Così come tradizione, la casa software, situata nello Skywalker Ranch, lancia come opera prima per PS2 un videogioco basato sul recente Episodio 1 di Guerre Stellari (cosa per altro già fatta per Nintendo 64, per il lettore cd per PC e Megadrive – il MegaCd – e come si appresta a fare per XBOX e GameCube). Ancora una volta il videogiocatore dovrà addentrarsi negli scuri progetti che si addensano spesso in questo ricco universo. E, per fortuna di noi tutti, questa volta non ci sarà Jar Jar!
Le sezioni non interattive del gioco, usate come punti di unione tra la struttura narrativa e le furiose battaglie che vi vedranno come protagonista nello svolgimento del gioco, sono state implementate a regola d’arte. Esse aggiungeranno quel tocco in più, e diverranno elemento chiave grazie a sconvolgimenti della trama. Tutto questo per immergere il giocatore nella storia. Che non è stravolgente, va bene, ma che vi illustrerà la battaglia contro la Federazione del commercio. Giocherete nei panni di tre giocatori iniziando dal pilota novellino Rhys Dallows (che sfrutta il suo Naboo N-1) finirete poi a Vana Sage (a bordo del suo Guardian) per poi passare a Nym, pirata alieno con il suo Havoc. Questi tre mezzi stellari vi offriranno una diversa esperienza: il primo agile e veloce sarà adatto nelle scaramucce iniziali, il secondo è, invece, un intercettatore di media grandezza mentre il terzo, un bombardiere, vi servirà per attaccare le navi spaziali. Tre personaggi diversi che sarete chiamati a impersonare in momenti diversi della storia, ma che sono accomunati dallo stesso odio verso la Federazione del commercio. La prima missione (chiaramente un tutorial) che affronterete sarà simile a quella affrontata anni fa in Rebel Assault (primo gioco importante per lettori cd-rom da pc e possiamo dire, anche per MegaCD). Dopo aver imparato le tecniche basilari e aver imparato a mirare e a "tenere" il vostro caccia in aria, vi sposterete nello spazio. I comandi sono abbastanza lineari: turbo, freni, laser, laser secondari e missili saranno tutti a vostra disposizione con in più un sistema di messagistica per impartire gli ordini ai vostri alleati. Il joypad della SONY, configurabile secondo alcuni profili preimpostati, vi catapulterà nel mezzo delle battaglie.
Agendo sulla operando sulla leva di sinistra si imposterà la direzione della nostra astronave mentre con lo stick destro si potrà effettuare la rollata. Premendo lo stick destro sempre potrete rimettervi a testa in su (cosa che non ha molto senso nello spazio, ma che vi aiuterà nelle missioni sulla superficie dei pianeti). I tasti R2 e L2 controllano rispettivamente l’accelerazione e la frenata della navicella. Inoltre potrete usufruire di un potente zoom attivabile con il tasto R1 per distruggere i nemici prima che essi possano avvistarvi. Potrete impartire anche ordini ai vostri alleati durante le battaglie per richiedere aiuto o altro: basterà utilizzare i tasti posizionati a croce. Ora senza rovinarvi il resto del gioco procediamo nella recensione. Starfighter sicuramente impressionerà il giocatore. Grafica dell’ultima generazione, controlli puliti e una struttura di gioco ben calibrata. Nonostante i suoi 14 livelli, il gioco potrà essere rigiocato tranquillamente parecchie volte, grazie agli obiettivi secondari, che molto spesso non saranno raggiunti nel gioco normale. Ma che diventeranno un incentivo dopo aver terminato almeno una volta il gioco. Portandoli a termine e collezionando le medaglie in ogni missione si renderanno disponibili altri livelli e un paio di modalità a due giocatori: una corsa e un "cattura la bandiera", tipo Quake. E quello che mi risulta più strano e che nessuna di queste modalità a due giocatori sia stata segnalata dalla LucasArts nella confezione.
Come dicevo la grafica colpisce subito il giocatore. Forse niente di rivoluzionario: i controlli a schermo sono semplici e funzionali e non coprono lo svolgimento dell’azione durante il gioco e richiamano alla mente tutto lo stile su cui l’"Episodio 1" era basato. Un indicatore vi mostrerà le condizioni dei vostri scudi energetici, il livello di surriscaldamento delle armi e il livello di danni dell’astronave. Le stesse informazioni appariranno anche per l’astronave nemica che avrete "inquadrato" con il sistema di puntamento: inoltre saranno visualizzati numerose altre informazioni, quali il nome, il grado di integrità e la distanza dal nostro veivolo. Una volta agganciato il nemico, una freccia rossa vi segnalerà la posizione nello spazio (caratteristica ereditata da Wing Commander). Oltre alla vista interna è possibile attivare una visuale esterna all’astronave, che non risulterà pratica, ma molto appariscente.
L’animazione è fluida anche quando i nemici (o amici) sfrecciano a tutta velocità sullo schermo: nessun rallentamento visibile per tutto il gioco. Le texture mostrano finalmente un dettaglio buono e l’effetto scia lasciato dai motori dei cacci aggiungono quel tocco di classe che ben raramente si può trovare in giochi di questo genere.
StarFighter non è ovviamente un gioco di simulazione: non avremo la profondità di simulazione di X-Wing, certo. Il gioco è indirizzato al mercato delle console e per questo deve essere immediato e divertente fin da subito. Le missioni sono le più classiche che potrete trovare nei giochi del genere: si va dalla classica missione di protezione di una grande astronave alla missione "distruggi tutte le costruzioni nemiche". Dovrete imparare ad avere precisione nella mira e aumentare le vostre capacità nell’evitare i colpi nemici. Il gioco eccelle soprattutto nell’area sonora. Qui tanto di cappello alla LucasArts: la musica di John Williams ben si accompagna con il gioco, a cominciare dalla musica evocativa del menu, per finire con il classico motivetto di Star Wars che tutti noi conosciamo dei titoli di testa. E gli effetti speciali aumentano la sensazione di gioco ricreando un campo sonoro che farà tremare i vostri impianti. Mai laser ed esplosioni saranno più convincenti di quelli che sperimenterete in questo gioco. Gli effetti di panning sono usati magistralmente quando un caccia si muoverà da un lato all’altro del teleschermo. CTO ha tradotto software, manuali e ha fatto doppiare tutti i dialoghi del gioco (moltissimi) il che non fa mai male in un’avventura con una storia: il gioco assume tutto un altro spessore. I dialoghi sono presenti anche durante le sezioni interattive (cioé le battaglie) e vi conivolgeranno maggiormente nel gioco tenendovi aggiornato su quello che succede ai vostri amici, impegnati in battaglia assieme a voi. Per concludere questo gioco di combattimento spaziale merita davvero di essere considerato dai possessori di PS2, nonostante temo nel prossimo futuro verremmo sommersi da questo genere. I controlli sono semplici, la grafica mantiene quello che promettevano le schermate statiche di un anno fa, il suono è fenomenale e tutto il gioco è stato localizzato in Italiano. In più la storia si discosta un po’ dal genere "USA LA FORZA LUKE". Inolter con gli obiettivi secondari e i tre livelli di gioco sarete tentati di rigiocare il gioco per intero fino a quando non otterrete tutti i livelli bonus. E poi potrete sfidare i vostri amici con la modalità multiplayer. Insomma un gioco da considerare in mezzo alla prima ondata di videogiochi per PS2.
Potrà la LucasArts impressionarci con il suo primo videogioco espressamente creato per PS2? Lo scopriremo avventurandoci in uno spin-off tratto da una delle più famose saghe fantascentifiche del nostro tempo. Sissignori sto parlando della saga di Guerre Stellari e il gioco in questione è
Star Wars Starfighter
Giovanni Strammiello