Cannes è finito, non senza strascichi polemici. La Palma d’Oro a Polanski è stata accolta da qualche fischio e da applausi più di circostanza che di sincera ammirazione. De "La pianista" si dice più male che bene: scontato, confezionato e artificiale. Speriamo solo di vederlo al più presto coi nostri occhi. Scene di giubilo (almeno da parte mia) per l’importante affermazione di Aki Kaurismaki e della sua attrice preferita Kati Outinen, la gelida cameriera di "Nuvole in viaggio". Il suo "L’uomo senza un passato" è piaciuto molto e dall’entusiasmo in sala al momento dell’assegnazione allo scontroso Kaurismaki, pare che avrebbe meritato di più. Tanto insolito quanto piacevole è invece il premio alla Outinen, finalmente sciolta in un bel sorriso col trofeo in mano. Ma l’anno prossimo vogliamo vedere di persona cosa succede a Cannes…
Tornando a noi questo mese due articoli: il primo è una recensione di "Respiro" ed il secondo parla anche di due film francesi usciti or ora e ancora nelle sale, ma non solo.
Come di consueto, buona visione.
Alla prima e alla seconda
Michele Benatti