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Recensione del ”World Cyber Games”

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Recensione del "World Cyber Games"

I videogames talvolta odiati e talvolta amati sono stati, fin dall’anno in cui sono nati, un bellissimo passatempo, ci permettono di utilizzare e allenare la mente, di prendere le parti di personaggi fantastici o superrealisti vivendo una vita parallela, o semplicemente di uccidere mostri o i cattivi della situazione. Questa poi è solo una minima parte dei tipi differenti di gioco, dato che sono svariati e ci permettono di sbizzarrirci in un campo qualunque, consentendoci di sfogare anche il nostro lato violento. Cosa c’è poi di più divertente di dimostrare la propria abilità in un gioco particolare, giocando con persone di tutto il mondo che condividono la nostra stessa passione?
I videogiochi sono ormai diventati in Italia come negli altri paesi un fenomeno di massa e molte persone ormai, non accontentandosi di giocare singolarmente o con qualche amico, con lo stesso computer, hanno cominciato da qualche anno a scontrarsi utilizzando la rete locale, ma soprattutto attraverso internet. Sono ormai centinaia i giochi che permettono di sfruttare il multiplayer collegandosi ai siti che lo supportano, inoltre stanno aumentando a dismisura quelli che si basano specificatamente sul gioco a più partecipanti, e ancora di più, soprattutto nell’ultimo periodo, i MMORPG, ossia i giochi di ruolo online di massa, un filone fondato da Ultima Online. Era quindi inevitabile che prima o poi questo fenomeno fosse notato da qualcuno e opportunamente ufficializzato: perciò ecco che nasce il primo World Cyber Games! Questo torneo internazionale si è svolto a Seul e vi hanno partecipato cinquecento giocatori (una elite selezionata da più di un milione di candidati), divisi in trentasette nazionali, fra i quali anche venti cyberatleti italiani di età compresa tra i 16 e i 30 anni, ognuno con il proprio nickname da combattimento. I concorrenti si sono affrontati in un’immensa sala congressi disseminata di computer di ultima generazione (per permettere un incontro fluido e senza interruzioni), fianco a fianco, ognuno cercando di prevalere ad ogni costo sugli altri dimostrando la propria bravura. Dopotutto sono stati messi in palio 300000 dollari da dividere per ogni medaglia di più o meno valore e per ogni diversa specialità di gioco. Infatti le cosiddette "discipline" erano sei e dipendevano da videogames di tipo differente, per essere precisi uno di calcio, due di strategia in tempo reale e quattro shoot’em up in prima persona.
I giochi sui quali i partecipanti, divisi rispettivamente per il videogame in cui si erano specializzati, dovevano cimentarsi sono alcuni dei più famosi del loro genere: Age of Empires II: The Conquerors, Fifa 2001, Strarcraft: Brood Wars, Half-Life: Counterstrike, Quake III Arena, Unreal Tournament. Ognuno di questi aveva un numero di partecipanti italiani pari a 3, con la sola eccezione di Half-Life che ne contava 5.
Tutti i partecipanti si erano di certo egregiamente allenati, poiché si sprecano ormai sulla rete i tornei organizzati non ufficiali, che certamente non premiano in denaro come il World Cyber Game, ma di sicuro danno molta soddisfazione personale.
In ogni caso i cyberatleti nostrani hanno avuto una bella gatta da pelare, visto che gli esperti e i campioni degli altri paesi, anche della stessa Corea, non mancavano di certo(il boom del gioco online di questi anni ne ha sfornati infatti molti), ma siamo sicuri che si sono fatti valere. I siti ufficiali dell’evento sono :
www.worldcybergames.org e www.worldcybergames.com .
Beh per ora possiamo solo attendere la prossima edizione di questa strepitosa Olimpiade e intanto consoliamoci connettendoci ad internet pronti con il nostro gioco preferito a sconfiggere qualunque avversario si contrapponga a noi, da qualunque luogo esso venga…


Andrea Rebucci

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