Pagg.286 Euro 17 Mursia Editore
Un ragazzo, poco piu’ che ventenne, per un errore giudiziario, viene rinchiuso a San Vittore. Un luogo, il carcere,m che dovrebbe essere di rieducazione, ma che si rivela una perfetta palestra per chi vuole intraprendere la strade del crimine. Violentato, seviziato, il giovane comincia a frequentare, all’interno del “gobbio” personaggi spietati, che gli spiegano le leggi spietate del crimine organizzato e diventa Hurricane. Sulle persone che uccide , con molta superficialità, incide il marchio H, dal titolo di una famosa canzone di Boby Dylan scritta per protestare contro l’ingiusta detenzione del pugile Rubin “Hurricane” Carter, accusato ingiustamente di un triplice omicidio avvenuto nel 1976, a seguito di una sparatoria. Intanto, a Capo Monte Emilia, troviamo il giornalista di nera ed hacher Enrico Tedeschi,che si aggira a bordo di un vespone giallo, il maresciallo Boskoovic, alle prese con un nervosismo dovuto all’astinenza di sigarette e al caffè orzo, imposti dalla compagna, e il brigadiere Gennaro Rizzitano, detto il Calabès, perché di origini calabresi, una persona che conosce tutto e tutti. I carabinieri rinvengono, a breve distanza una dall’altra, due macchine con i bauli imbrattati di sangue, ma nessuna traccia di cadaveri ed invitano il giornalista ad aiutarli nelle indagini che porteranno ad Hurricane. LO scrittore procede su due piani narrativi diversi che si mescolano e si intersecano egregiamente: da un lato Hurricane che parla in prima persona, la sua fericia, le sue gesta in una Milano ove la mala regna sovrana, l’uccisione di Hurricane di Selvaggia, una ragazza che aveva rapito e del quale si era innamorato, dall’altro lato lo scrittore che descrive personaggi e situazioni. VI è molta violenza nella prima parte del libro, nella seconda lo scrittore dà vita ad una acuta introspezione psicologica dei personaggi, caratterizzandoli egregiamente e dà vita,altresì, ad una descrizione di un paesaggio rurale, molto bello, dove Hurricane si era rifugiato nella speranza di diventare “l’uomo della pianura”, ma nessuno può dimenticare il proprio passato. Il libro di Roversi, è bellissimo, eccezionale , sia per la trama narrativa avvincente e sapientemente costruita che per i numerosi personaggi che popolano” un libro denso di contenuti anche sociali e politici come la discriminazione verso gli altri (si veda l’omicidio di Giulia Baraldi per il quale viene subito accusato l’extracomunitario indiano Sihk) . Un noir perfetto, no dei migliori scritti negli ultimi anni, dove vi è Una descrizione dettagliata e reale della malavita milanese, che affascina e trascina i lettore fino all’ultima pagina. Lo scrittore non ci concede tregua, il ritmo narrativo è avvincente, fino all’ultima pagina. Come termina la storia di Hurricane? Leggete il libro di Roversi e lo saprete, ne vale la pena.