Anna Maria Giannini e Roberto Sgalla
Gli incidenti stradali sono ancora oggi una delle prime cause di mortalità tra i giovani.
Il 30 % degli incidenti mortali ha come vittima una persona con meno di 30 anni e la riduzione del numero di incidenti di questi ultimi anni, dovuta ad alcuni interventi di prevenzione sociale, ha riguardato in minima parte la popolazione giovanile.
Se certamente diverse sono le cause che provocano questi dati, come diversi sono quindi gli interventi che lo società deve portare avanti per ridurre il rischio che la strada provoca sulle vite dei suoi utenti, il fattore della responsabilità umana negli incidenti stradali rimane comunque determinante e l’interevento educativo, soprattutto appunto per la fascia dei giovani.
Il testo curato di Anna Maria Giannini, che è responsabile di diversi progetti nazionali e internazionali sull’educazione stradale e professore presso università “La Sapienza” di Roma, e di Roberto Sgalla, direttore del Servizio Polizia Stradale e esperto anche lui di progetti di educazione stradale, ha proprio questa prospettiva educativa: il punto di partenza è il Progetto Icaro, cioè un percorso di educazione stradale, rivolto ai bambini della scuola primaria e agli adolescenti delle scuole secondarie, che in questi ultimi anni si è arricchito nel tempo di nuove forme di comunicazione con i ragazzi, attraverso le forme espressive del teatro, degli strumenti multi-mediali e del disegno.
La grande esperienza derivata da questo progetto, che ha coinvolto un numero sempre più numeroso di scuole e che oggi è abbinato a un concorso sponsorizzato anche dal Ministero dell’Istruzione, rendono il libro una “scatola degli attrezzi” interessante, come viene definita dagli stessi autori, per insegnanti ed educatori che vogliano farsi un’idea su come impostare incontri formativi su queste tematiche così importanti.
La prospettiva del libro è soprattutto di analisi psicologica del vissuto dei giovani: è importante per gli autori prima di proporre norme di comportamento e consigli, capire come mai la mente dei giovani non percepisce la pericolosità di una guida che non rispetti le distanze di sicurezza o i limiti di velocità; in questo senso bisogna educare alla percezione del rischio e alle conseguenze delle proprie azioni, che conosca la mentalità giovanile e proponga metodi di comunicazione efficace.
Il libro è diviso in sei capitoli di agile lettura e ricchi di schede a colori e di suggerimenti pratici su come condurre incontri sui diversi argomenti che riguardano la educazione stradale: si tratta appunto della percezione del rischio tra i giovani, si fotografano diversi tipologie di guidatori, si esaminano diversi tipi di violazione e i pericoli più ricorrenti nella guida notturna.
La dimensione pratica di questo manuale, come si evince dal titolo stesso, è presente in tutti i suoi aspetti e sono presenti proposte di strategie molto concrete per condurre il gruppo che si vuole formare e per proporre materiali audiovisivi.
Sono interessanti anche le quattro appendici, con contenuti anche piuttosto originali, come quella che riguarda la presentazione della RCAuto, in una prospettiva di informazione e di prevenzione molto importante per la vita dei giovani.
Il materiale proposto si presenta, in conclusione, come estremamente fruibile per il lavoro con i ragazzi della scuola secondaria, soprattutto di secondo grado, e può essere uno strumento interessante rivolto appunto a insegnanti, educatori e operatori della educazione stradale, che possono trovare in questo manuale idee sulla progettazione di percorsi educativi e spunti pratici e operativi.