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Return of the Heroes

4 min read

Return of the Heroes
gioco per 1-4 persone
Autore: Lutz Stepponat
Editore: Pegasus Press (
www.pegasus.de)

Questo gioco è stato pubblicato inizialmente solo in Tedesco (col nome "Die Rückkehr der Helden"), ma avendo avuto un discreto successo sia in patria che fuori dalla Germania l’editore si è convinto a pubblicarne una versione tradotta (quasi completamente) in inglese.
La dotazione è veramente buona e completa (questo giustifica il prezzo, dato che non si tratta di un gioco proprio economico): sedici tessere di cartone (grandi e ben disegnate) compongono il piano di gioco, cinque tessere doppia faccia illustrano i personaggi (veramente belli) e le loro caratteristiche; per i mostri, gli oggetti e le missioni ci sono molte tessere di cartone (sempre ben disegnate), vi sono poi cubetti di legno (in tre colori) per i punti esperienza, casette in legno come punto di partenza, dischetti di legno gialli per le monete d’oro e gemme di vetro rosso per i punti vita; peccato per i segnalini dei personaggi, che sono dei cartoncini su supporti di plastica al posto di
miniature1. Completa la dotazione un sacchetto di tessuto per contenere le tessere da estrarre e quattro pietre "preziose" che servono a segnalare il completamento di un’avventura.
Il gioco ricorda molto da vicino un GdR (Gioco di Ruolo) fantasy senza arbitro, i personaggi si possono muovere sulla mappa scoprendo delle tessere che si rivelano essere mostri da affrontare o missioni da intraprendere, se si riesce a sconfiggere il mostro o portare a termine la missione (che solitamente consiste nel portare un segnalino in un certo luogo) si ricevono dei punti esperienza sotto forma di cubetti colorati che servono per migliorare le proprie abilità in combattimento.
Il combattimento avviene in questo modo: ogni personaggio ha tre valori (in corpo a corpo, a distanza e con la magia), quando affronta un mostro deve scegliere uno di questi tre valori (vi sono mostri che non possono essere combattuti in tutti e tre i modi), applicare il modificatore che dà il mostro e cercare di ottenere un risultato uguale o inferiore con il lancio di due dadi. Se un giocatore ottiene un certo numero di punti esperienza può arrivare a lanciare un numero maggiore di dadi (fino ad un massimo di cinque), da cui poter scegliere i due dadi che danno il risultato finale.
Vi sono alcune regole (molto semplici) che aggiungono la possibilità di migliorare il proprio personaggio attraverso l’acquisto di oggetti (magici e non) e l’incontro con maestri che aumenteranno le proprie abilità; si deve cercare di migliorare perché lo scopo principale dell’avventura è quello di sconfiggere il mostro "Senza Nome" che vive nella Torre Nera; infatti esistono delle missioni più complesse formate ognuna da tre diversi compiti, una volta portata a termine una di queste missioni si riceve una delle pietre "preziose" che è anche la chiave per la torre in cui vive il "Senza Nome", a questo punto ci si può dirigere verso la torre, sconfiggendo i guardiani che nel frattempo sono comparsi a sbarrarci la strada e infine rivelare qual è
l’identità2 del nemico finale e cercare di sconfiggerlo in uno scontro all’ultimo sangue.
Se si riesce a sconfiggere il "Senza Nome" si vince la partita, altrimenti si è costretti (come tutte le altre volte che il personaggio muore) a ripartire dalla propria casa senza esperienza o oggetti (se ne può mantenere soltanto uno), nei panni dell’erede dell’eroe precedente.
La bellezza di questo gioco è data dalla pulizia delle regole, che riescono a ricreare perfettamente il "feeling" di un’avventura da gioco di ruolo fantasy, con i personaggi che esplorano il mondo, sconfiggono mostri e portano a termine missioni fino ad affrontare il "mostro finale", certo, non è così coinvolgente e originale come può essere una vera avventura scritta ad hoc da un arbitro in carne e ossa, ma la casualità del meccanismo assicura una buona rigiocabilità.
L’unico appunto negativo che si può fare è la scarsa interazione che c’è tra i giocatori, infatti non ci si può affrontare in combattimento (non è un comportamento consono a degli eroi) e l’unico modo per influenzarsi è quello di utilizzare i mostri pescati dal sacchetto per sbarrare la strada agli altri avventurieri.
Di questo gioco è già uscita un’espansione, per ora solo in Tedesco ("Im Schatten des Drachen") che aggiunge un drago (non può mancare un drago in un’avventura fantasy) e permette di giocare anche in 5 o 6 persone.
Un altro buon "valore aggiunto" che questo gioco ha è la possibilità di giocare in solitario, seguendo le istruzioni speciali che purtroppo, per un errore, non sono state tradotte, ma che potete scaricare da questo
indirizzo web.
Sicuramente è un ottimo prodotto per chi apprezza i giochi fantasy, che lascia appagati sia per l’ottima veste grafica, che per le meccaniche di gioco, e non impegna per un tempo eccessivamente lungo, infatti in media una partita non dura mai più di tre ore. Un ottima alternativa quando non riuscite a trovare un arbitro vero, oppure, nella versione in solitario, quando non riuscite a trovare degli avversari "veri".

Andrea Nini

1
Miniature che sembrano essere state incluse in una versione Deluxe del gioco.

2
Scelta a caso pescando una tessera da un mazzetto di sei.

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