella ne era piena e rimbombano nella mia testa…
Non posso stare qui a piangere, non sono una donnicciola, sono un cavaliere devo trovare il modo… se fossi magico userei i miei poteri per muovere la chiave di ferro appoggiata sul tavolo… ma la mia testa è piena solo di strategie per far morire velocemente i miei avversari, i libri non sono mai stati il mio forte.
Forse se mi appoggio qui……..
Crash …
Brumm…

Diamine, la parete ha ceduto…
Lo dicevo che questo castello sta cadendo in rovina. Il vino questa sera doveva essere divino! La guardia non si è accorta di tutto questo casino! Con le rime che faccio avrei dovuto fare il menestrello, a quest’ora sarei vicino al banchetto del re, vestito come un demente, ma almeno libero…

Proviamo ad avanzare con calma. Vi sarà un’uscita da questo maniero che non sia quella principale… Saliamo di qua… Ecco ora sono dall’altra parte delle sbarre è una sensazione magnifica, vediamo se lo stesso pensa la mia guardia… Stunk…
"Forse quello sgabello era troppo pesante per te… pazienza una sentinella in meno…."

Il bello di Severance è la libertà di movimento: se in un primo momento le quattro pareti della cella dove vi troverete rinchiusi vi faranno provare un senso di claustrofobia tale da voler buttare via la scatola, una volta scoperto il trucco della parete sarete liberi di scorrazzare ove più vi piace. Il sistema di movimento è l’ormai classico tastiera mouse (il termine "solito" non si addice a questa fusione siccome essa è quanto di meglio concepito per i giochi in terza persona dai tempi del joystick) che si adatta benissimo alla visuale del gioco, sia per quanto riguarda i combattimenti, sia per il movimento: il fatto di poter muovere il mouse mentre si colpisce, modificando, allo stesso tempo, sia l’inclinazione del colpo quanto il punto di vista, aiuta di molto, soprattutto nelle situazioni d’inferiorità numerica, ove colpire al momento giusto e nel punto giusto è fondamentale per la sopravvivenza del proprio alter ego digitale. Quest’ultimo può essere di quattro categorie: un nano, un barbaro, un’amazzone e un cavaliere; ogni categoria ha una tipologia d’armi preferenziali che, se utilizzate, danno vantaggi durante il combattimento e una trama non che una caratterizzazione dei livelli con un percorso completamente differente per giungere ad un finale comune. L’introduzione di un mago avrebbe a mio parere dato un altro spessore al gioco: sarà per deformazione professionale (nel senso che quando giocavo a AD&D da piccolo, il mago era il mio personaggio preferito) ma la magia aggiunge un lato diverso a questo tipo di giochi, ciò nonostante essa toglie la crudezza nei combattimenti; non capita di rado, infatti, di ritrovarci davanti ad uno spezzatino di guardia dopo un combattimento, con conseguenti schizzi di sangue su pareti limitrofe e sui nostri stessi abiti. Tutto questo ben di Dio 😉 è illustrato da un sistema grafico veramente degno di nota! Esso tende a sfruttare appieno tutte le potenzialità che sistemi da 1000 Mhz con schede grafiche da milioni possono generare: le ombre sono generate in tempo reale e se fate conto che secondo il numero di torce in una stanza e della loro posizione si vanno a creare N strati ombre potete fare due calcoli sulla complessità delle scene; inoltre, durante un combattimento con più nemici, la vostra testa seguirà ritmicamente i movimenti dei vostri avversari dando la parvenza che il vostro personaggio stia realmente cercando la strategia migliore per ingaggiare un attacco vincente.

I combattimenti sono difficili e tenderete a privilegiare una lenta strategia rispetto alla forza bruta: dopo che ci si trova davanti a tre guardie del secondo livello, armate di mazza ferrata, è inutile mettersi a correre verso di loro gridando "haaaa!!!" perché rimarreste travolti dalle loro abilità schermistiche. Molto meglio, sfruttare le peculiarità del livello, tentando di trovare posizione e momento nei quali scagliare la stoccata giusta: da notare, che le guardie stesse non sono creature stupide poiché il livello d’AI profuso nel gioco è parecchio elevato; esse sfruttano anche il rapporto numerico favorevole per attaccarvi in modo quasi infallibile e questo si ripercuote sul livello di difficoltà. Mi è capitato + di una volta di dover ricaricare perché ero finito cadavere sotto i colpi di due o più guardie: ciò non è piacevole, se raffrontato con il fatto che, ad ogni morte, bisogna attendere anche dei secondi! Non che questo il gioco non "prenda": anzi durante la stesura di questa recensione mi è capitato + volte di interrompermi per riprovare a sconfiggere un gruppo di guardie particolarmente ostico: se c’è un consiglio che posso darvi è quello d’utilizzo delle combo, in altre parole, se riuscite a colpire il vostro avversario, sfruttate il fatto che il quel momento la sua guardia è abbassata per continuare a colpire, i danni si sommeranno e sarà molto più facile uscire vincitori da quella battaglia.
C’è da aggiungere che un alto livello di difficoltà rende piacevole il passaggio di livello che caratterizza la sconfitta di un grande numero di nemici: sotto la barra rossa dell’energia troviamo la barra azzurra dell’esperienza che, una volta riempita completamente, ci donerà un Livello, caratterizzato dal pieno di vitalità e da una maggior forza e difesa in combattimento.

Una nota di credito va anche al sonoro che, pur essendo sempre presente, non è mai pesante con musiche d’atmosfera ed effetti sonori azzeccati; l’unica nota, è per i possessori di un impianto dotato di subwoofer: se amate i bassi potenti questo è il gioco per voi dato che partendo dal menu e finendo con l’ambiente di gioco tutto sarà caratterizzato da colpi e pertanto la cassa a livello del pavimento sarà quantomeno stimolata al punto giusto.

Severance resta un gioco di sangue e violenza, pertanto mi sento di sconsigliarlo a chi abbia un benché minimo ribrezzo per il primo e che abbia delle obiezioni verso la seconda: vi ricordo come i VG di questo genere, ambientati nel buio medioevo ripecchino (per le conoscenze che abbiamo) le abitudini del tempo, ove la spada valeva più della ragione e pertanto è se non altro scontato che i due elementi fondamentali delle battaglie la facciano da padrone.

In conclusione, uno splendido gioco di combattimenti dal quale sarà difficile staccarsi e dalla longevità prolungata data da alta difficoltà e dal fatto che per ogni personaggio sia stata costruita una campagna completamente differente!
Al mese prossimo con la recensione del nuovo capitolo di Alone in the Dark: the New Nightmare.

Simone Rebucci

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