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CONQUEST Frontier Wars

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State pronti a viaggiare attraverso molte galassie, per estendere il vostro dominio planetario, grazie allo strategico in tempo reale

CONQUEST Frontier Wars

Chi di voi avrà seguito la vicenda di questo gioco per PC, sarà finalmente contento di sapere che questo gioco è uscito sugli scaffali dopo una lunga battaglia (è proprio il caso di dire) e per fortuna! Inizialmente il gioco doveva essere sviluppato da Digital Anvil, sotto la produzione Microsoft, ma tutto poi è stato ereditato dai Fever Pitch Studios, sempre prodotto da i fratelli Roberts (fondatori della Digital Anvil e padri di, ormai anche i sassi lo sanno, Wing Commander, Privateer e StarLancer) e pubblicato da Ubi Soft (circa 9 mesi dopo). Ringraziamo UbiSoft per essere riuscita a pubblicare un gioco così degno di nota, dalle caratteristiche fresche e incoraggianti, nonostante il genere degli strategici a tempo reale sia molto sfruttato oggigiorno: chi ne gode infatti da tutta questa faccenda dai risvolti oscuri alla fine è il videogiocatore stesso.

Quello che conquista di questo gioco è l’atmosfera in parte dovuta alla trama stessa e al numero sbalorditivo di elementi dal design veramente unico, che ben ricreano, a mio parere, la complessità di una guerra spaziale, partendo dalle fasi iniziali dell’insediamento del quartiere generale, passando poi alle fasi di installazioni delle linee di rifornimento in più galassie fino al fornire ordini a comandanti talentuosi per estendere il proprio dominio nelle galassie adiacenti.

C’è un livello di profondità in questo gioco che va molto al di là dell’abituale "costruisci la base e sconfiggi il nemico", come invece siamo stati abituati a vedere in giochi di questo genere. Quello che questo gioco richiederà fin dall’inizio saranno decisioni strategico-tattiche in grado di influnezare in maniera efficace la vostra politica di espansione e non un costruisci numerose astronavi e mandale mandale a distruggere il nemico: non sarà il coordinamento occhio mano che influenza questo gioco maggiormente, sebbene esso sia sempre richiesto.
Il gioco prevede una modalità singolo giocatore e una multiplayer (otto giocatori via LAN, quattro giocatori via Internet). Le battaglie rapide (attivabili in entrambe le modalità singolo giocatore o multiplayer) hanno come obiettivo principale distruggere tutte le piattaforme e le bavi da costruzione del nemico. Sono completamente configurabili dal/i giocatore/i, scegliendo tra numerosi parametri quali: la quantità di risorse iniziali, il numero di sistemi navigabili durante la battaglia (fino ad un massimo di 16), le dimensioni di una singola mappa, la velocità di gioco, la densità e la visibilità del territorio della mappa, la base di partenza… Insomma una vera pleteora di opzioni in grado di garantire tutte le volte un’esperienza di gioco sempre diversa!!

In modalità a singolo giocatore potrete attivare la modalità campagna. Scegliendo questo scenario, potrete decidere inizialmente quale "razza" impersonare tra i Terran (terrestri), i Mantis (degli insettoidi) o Celareon (dei cervelli in armature esoscheletriche).
La campagna consiste in numero di
missioni1, ciascuna con obiettivi multipli sparsi su un numero di "mappe" variegate. Presto le vostre mire di esplorare l’universo saranno frenate dalle altre due specie rivali (sebbene i Mantis siano nemiche dei Terran e dei Celareon, questo non significa che i Celareon non possano attaccare i Terran…) Come avrete notato, ho parlato precedentemente di mappe: ovviamente intendevo mappe stellari, perché questo è un gioco ambientato nello spazio. La grafica, per quello che riguarda tutte le truppe al nostro comando e i nostri avversari, è ovviamente in 3D, ma a differenza di strategici come Homeworld, la mappa di gioco è piana, ovvero in due dimensioni.
Completare anche il più semplice incarico vi porterà via molto tempo: questo perché tutti i minimi dettagli simulativi di una guerra spaziale sono stati ricreati alla perfezione. Ma questo non significa che giocare a questo gioco sia difficile: saremo sempre "guidati" dai nostri ammiragli, soprattutto nelle prime fasi di guerra. Ad esempio tutti i vascelli e perfino le torrette non hanno un numero infinito di colpi: dovranno quindi tornare alla base per
ricaricare2 le proprie scorte di munizioni. E questo non sarà un compito facile: le battaglie infatti possono essere svolte su un massimo di 16 mappe, tutte collegate da buchi infiniti (i buchi spaziali di collegamento tra una mappa e l’altra; praticamente i wormhole di Star Trek, tanto per intenderci). Necessariamente quindi dovrete ad esempio provvedere ciascuna mappa di una vostra stazione di rifornimento. Oltre a queste stazioni potrete anche voler progettare anche una base offensiva per non vedere cadere il buco infinito in mano al nemico e una porta di accesso per il buco infinito stesso. La pianificazione e la strategia sono quindi elementi chiave, richiesti in questo gioco e fin da subito ve ne accorgerete.
Le mappe collegate tra loro quindi sono una delle novità di questo gioco. Ogni sistema ha tipi diversi di pianeti, lune, asteroidi, nebulose che possono essere pericolosi o essere "la salvezza" per la vostra missione (nel senso che potranno essere sfruttati dai nostri costruttori per insediare una base o un avamposto). I pianeti di tipo abitabile saranno quelli attorno ai quali potremo costruire le nostre basi. Tutti i pianeti saranno quindi cinti da una "cintura" di strutture attorno alla quale troveranno posto tutte le unità necessarie per il completamento della nostra base: il quartier generale, la raffineria, il centro di addestramento marine, la torre a sensore LR, il cantiere navale leggero, l’accademia navale e la piattaforma di rifornitura. Questi elementi poi permetteranno di costruire altri elementi necessari alla vostra espansione, tra cui la
torretta laser3, la porta di lancio4, la nave di fornitura, la mietitrice5, corvette, incrociatori missilistici e, successivamente, mezzi per il trasporto delle truppe, incursori, navi da guerra, portaerei, incorciatori laser fino ad arrivare all’arma finale: il Dreadnought. Inoltre, lungo lo svolgimento delle missioni, si renderanno disponibili miglioramenti generali e speciali relativi alle varie parti delle base, alle astronavi e alle armi. Anche la truppa di uomini è considerata una risorsa in questo gioco. Molte novità in questo gioco, come vi dicevo: ad esempio far navigare la propria flotta in un campo di asteroidi ne rallenterà il movimento, mentre attraversare le nebulose potrebbe causare tipi diversi di danni, da danni fisici alle navi fino all’abbassamento degli scudi. Tutte queste caratteristiche grafiche riscontrabili nelle mappe sono gestiti dal motore grafico, che svolge egregiamente il proprio compito. Ma sempre nell’interfaccia si può riscontrare quanto questo gioco abbia sofferto durante lo sviluppo: un’interfaccia così grossa che occupasse una buona parte dello schermo davvero non me la ricordavo da un paio di anni (Force Commander) e questo purtroppo è l’unico punto negativo del gioco. Ma è anche vero che tale interfaccia la si può far scomparire e riattivare al momento opportuno, utilizzando invece le scorciatoie associate ai tasti. In questo caso vi consiglio un attento studio del manuale, ottimamente realizzato e tradotto. Il gioco invece è in inglese, ma come sempre in questi casi sono attivabili i sottotitoli completamente in italiano e durante il gioco è possibile richiamare la lista degli obiettivi da raggiungere per "passare di livello". Il motore grafico del gioco permette di effettuare zoom sulle parte di mappa dove siete attualmente, semplicemente roteando la rotella del mouse (sempre che ce l’abbiate): davvero comodo e utile in particolari momenti. Gli effetti sonori sono molto curati, così come sono le musiche che vi accompagneranno durante la scoperta di nuove galassie e le battaglie che dovrete affrontare.
La complessità di questo gioco quindi potrebbe da una parte disorientare il videogiocatore: ma è solamente un’apparenza. Sarete introdotti dal vostro "personale di flotta" alle novità che man mano usciranno dalle pieghe della storia. Io all’inizio ho cominciato il gioco senza neanche consultare il manuale e vi sono andato per la prima volta solo per approfondire alcuni aspetti, accorgendomi di quanto fosse ben fatto (pagine ripetute a parte ;)) ). Quindi mi sento di consigliare questo gioco a tutti gli appassionati di saghe spaziali e strategici in tempo reale: infine ancora una volta la mano dei fratelli Roberts risulta evidente e un merito va anche a Ubisoft per aver salvato dall’oblio un buonissimo gioco, valido per le novità che ha saputo introdurre in questo genere. Speriamo in un seguito, magari sfruttando pienamente tutti gli effetti grafici che oggigiorno le schede grafiche permettono.

Giovanni Strammiello

1
le missioni saranno sempre precedute da un esaustivo briefing

2
però è disponibile l’opzione che permette alla navicella di effettuare questa manovra in automatico, permettondoci di concentrarci in altro, una volta impostata…

3
posizionabile ovunque all’interno del raggio di fornitura della base

4
da costruire in entrambi i lati di un buco infinito, per precludere l’ingresso di nemici nella mappa contenente una nostra base

5
la nave principale che raccoglie le risorse necessarie per perseguire l’espansione della propria flotta, ovvero gas dalle nebulose, minerali dalle cinture di asteroidi, e i detriti lasciati dalle navi distrutte e le riporta alla raffineria

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