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Il Signore degli Anelli

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Il Signore degli Anelli
gioco per 2-5 persone
Autore: Reiner Knizia
Edizione Tedesca: Kosmos (
www.kosmos.de)
Edizione Inglese: Fantasy Flight (
www.fantasyflightgames.com)
Edizione Italiana: Editrice Giochi (
www.editricegiochi.it)

Questo gioco é uscito nel 2000, ma mi sembra giusto proporlo adesso, nell’attesa del secondo film della trilogia: "Le Due Torri".
Il sistema di gioco è molto particolare, infatti ogni giocatore interpreta un Hobbit (tra Frodo, Sam, Merry, Pipino e Grassotto), e tutti hanno come scopo comune quello di distruggere l’anello. Infatti si vince in gruppo, e si perde come gruppo. Certo, se il proprio Hobbit muore, si esce dal gioco, ma la soddisfazione di aver contribuito alla riuscita della missione c’è ugualmente, ed è ancora maggiore, se il proprio sacrificio ha salvato il portatore dell’anello.
Il gioco si presenta
magnificamente: pedine in resina, tavole a colori disegnate da John Howe (forse il più famoso illustratore delle opere di Tolkien, che ha contribuito anche alle splendide scenografie del film), contrassegni in cartone molto solidi, e naturalmente c’è anche l’anello (in plastica, ma hanno realizzato anche un’edizione limitata del gioco, con pedine in piombo e un anello in argento placcato d’oro).
Il gioco si svolge su due tavole, stampate fronte e retro che rappresentano quattro luoghi della terra di Mezzo attraverso i quali gli Hobbit devono viaggiare prima di poter arrivare al Monte Fato: Moria, il Fosso di Helm, la Tana di Shelob e Mordor. In ogni tavola ci sono tre o quattro percorsi (uno dei quali è quello principale) in cui si mette un segnalino e lo si fa avanzare giocando carte di quattro diversi tipi: Amicizia, Viaggiare, Nascondersi e Combattimento.
Quando il percorso principale viene completato la locazione è superata e si passa a quella successiva. Ogni casella superata dà al giocatore di turno la possibilità di acquisire segnalini vitalità (necessari per non cadere nell’Oscurità), scudi (pagandone 5 si può chiamare Gandalf e avere un aiuto per superare le difficoltà), guarire o acquisire altre carte. Ma ci sono anche caselle negative, che costringono chi le supera a lanciare il dado e accettarne le conseguenze (solitamente nefaste).
Un’altra tavola rappresenta la posizione del gruppo nella Terra di Mezzo e lo stato di ciascun Hobbit rispetto all’Oscurità: una fila di sedici caselle nella quale si posizionano i segnalini: da un lato gli Hobbit e dall’altro Sauron (la cui miniatura è splendida, astratta e terribile), ogni passo falso dei giocatori porta il proprio segnalino ad avanzare verso il Nemico, e questi ad avanzare verso di loro, quando il fato è avverso (o quando commettono azioni sconsiderate).
La posizione di partenza di Sauron serve anche per impostare il gioco su tre diversi livelli di difficoltà: facile (partenza dalla casella n° 15), medio (partenza dalla casella n° 12) o difficile (partenza dalla casella n° 10).
Completa la meccanica di gioco una serie di eventi particolari associati ad ogni locazione che sottopongono i giocatori ad alcune prove che ricordano avvenimenti accaduti nel libro.
Prima di Moria e prima del Fosso di Helm i giocatori giungono rispettivamente a Gran Burrone e a Lothlorien, dove ricevono degli aiuti sotto forma di carte (personaggi e oggetti), utilizzabili per avanzare lungo i percorsi, oppure (carte gialle) che danno delle abilità speciali.
Di questo gioco esistono due espansioni (per ora solo in tedesco e in inglese):
1) Friend & Foes (Amici e Nemici),
2) Sauron.
Nella prima espansione trovate una tavola che aggiunge due locazioni al gioco: Brea e Isengard, con relativi personaggi (Omorzo Cactaceo, Glorfindel, Barbalbero, etc.). Oltre a questo ci sono trenta carte che rappresentano gli emissari che Sauron ha inviato ad ostacolare la Compagnia dell’Anello, nemici che devono essere affrontati e sconfitti per poter avanzare nella missione.
Questa espansione rende il gioco molto più difficile, ed è consigliata a chi non incontra più difficoltà con il gioco base.
La seconda espansione permette di far giocare una persona in più, che interpreta il ruolo di Sauron, al quale viene affidato il compito di ostacolare i giocatori con qualunque mezzo, rappresentato da un’apposita serie di carte.
Se prima Sauron agiva con mosse brutali (date dal risultato del dado), con questa espansione assume una dimensione subdola e maligna: infatti i giocatori non possono concordare in segreto le mosse, ma devono parlare apertamente, informando inevitabilmente anche il Nemico.
Editrice Giochi ha fatto un ottimo lavoro con la traduzione del gioco, ma non ha tradotto le due espansioni, anche se ha detto di essere intenzionata a farlo una volta fossero uscite entrambe.
Oltre alle espansioni, su Internet si possono trovare molte varianti, qui ve ne riporto alcune:
-per chi trova il gioco troppo facile, può provare la regola che rende necessario arrivare a vincere senza perdere alcun Hobbit.
-la vittoria militare, nell’espansione Friend & Foes, rende per alcuni il gioco troppo facile, per cui è stata introdotta una carta speciale ("Cancello Nero" – "Black Gate"), che funziona in questo modo: se vengono eliminati tutti i nemici, allora si ricostruisce un secondo mazzo, riprendendo dai giocatori le 8 carte che riportano un simbolo nero (quadrato, cerchio, occhio); per poter vincere bisogna eliminarle nuovamente.
-per aiutare i giocatori è stata introdotta una seconda carta speciale ("Pace Vigile" – "Watchful Peace"), se si riesce a terminare il gioco senza usarla, si possono segnare 10 punti in più, se invece la si vuole usare, si può fare indietreggiare Sauron di 3 spazi.
-l’Anello passa di mano troppo facilmente alla fine di una tavola, per cui consiglio di effettuare lo scambio solo quando un giocatore ha più segnalini anello del portatore (e non quando ne ha lo stesso numero) e dare a quest’ultimo una penalità facendogli tirare il dado (non deve essere piacevole vedersi sottrarre il proprio "Tesssoro").
Reiner Knizia, è uno stakanovista nel mondo degli autori di giochi da tavolo, è laureato in matematica e ha creato in molti dei suoi giochi meccanismi ingegnosi ed originali, anche se in alcuni casi un po’ astratti.
Astrazione che in questo caso viene completamente oscurata dalla grandezza dell’ambientazione e dal meccanismo che riesce a rendere in maniera perfetta lo spirito con cui gli Hobbit hanno affrontato l’impresa: riuscire a distruggere l’anello, collaborando e sacrificandosi affinché il portatore riesca ad andare avanti.
Concludendo, il gioco è bello da vedere e da giocare, piace anche al gentil sesso, e rappresenta un "must" per un cultore dell’opera di Tolkien, della quale posso dire che ne rispetta lo spirito. Lo vedo come un gioco ideale da fare nelle festività di fine anno.
E vi scoprirete, in questo gioco, a dover dire: "Fuggite, sciocchi!!!"

Andrea Nini

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