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La 25a ora

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La 25a ora
Il film non è dei più recenti ma l’estate cinematografica italiana ci riserva ben poche cose degne di nota, è quindi sicuramente meglio andarsi a vedere un film che ci eravamo persi, senza rinunciare però al piacere del grande schermo.
La 25a ora è l’ultimo film di Spike Lee, girato in una New York post 11 settembre in cui sembra quasi che la polvere delle Twin Towers abbia lasciato un ombra di tristezza un po’ su tutto e tutti.
La pellicola ci racconta le ultime ore di libertà di Monty Brogan (interpretato dal bravissimo Edward Norton) che è stato incriminato per spaccio dalla DEA e condannato a 7 anni di carcere. La pellicola ci fa conoscere Monty, le sue stranezze, il suo stile di vita, il suo modo di essere, ma anche una serie di persone importanti per la sua vita che non possono certamente essere assenti in questo momento critico della sua esistenza. La sua ragazza, i due migliori amici e suo padre sono infatti elementi necessari a completare la rappresentazione reale e cinematografica di Monty.
E’ quindi attraverso le persone che ruotano attorno al personaggio principale che il regista ci fa sentire la sua tristezza, i suoi dubbi, il suo rammarico ma soprattutto il timore del carcere. Monty è infatti un "bravo ragazzo", nonostante la sua professione, e sa cosa lo aspetta il giorno successivo… questo lo spaventa, lo angoscia e tormenta le ultime ore di libertà che gli rimangono.
Non intendo raccontarvi ulteriormente la storia perché il mio consiglio è di andarvi a vedere questo film che pur essendo triste mette in risalto alcuni temi molto interessanti, fra i quali spicca a mio parere la negatività del carcere che pur non vedendosi esplicitata nella pellicola, risulta evidente dalle angosce dei personaggi.
Interessante il finale aperto…
Buona visione.
Fabrizio Guicciardi

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