Pagg.341 Euro 17 Guanda Editore
Ritorna, dopo aver esordito lo scorso anno con il romanzo “L’uomo senza casa”, (premio Stresa di Narrativa) lo scrittore svizzero. Al centro dell’impianto narrativo del giallo, l’idea di svaligiare una banca svizzera, la Junker Banck di Bellinzona, sottraendo dieci milioni. Fare una rapina è una necessità per Jean Salviati, ex rapinatore di alto profilo, oggi giardiniere in una villa a Bordeaux, poiché la figlia Linda, che non vede da un decennio, è creditrice di milioni nei confronti del boss Luca Forster dal quale viene sequestrato fino a quando il padre non procederà nell’impresa. Salviati, preso alla sprovvista, teso a dimenticare il passato di rapinatore , ritorna, per amore della figlia, in pista. Va a trovare il detective priva Elia Contini, già protagonista del primo libro di Fazioli. Un uomo, schivo, di poche parole, che parla con le volpi, che legge e ama Dante e che ha un rapporto sentimentale con Francesca. Salviati si rende conto che, rapinare la Junker Banck, non è un’impresa facile e si circonda, oltre che di Contini, di una coppia tranquilla, Filippo e Anna Corti. Il libro si divide in due parti: nella prima lo scrittore descrive i preparativi del colpo, con appostamenti, pedinamenti di funzionari, studi dei sistemi di sicurezza delle banche, preziose informazioni fornite da donne della pulizia della banca, mentre nella seconda parte si entra in merito. Fazioli è molto bravo nel descrivere la rapina, effettuata di domenica mattina quando la banca deve ricevere un facoltoso cliente con un Salviati travestito da direttore della filiale e innumerevoli sono i colpi di scena che descrive in un libro che è una critica alla segretezza del sistema bancario svizzero, dove il denaro viene facilmente riciclato (non a caso un terzo del patrimoni privati off-shore è depositato nelle banche svizzere). A differenza del primo libro, questo è eccessivamente prolisso, stenta a volte il passo narrativo, anche se ha il pregio di descrivere personaggi, come Elia Cantini e Salviati che emergono sugli altri, in maniera egregia, così come sono descritte dettagliatamente le fasi preparatorie della rapina che avrà, per lettori, un finale sorprendente e originale, Un giallo dove lo scrittore non trascura di descrivere la Svizzera, i suoi laghi, le case di campagna dove si vive, per chi la ama, in perfetta solitudine, la calma che regna sovrana, l’apparente ordine sotto il quale si nasconde il disordine, il caos.