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La piccola cineteca degli orrori

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Manlio Gomarasca e Davide Pulici
Tutti i film che i fratelli Lumiere non avrebbero mai voluto vedere
Rizzoli – Pag. 270 – Euro 24,50
 
Manlio Gomarasca e Davide Pulici sono due critici cinematografici che conosco da quando è comparso in edicola Nocturno, anche se fisicamente ho incontrato soltanto il primo in occasione di un Joe D’Amato Horror Festival. Sono le stranezze della vita, per cui ti occupi delle stesse cose, ma vivi così distante che non ti frequenti, ognuno coltiva il suo recinto e scrivere i propri libri, senza contatti e scambi di opinioni. Nocturno Cinema è una rivista benemerita, perché è stata la prima a sdoganare il cinema di genere italiano, a parlarne senza falsi intellettualismi, presentando a un pubblico inconsapevole registi come Ruggero Deodato, Umberto Lenzi, Joe D’Amato, Mario Bava, Lucio Fulci, attori come Tomas Milian, Bombolo, Renzo Montagnani e attrici come Gloria Guida e Edwige Fenech.
La piccola cineteca degli orrori presenta una summa dello storico lavoro realizzato da Nocturno, un helzapoppin surreale senza ordine cronologico e sistematico, riccamente illustrato da locandine, flani, foto di scena e sequenze epocali. Pulici e Gomarasca recensiscono oltre mille film, non in modo cattedratico, ma con leggerezza, come impone la materia trattata, invogliando il lettore a scoprire o a rivedere un sacco di vecchie  pellicole. Non è un lavoro da poco, perché il volume (di grande formato) raccoglie il meglio del cinema bis, non solo italiano, ma anche spagnolo, tedesco, statunitense, senza limiti di materia. I due autori raccontano la deriva pecoreccia dei film pasoliniani nel filone decamerotico, narrano le gesta della commedia sexy, immortalano il nazi-erotico, l’esorcistico all’italiana e alla spagnola, film assurdi come Incontri molto ravvicinati di un certo tipo, lo splatter, l’horror truculento e il gore di Lucio Fulci. Nel libro c’è un po’ di tutto, forse poco per il cultore della materia, ma era impossibile inserire altre cose senza comporre un’opera enciclopedica. La piccola cineteca degli orrori non è un libro è dedicato alla nicchia degli specialisti, ma a chiunque voglia conoscere il cinema bis. Pulici e Gomarasca, dopo aver allevato generazioni di appassionati dalle colonne di Nocturno, diffondono il verbo del cinema di genere da un libro Rizzoli a grande diffusione. Per me che li seguo dai tempi di Io Emanuelle e 99 Donne – opere che custodisco gelosamente nella mia biblioteca di cinema – questo bel volume rappresenta una conferma per due autori fondamentali, veri e propri storici del cinema di genere.   Non mi stancherò mai di dire che abbiamo imparato tutti da loro.

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