Ci vorrebbe, un maestro come Schumann,
che, legasse tra le mie dita,
una peculiare : 6b di matita,
che, mi aiutasse a capire,
come fermare,
sul rigo le mie idee fatte di crome,
quelle volutamente sparse,
in segno allegro ed affettuoso,
quelle figure amiche,
che, disegnano stramberie,
per l’altrui uso.
Che cosa io sia veramente, non lo so,
ancora, non ho chiarezza di me…
se io sia o no un compositore o un poeta,
lo decideranno,
gli angeli posteri che, mi aiuteranno,
a comprendere contro il muro dell’età,
come rompere l’ottusità,
che, tanto mi affligge…
almeno… lo spero!
Oh! Questa giovinezza che, scorre,
verso l’antico, il vecchio,
e sopra l’innocente musica s’ affligge,
di nuvoli il sol,
maledetto quel giorno che, abbandonerò,
l’idea di studiare composizione,
alla polvere andranno,
le candide figure…
Imparare la musica non deve avere età,
la poesia, solo per questo è ritornata,
a vivere.
Giancarlo Ferrigno
Comincio ad essere vecchio