Fingere di sapere quando non si sa è una malattia…"
Lao Tzu
Infatti, dopo l’abolizione dello shogunato3 dei Tokugawa (1603-1867), l’ordine imperiale4 venne ristabilito ed ebbe inizio un periodo di profonde riforme giuridiche e sociali.
In questo periodo (epoca Meiji, 1867-1912) venne deciso di riportare il Giappone allo stesso livello di modernità delle potenze mondiali (all’epoca i Paesi dell’Europa Occidentale5), redigendo codici adatti alle esigenze dei commerci internazionali (dunque ispirati, principalmente, da quelli vigenti in Germania e Francia), ma con contenuti specifici della cultura e della società giapponesi.
Nel secondo dopoguerra (dal 1946) vennero, inoltre, recepiti, sempre con adattamenti alle peculiarità sociali e culturali del Paese, molti istituti e concezioni giuridiche statunitensi (comprensibile in conseguenza della lunga occupazione USA del Giappone, seguita alla fine delle ostilità), fino alle riforme introdotte a partire dagli anni settanta, per adeguare l’ordinamento allo sviluppo economico-sociale travolgente e alle moderne esigenze della internazionalizzazione.
Allo stato attuale, il sistema giuridico giapponese si colloca nella tradizione di Civil law6.
Nel "Roppo7" (la parola indica la pronuncia dell’ideogramma giapponese) sono contenuti i 6 testi di legge principali: la Costituzione, il Codice del Diritto Civile, il Codice del Diritto Penale, il Codice di Commercio, il Codice di Procedura Civile e il Codice di Procedura Penale.
L’attuale Costituzione (1946) ha sostituito la Costituzione Meiji8, e adotta i principi base delle democrazie occidentali, prevedendo la separazione dei tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario), ed una parte dedicata ai diritti fondamentali dell’individuo.
La Dieta, è l’organo autorizzato a legiferare. Deriva la sua sovranità dal popolo ed ha la facoltà di emanare le leggi, determinare i bilanci nazionali, stabilire l’orientamento politico ed i programmi di sviluppo del paese. È un organo bicamerale, essendo composta da Camera dei Rappresentanti (o Camera Bassa) e Camera dei Consiglieri (o Camera Alta); i membri sono eletti con suffragio universale, egalitario e diretto, da tutti i cittadini che abbiano compiuto i 20 anni di età9.
Il potere esecutivo è esercitato dal Governo di cui fanno parte il Primo Ministro, nominato dalla Dieta fra i suoi membri, ed i ministri (non superiori ai 20) nominati dal Primo Ministro. I Ministri di Stato non possono appartenere alle Forze Armate e in maggioranza, devono essere membri della Dieta. Il Governo dà esecuzione alle direttive politiche in conformità delle leggi e dei bilanci approvati dalla Dieta. Il Primo Ministro, che rappresenta il Governo, presenta i progetti di legge e riferisce alla Dieta in merito agli affari interni ed alle relazioni internazionali del Paese, esercita il controllo e la supervisione sui vari organi amministrativi dello Stato. Il Primo Ministro ed il suo Governo10 possono essere obbligati a dimettersi nel caso che la Dieta voti la sfiducia. Il Primo Ministro ha la facoltà di sciogliere la Camera dei Rappresentanti e di indire elezioni generali.
Il potere giudiziario11 è esercitato dalla magistratura, la quale è formalmente indipendente dal potere esecutivo e legislativo; essa comprende la Corte Suprema, otto Alte Corti situate nelle principali città con funzioni di giudice d’Appello, una Corte distrettuale in ogni provincia, ad eccezione dell’Hokkaido che ne ha quattro, e numerose preture12. Non esistono organi di giurisdizione "speciale" (eccetto le Corti Famigliari), come ad esempio la giurisdizione amministrativa.
L’indipendenza dal Governo è formale in quanto nella Corte Suprema (composta da un Presidente e da 14 Giudici) il Presidente viene nominato dall’Imperatore su designazione del Governo, mentre gli altri 14 sono nominati direttamente dal Governo13.
Il primo Codice Civile (tuttora vigente anche se con molte modifiche ed integrazioni) risale all’epoca Meiji. Le modifiche del periodo del dopoguerra, hanno mirato ad introdurre il concetto di parità fra coniugi in materia di diritto successorio, ad abolire il diritto di primogenitura, per cui i figli sono oggi in condizione di parità nell’accedere al patrimonio dei genitori defunti.
Esempio della presenza della tradizione giapponese nel Codice è la disposizione per cui gli sposi devono adottare un solo cognome: il marito quindi può scegliere di adottare il cognome della moglie nel caso si voglia tramandare una linea di discendenza, anche se di fatto nella maggior parte dei casi è proprio la moglie a rinunciare al proprio cognome14.
Il Codice di Procedura Civile trovava ispirazione dal modello francese, in seguito è stato accolto il modello tedesco (in parte anche quello austriaco), infine dopo la seconda guerra mondiale ci si ispirò agli Stati Uniti. Negli ultimi anni sono aumentati considerevolmente le cause in materia ambientale e di "responsabilità da prodotto", che assieme alla necessità di contenere i costi e i tempi dei processi, ha portato ad una radicale riforma del Codice di Procedura in vigore dal 1998.
Il Codice Penale15 risale al 1907. Influenzato dal Codice tedesco, fu preceduto da due testi di cui il primo (che fu emanato immediatamente dopo la caduta dello shogunato) era influenzato dal diritto cinese e dalle tradizioni del tempo; considerato non moderno, venne celermente sostituito nel 1882 da uno redatto sul modello francese. Anche al successivo codice del 1907, vennero apportate modifiche a partire dal 1946, per renderlo conforme alla nuova Carta Costituzionale16.
Infine il Codice del Commercio, anch’esso disegnato sul modello tedesco, è stato modificato più volte (ed integrato da leggi speciali), specie nella parte relativa al diritto societario, guardando alla disciplina statunitense del settore.
Le prime norme sulla concorrenza risalgono all’immediato dopoguerra, sono state integrate e rese più severe nel corso degli anni; sempre in materia economica, dagli anni Ottanta sino ad oggi, sono intervenute riforme per la liberalizzazione degli scambi, degli investimenti e la deregulation di alcuni settori cruciali per l’economia, quali il settore finanziario e, nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, sono state adottate norme per assicurare la trasparenza dei procedimenti. Su questa via, nel 1985 il Giappone si è impegnato a proseguire questo programma di liberalizzazione in vari settori, anche al fine di rivitalizzare l’economia e rendere più aperto e competitivo il mercato.
Per concludere, è l’ordinamento nel suo complesso che si sta adeguando alle esigenze di globalizzazione dell’economia giapponese, adattandosi al contempo ai processi di ammodernamento e di cambiamento della società.
la conoscenza aumenta la tolleranza,
la tolleranza è l’unica mediatrice di una pace
per tutte le forze e in tutte le situazioni"
Goethe
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Il presente contributo è basato sulle fondamentali informazioni contenute in "La legge e la giustizia" di Cristina Iori Uchikawa, in "Diplomatic News, The international Magazine of Europe’s Capital" Special Japan, Number 2 – February 2002
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Superficie: 377.435 kmq
Popolazione: 126.771.662 abitanti (tasso di crescita demografica 0,17%)
Capitale: Tokyo (8.180.500 abitanti, 31.036.900 nell’area metropolitana)
Etnie: 99,4% giapponesi (tra cui gli indigeni ainu), 0,6% coreani
Lingua: giapponese
Religione: shintoista, buddhista, cristiana
Ordinamento dello stato: monarchia costituzionale
Capo dello stato: imperatore Akihito
Primo ministro: Junichiro Koizumi
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Le origini della famiglia imperiale risalgono alla mitologia. Secondo la tradizione, infatti, Akihito, l’attuale Imperatore, salito al trono il 7 gennaio 1989, sarebbe il 125° sovrano.
L’imperatore non ha alcun potere politico sul Governo e compie soltanto gli atti previsti dalla Costituzione: prende atto della nomina ufficiale del Primo Ministro e del Presidente della Corte Suprema di Giustizia designati rispettivamente dalla Dieta (Parlamento) e dal Governo.
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"Sapere di non sapere è la cosa migliore.
Forse più di qualunque altro paese al mondo il Giappone2 è oggetto di pareri che sono frutto di semplificazioni e preconcetti; il modo migliore per capire veramente questa nazione è liberarsi da ogni pregiudizio. Ad esempio per quanto riguarda il diritto, il quale è, per ragioni storiche e necessità "economiche", molto più simile a quello occidentale di quanto si possa pensare. La sua storia è molto antica (come del resto quella del Paese), ma l’attuale ordinamento iniziò a delinearsi alla fine del milleottocento, fortemente influenzato dai principali sistemi europei.
Alberto Monari
"La chiarezza richiede conoscenza,
Nell’immagine: Tokio, metropolitana. Foto di Marco Pesaresi © Contrasto
Giappone (Nippon)
Sistema feudale in vigore dal 1200 circa al 1867, che portò il Giappone a ridurre al minimo gli scambi commerciali e culturali con il resto del mondo. Lo Shogun era il titolo del capo militare che deteneva il potere nel Paese, divenne ereditario a partire dal 1192. Tre dinastie si successero, i Minamoto, gli Ashikaga e i Tokugawa; l’Imperatore non rivestiva alcun potere sostanziale.
In passato l’Imperatore era considerato una divinità. Dalla fine della II guerra mondiale è diventato, secondo la Costituzione del 1946, democratica e liberale, il simbolo dell’Unità nazionale.
A tale scopo, sia molti funzionari statali nipponici compirono viaggi di studio in Europa, sia Consiglieri giuridici europei furono inviati in Giappone, per collaborare nell’opera di codificazione.
Termine con cui viene indicato, nei Paesi di Common law (i paesi Anglosassoni in cui il diritto viene "creato" dalle sentenze dei Giudici che seguono principi generali non scritti provenienti dalla tradizione, le sentenze rappresentano dei precedenti vincolanti per i casi successivi), il diritto (scritto) fondato sulla tradizione giuridica romanistica e germanica. Indica quella tradizione giuridica tipica dei Paesi dell’Europa continentale e dell’America Latina.
La parola deriva dalla combinazione di Roku, che significa 6, e ho che significa diritto. Perciò, quelli che per noi sono i 4 codici di base (Civile, Penale, di Procedura Civile, di Procedura Penale), per i giapponesi sono i 6 codici fondamentali.
Promulgata nel 1889, era ispirata anch’essa ad un modello occidentale, quello della Baviera nell’ambito della federazione tedesca.
Nel 1994, con una riforma del sistema elettorale i seggi della Camera dei Rappresentanti sono diminuiti da 511 a 500, i membri vengono eletti ogni quattro anni. Di questi, 300 vengono eletti in collegio uninominale e 200 con sistema proporzionale in 11 collegi regionali.
Il potere esecutivo viene esercitato da 12 Ministeri, 8 Agenzie governative e una commissione nazionale. Dal 1985 in poi i Monopoli di Stato, l’Azienda Autonoma delle Telecomunicazioni (NTT) e le Ferrovie dello Stato sono stati privatizzati.
In Giappone la Giurisprudenza svolge un ruolo importante nell’integrazione del diritto codificato.
Inoltre, la competenza sulle controversie familiari spetta ad un considerevole numero di giudici conciliatori, le cosiddette "Corti Famigliari". Il numero di avvocati è molto esiguo, specie se considerato in rapporto ad una popolazione di oltre 120 milioni di abitanti: nel giugno 2000, il loro numero totale era di 17.700 (di cui solo 1693 donne). Gli avvocati non devono indossare toghe in aula, per accedere alla professione forense è previsto un periodo di tirocinio ed un esame in comune con gli aspiranti magistrati.
Inoltre i Giudici delle Corti minori vengono prescelti dal Consiglio dei Ministri in una rosa di candidati designati dalla Corte Suprema; essi ricoprono la loro carica per dieci anni e sono rieleggibili. Dunque l’organo più alto del sistema giudiziario giapponese è sottoposto al potere di nomina dell’Esecutivo.
Una riforma è stata recentemente proposta, per la quale si permetterebbe a ciascun coniuge di conservare il proprio cognome.
Le fattispecie criminali sono un numero piuttosto esiguo e di (apparente) grande semplicità nel Codice, infatti molte disposizioni penali sono contenute in altri testi di legge come il Codice di Commercio, la Legge per la tutela della Concorrenza (Antitrust). La Giurisprudenza inoltre, interviene molte volte per integrare le disposizioni del Codice.
Venne abolito così il reato di adulterio (previsto solo per le mogli).