E’ finalmente conclusa la traduzione italiana di OpenTheory (www.opentheory.org), la comunità virtuale fondata nel 1999 da Stefan Meretz e da lui costantemente migliorata e riprogettata. OpenTheory conta ormai un migliaio di partecipanti e circa 700 progetti, più o meno attivi, e si apre ora anche ad interventi in lingua italiana.
Il progetto OpenTheory, nato come un’evoluzione della mailing list, ha come scopo lo sviluppo di un protocollo efficiente per la formulazione peer-to-peer di teorie sociologiche, filosofiche e in campo umanistico.
Tutti contenuti di OpenTheory sono protetti dalla GNU General Public License (GPL), e il sito si profila come un tentativo di adattare il paradigma della rete e dell’OpenSource al mondo delle scienze sociali e politiche.
Gli aderenti a OpenTheory portano avanti la discussione in qualitá di Maintainer – moderatori, o di semplici membri, con diritto di intervento. Il Maintainer che si assume la responsabilità di un progetto mette a disposizione un testo base di partenza, diviso in paragrafi, che può poi essere commentato dai partecipanti. Quando la discussione raggiunge un punto critico, il Maintainer può sostituire il testo base con una release più aggiornata e che tenga conto degli interventi precedenti. La discussione riparte quindi dal nuovo testo base e quello originale viene archiviato.
Le Rubriche, ovvero i campi di interesse, vanno dall’Economia alla Sociologia, dall’Ecologia alla Filosofia, oltre naturalmente ad una sezione dedicata ad i progetti di difficile classificazione. Non manca la sezione dedicata allo sviluppo di software libero e agli hacker, da cui d’altronde il sito stesso prende le mosse.
OpenTheory si inserisce nella costellazione di progetti di applicazione del paradigma della rete al mondo della cultura, ed organizza presso la Facoltà di Filosofia di Vienna Ökonux, convegno sul copyleft giunto quest’anno alla sua terza edizione ed il cui Call for Papers é apparso qualche settimana fa su questa mailing list.
Seppur le istruzioni per lavorare su OpenTheory siano state tradotte, i progetti sono ancora in larga parte in lingua tedesca e, in misura minore, in inglese. Se qualcuno é interessato, può prendere parte alla traduzione che continua adesso per la sezione FAQ. Informazioni già tradotte sul funzionamento di OpenTheory sono raggiungibili agli indirizzi
http://www.traenenburg.bravehost.com/opentheory.htm
http://www.traenenburg.bravehost.com/ot_progetto.htm
Potete visitare il sito all’indirizzo www.opentheory.org, e trovare altre informazioni relative All’OpenContent e al copyleft su www.oekonux.org.
OpenTheory
Diego Schiavon