Per farla breve, inseguendo la mia necessità di risposte mi sono trovato a stretto contatto con la saggezza delle filosofie indiane dapprima e con le sue concrete discipline poi. Così ho conosciuto e praticato lo Yoga e la medicina Ayurvedica, della quale il massaggio può essere considerato un aspetto.
Il metodo di massaggio che vi presento è il risultato della capacità personale di fondere e unire metodi e conoscenze in un unico sistema integrale che ha dato in pratica enormi soddisfazioni a me ed ai miei allievi.
Uscito dal laboratorio dopo anni di gestazione e sperimentazione, attualmente si presenta con i suoi risultati certi e con la sua vasta tipologia di benefici ottenuti ormai su diverse centinaia di persone.
Poiché la sua anima è indiana ho voluto chiamare questo massaggio Suryacandrabhiseca. Il suo primo nome è legato al sole (Surya in sanscrito) poiché ha la qualità di risvegliare l’energia primordiale creativa. Nel nostro sistema solare al sole si attribuisce, appunto, la vita in combinazione con l’elemento femminile "Candra" (la luna (la c si pronuncia dolce come ad esempio in "ciascuno") e tutte le importanti caratteristiche ad esso legate. Questo massaggio intende dunque operare a stretto contatto con l’armonia e l’equilibrio del maschile e del femminile nella natura. La realizzazione di tale equilibrio porta ad un profondo stato di piacere, gioia e appagamento generale, senza per questo trascurare l’effetto terapeutico.
Con il terzo vocabolo "Abhiseca"(la s deve essere pronunciata come nell’italiano sciare) ho voluto ricordare un antico rito di consacrazione che consisteva soprattutto in una unzione o aspersione con acqua unita a riti sussidiari, riservata ai re. Il suo fine era quello di assicurare il prolungamento della vita o addirittura l’immortalità dei sovrani.
Svariati sono i benefici che questo metodo può offrire: innanzitutto è sicuramente un elemento integrante per prevenire le conseguenze di squilibri psicofisici, ma a livello più propriamente fisico, dona elasticità al corpo, migliora la circolazione rivitalizzando l’organismo nei punti cosiddetti "morti" che tendono a perdere la sensibilità, agisce inoltre sulle ghiandole ed è rilassante e disintossicante. Dal punto di vista emotivo esso risveglia la passione e riesce a portare fuori l’energia inespressa del paziente trasformandola in amore a tutti i livelli. In qualche caso è risultato utile per curare l’impotenza e l’infertilità.
Nel nostro massaggio si utilizza come olio di base il sesamo, un’olio usato in tutta l’india che specialmente durante l’inverno dovrebbe essere riscaldato. Mescolato a qualche goccia di essenza profumata lo si usa per trattare l’intero corpo (persino i capelli).
L’ambiente dove ha luogo la terapia deve essere caldo, accogliente e anch’esso profumato; la luce morbida e in nessun caso si dovrà fare sentire dolore al paziente. A proposito di quest’ultimo punto, c’è da dire che il maggiore ostacolo che oggi si incontra, nel far rilassare le persone è lo stato di sfiducia che le stesse, in generale hanno accumulato nelle delusioni causate da cattive relazioni con altri o negli insuccessi. Questo stato si presenta sotto forma di apprensione e le tiene costantemente tese e vigili. La paura inconscia di essere ancora ingannati le tormenta e impedisce loro di lasciarsi andare completamente anche nelle mani del terapeuta. Ecco perché se fate sentire dolore al paziente non fate altro che riportarlo in uno stato di attenta vigilanza poiché egli teme che la manovra seguente possa ancora ferirlo.
Il metodo di massaggio che propongo dunque è molto attento verso questa direzione. Esso consta di 152 ordinate manovre che producono effetti diversi ed in qualche caso straordinari soprattutto per quanto riguarda la rimozione delle cause dello stress profondo.
Le 152 manovre del Massaggio Ayurvedico secondo il metodo ideato dal Maestro Amadio Bianchi
Senza ombra di dubbio, siamo tutti disposti a lavorare per migliorare la qualità della nostra vita. Anzi, proprio per questo o meglio per colpa di un atteggiamento sbagliato, paghiamo tale desiderio con la sofferenza. Mi sto occupando di questi problemi da trent’anni. Prima l’ho dovuto fare per risolvere le mie difficoltà ed ora nella terza fase della vita, quella dell’insegnamento, per quelle degli altri.
Amadio Bianchi