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St. Petersburg

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St. Petersburg
gioco per 2-4 persone
Autori: Jay Tummelson, Bernd Brunnhofer e Michael Bruinsma
Editore Tedesco: Hans im Gluck (
www.hans-im-glueck.de)
Editore Inglese: Rio Grande Games (
www.riograndegames.com)

Nel 1703 lo Zar Pietro il Grande fondava la città di San Pietroburgo, città che sarebbe stata la capitale della Russia fino alla Rivoluzione d’Ottobre; questo gioco cerca di ricreare nell’ambientazione il fervore degli artigiani che cercano di costruire dal nulla una grandiosa città, e il desiderio dei commercianti e della nobiltà di trovare un posto di spicco nel panorama delle personalità della nuova capitale.
Aperta la scatola troviamo un tabellone, quattro mazzi di carte, una serie di segnalini e un mazzetto di banconote (rubli, per la precisione). I primi tre mazzi di carte rappresentano artigiani, palazzi e nobili, mentre il quarto mazzetto riporta le stesse tipologie, ma con un significato diverso, che vedremo tra poco.
La grafica delle carte e del tabellone ricrea un poco del fascino delle icone russe, con un disegno parte naif e parte barocco (abbellito da dorature) che contribuisce a dare a tutto il gioco un certo appeal caratteristico.
Vi sono quattro fasi di gioco, all’inizio di ogni fase viene preso uno dei mazzi di carte e ne vengono distribuite sul tabellone un numero sufficiente per portare a otto le carte disponibili; a questo punto ogni giocatore ha la possibilità di effettuare una delle seguenti mosse:
1) Prendere una carta e disporla davanti a sé, pagandone il costo in rubli,
2) Prendere una carta e tenerla in mano (fino ad un massimo di tre carte),
3) Giocare una carta dalla propria mano e disporla davanti a sé, pagandone il costo in rubli,
4) Passare.
Si va avanti in questo modo fino a quando non passano tutti i giocatori. A questo punto, a seconda del mazzo di carte che è attivo (viene evidenziato ruotandolo di novanta gradi), vengono conteggiate le carte poste davanti a sé e si possono ricevere punti e/o rubli, a seconda del tipo di carta che si considera. I rubli vengono corrisposti direttamente con le banconote, mentre i punti vengono segnati sul segnapunti che si trova sul tabellone di gioco. Poi si passa al mazzo successivo e si ripete la stessa procedura, al quarto mazzo, che rappresenta il commercio, non vengono aggiunti punti o rubli, ma vengono spostate le carte dalla prima alla seconda linea, mentre le carte che già si trovano nella seconda linea vengono scartate; poi si riprende dal primo mazzo e si continua a giocare le fasi come già descritto. Il gioco finisce alla fase del commercio nel turno in cui uno qualunque dei quattro mazzi si esaurisce. A questo punto viene assegnato un bonus di punti in base al numero di nobili posseduto e alla quantità di rubli rimasti, e viene decretato vincitore chi possiede più punti vittoria; c’è da tener presente anche le carte rimaste in mano, dato che penalizzano il giocatore ognuna di cinque punti vittoria.
Le carte commercio (presenti nel quarto mazzo) sono particolari perché non possono essere "costruite" normalmente, ma devono sempre andare a sostituire una carta già presente dello stesso tipo, per questo esistono carte commercio dei tre tipi: artigiani, palazzi e nobili, che devono sostituire carte corrispondenti (per gli artigiani c’è una restrizione ulteriore dato che devono corrispondere i simboli delle materie prime); l’altra differenza è che il costo per la sostituzione è soltanto la differenza tra il costo della nuova carta e quella vecchia (al minimo si paga comunque un rublo). In ogni caso le carte commercio ripagano chi le costruisce con delle rendite ben superiori a quelle delle carte base.
Per diversificare ulteriormente il meccanismo del gioco, sono presenti alcune carte che non danno entrate monetarie o in punti vittoria, ma che alterano le regole permettendo, come nel caso del magazzino, di tenere quattro carte al posto di tre, oppure, nel caso del pub, di convertire i rubli in punti vittoria.
Il gioco è abbastanza articolato da poter essere giocato bene anche in
due sole persone1, e permette di applicare una certa strategia nonostante l’aleatorietà dell’estrazione delle carte nelle varie fasi. Vi è comunque una certa rigidità nello svolgimento, dato che inizialmente è essenziale procurarsi carte artigiano per potersi assicurare un certo gettito monetario, per poi dedicarsi all’acquisto di palazzi e soprattutto di nobili (il bonus finale è piuttosto consistente). Il meccanismo fa sì che le decisioni da prendere non siano molte, ma sono sempre e comunque determinanti dato che la decisione se prendere o non prendere una carta si ripercuote sulle mosse successive degli altri giocatori.
Questo gioco è stato molto apprezzato dal pubblico, dato che si è aggiudicato l’edizione 2004 del Deutscher Spiele Preis ed è stato uno dei cinque finalisti dello Spiel des Jahres di questo stesso anno; e sicuramente va apprezzato per l’originalità e la semplicità delle regole, anche se si può prestare ad un’analisi costi/ricavi che sicuramente lo penalizza in quella che può essere la longevità. Se volete provarlo, ne è stata fatta un’ottima versione freeware per PC che potete scaricare da
questo indirizzo web.

Andrea Nini

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Molti giochi pensati per due persone non funzionano molto bene se giocati in tre o più e viceversa, a causa delle meccaniche utilizzate, ad esempio i giochi per più di due persone che si basano su trattative e scambi, giocati in due avrebbero poco senso.

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