Suona la sveglia…
Un movimento automatico del braccio, e della mano, la spengono. Si rigira lentamente tra le lenzuola, gli occhi aperti, sbarrati. La luce filtra dalle tapparelle ad alleggerire il buio della stanza. Si guarda intorno. Le lucine colorate del televisore e del videoregistratore, risaltano nella penombra. Il letto vuoto è lì accanto.
Il cuore inizia a battere velocemente, i ricordi lo assalgono, come ogni mattina. Spietati divorano la sua anima e una morsa lo prende allo stomaco. Disperato, si rigira nel letto, nel tentativo di aggrapparsi ancora ad un sonno senza sogni.
I ricordi però non gli danno tregua… è sveglissimo.
Tutte le mattine la stessa storia, lo stesso dolore che lo accompagna poi durante tutta la giornata. E’ stremato, stordito, ma non trova vie d’uscita.
Si rifugia sotto alle coperte. Il buio lo avvolge di nuovo, ma i ricordi sono sempre lì, accanto a lui. Lacrime di dolore
gli bagnano il viso. Si raggomitola nel centro del letto, scosso dai singulti.
Improvvisamente non sente più il letto sotto di lui, né le coperte. Si sente leggero, avvolto da un’oscurità calda e silenziosa. La morsa dei ricordi si affievolisce, i singulti scemano.
Diventa piccolo, piccolo.
Poi il nulla
…
Sua madre, tutte le mattine prima di uscire di casa, entra nella stanza per svegliarlo. Ma questa mattina, per la prima volta dopo anni, vede che sul volto del figlio è disegnato un sorriso. E così, decide di lasciarlo dormire. In silenzio richiude la porta della stanza, e si allontana.
Ma suo figlio non si risveglierà.
Mai più.
Amici e parenti sono tutti invitati a festeggiare.
Fabrizio Guicciardi
Amici e parenti sono tutti invitati a festeggiare