Intervista ad Andrea Mosca
Stefano Manzin alle tastiere. E’ un ancor più triste perché in certa misura grottesco brano strumentale con atmosfere da “Freaks” di Todd Browning e Residents. Bello anche il brano “Ego Complex” con certo Ivan G al basso. Sembra un gioioso raga elettronico tra Future Sound Of London e Death In Vegas con chitarra solista che mi ha ricordato il buon vecchio Steve Hillage. Andrea mi ha quindi segnalato un altro sito e un altro suo gruppo, una rock’n’roll cover band di nome “The Black Fire”. L’indirizzo è: www.theblackfire.tk Anche qui c’è qualche brano da scaricare, tra cui meritano senz’altro un paio di cover, una di “Here I go” di Syd Barret e una dei Cramps, “Human Fly”. Il trio afferma: “Suoniamo per ricreare le atmosfere più mistiche del Rock.
Le nostre performance sono assimilabili a happenings teatral-musicali, con un notevole spazio per le improvvisazioni e le interazioni con il pubblico. Siamo una rockband al momento composta da un tastierista e cantante, un chitarrista e cantante, un bassista, con l’ausilio della batteria elettronica.
Quello che più ci interessa è offrire alla nostra audience una esperienza nuova, senza proporre la musica che va di moda, ma scavando nello spazio e nel tempo per amplificare la creatività collettiva. Quello che si vuole invocare nel crogiuolo magico-alchemico della performance è non solo un rito politico, sociale, culturale, ma piuttosto un rito di natura orgiastico-propiziatoria-apotropaica, una danza magica che erompa nel mistero religioso”.
Davide
Anzitutto, chi è Andrea Mosca. Cos’è il “Dr. Budda Antigroup”. Perché, poi, “Antigruppo”?
Andrea
Come diceva Babaji, guru indiano, “è inutile che tu mi ponga domande, le risposte sono già tutte nella tua mente”. A parte gli scherzi, Andrea Mosca sarei io (non chiedermi di più perchè devo ancora capire chi realmente io sia). Antigroup perchè chiunque fosse invitato poteva collaborare, ma gran parte dei pezzi era realizzato da me solo. Cos’altro dire? Boh… vedete www.andreamosca.tk per sapere qualcos’altro. Quanto ai Blackfire al momento stanno preparandosi per clamorose performance: non si sa dove, quando nè come. Namaskar.
Davide
Ho letto qualcosa di Babaji e mi è piaciuto molto, il concetto che esponi si chiama propriamente “avatar” e alcuni sostengono che anche Cristo sia stato il decimo avatar di Vishnu (v. Alain Danielou)… In quanto alle mie preferenze musicali ti indico: Depeche Mode, Sisters of Mercy, Leonard Cohen, Nick Drake, Syd Barret e solo primi Pink Floyd, Rolling Stones, Ravi Shankar (sto imparando a suonare il sitar), Coil, Nurse with Wound, Led Zeppelin e Shiva sa cos’altro…
Namaste o Namaskar o Pranam è una formula di saluto indiano, significa più o meno “mi inchino alla divinità che è in te” e si accompagna con un gesto fatto con le mani giunte, ad indicare gli opposti che si uniscono e dunque il pensiero non-dualistico ovvero il superamento di esso.
Anch’io pratico yoga, ma mi limito a stare a gambe incrociate o al limite nella posizione del Loto, ciò che conta per me è riuscire a fermare la mente, ed esplorare il proprio sè divino e universale (ricongiungimento con il tutto, trascendenza etc).
La dimostrazione del mio interesse per la cultura orientale può essere verificata al link http://www.ebooks4free.net/Libro%20del%20Nulla.txt: qui ho tradotto il libro del nulla dall’inglese all’italiano…
Il mio interesse si rivolge in particolare allo Zen, l’Induismo, lo Shivaismo, il Tantrismo, ma anche l’esoterismo occidentale, fino ad arrivare (!) all’ufologia (ho realizzato il sito www.ufomachine.org che mi sembra la cosa più valida su questo argomento esistente al momento a livello mondiale, lo dico senza modestia).
Riguardo ai 36 strtagemmi: sai dove trovarne una versione online gratuita anche in inglese di questo testo? Mi interesserebbe molto leggerli. Riguardo allo stratagemma da te indicato, mi sembra che togliere la legna da sotto la pentola sia una soluzione molto radicale, e per questo interessante.
Om shanti
Davide
Le mie preferenze sono impossibili e si snodano tra i quasi diecimila titoli che mi invadono casa. La casa di uno sciagurato spendaccione collezionista, ahimé, non solo di musica ma anche di libri, macchinine in scala 1/43, film di fantascienza, strumenti musicali ecc. ecc.. Ascolto tutto, dalla primitiva notazione del Gregoriano a tutto il resto con particolare predilezione per tutte le avanguardie. Di Shankar, se non l’hai, ti consiglio “Passages” con Philip Glass, per quanto i “veri” minimalisti come La Monte Young o Charlemagne Palestine snobbino Glass come un “commerciale”… Nick Drake, Leonard Cohen… Eh sì… Ora sto ascoltando l’adagio per archi di Samuel Barber. Insieme al Concerto degli Angeli di Paul Hindemith è tra le cose più belle mai umanamente scritte… Secondo me… E quegli archi nel secondo movimento del secondo concerto per pianoforte e orchestra di Bartok! E’ il Cosmo!
Io sto invece imparando la respirazione circolare per suonare l’ultimo acquisto di nome didjeridoo. E per un fumatore turco come me, ti dico, è davvero dura. Bellissimo il sitar… Adoro anche il sarod, specialmente quando a suonarlo è Ali Akhbar Khan.
Il salute al sole comincia proprio con il pranamasana a mani giunte… Il loto o padmasana a me è scomoda per via delle storture di schiena studiosa e mi è più congeniale lo shivasana o posizione del morto, sdraiato supino sul parquet… poi m’addormento. Quale migliore Nulla? Eh eh…
Ho fatto un salto al sito ufologico… Pensa che nei Novanta sono stato ricercatore e inquirente per il Centro Ufologico Nazionale. Ho scritto a suo tempo per le più note testate ufo e speso capitali per videoteca e libri per poi di fatto incontrare solo squinternati personaggi che volevano diventare ricchi e famosi casi di contattismo e abduction. Ma forse una volta ho visto qualcosa. Per restare in parlata indiana, dei “vimana”? Il sito ufomachine.org è effettivamente interessante. Curiosi i links alle webcam su Hessdalen etc. Nella sezione audio e video mi mancava questa visione di AAP (come ora è più corretto parlare dei fenomeni arerei anomali) durante l’attacco alle Torri Gemelle. Mah, il filmato è stato studiato? I falsi e artefatti ad hoc sono tanti, purtroppo. Non tutti, ma tanti. Nel sito manca un file per scaricare la chicca del suono delle astronavi pleiadiane di Billi Meier.
Quanto ai “36 stratagemmi” ti consiglio il sempre migliore cartaceo (parla il feticista collezionista). C’è una bella nuovissima edizione de “Il Punto d’Incontro” ad euro 9,90. Devi solo sopportare la fascetta richiamo che recita un insopportabile “Il libro che ha ispirato l’ultimo CD di Franco Battiato – Dieci Stratagemmi”.
Quanto allo stratagemma citato, pensavo alla mia difficoltà di iniziare un’intervista a motivo di ciò che hai da subito risposto, togliendo da subito linfa alla situazione e, quindi che non avresti più risposto prendendola a male. Il che non è stato e quindi: pace. Non è questo che vuol dire Shanti?
Quanto all’Om preferisco l’Aum, dizione più esatta dall’espansione della A all’occlusione naturale dell’inspirazione. Quindi: Aum mani pad me hum. Il mio saluto preferito resta pero à suivre. Pensavo fossi l’unico a usarlo… Poi, un giorno, lo vidi alla fine de “Il cielo sopra Berlino” invece del più classico “The End”… Non sarei stato più così originale ma, pazienza, davanti a cotanta ora fattasi menzione.
DR. BUDDA ANTIGROUP
A suo tempo, navigando in Internet, mi imbattei in un certo generatore automatico di poesie in forma di haiku. Vi giocai un po’, ne scrissi una recensione (che più sotto includo con aggiornamenti) per la webzine letteraria “Pagina Zero”. Il generatore era ospitato all’interno di un certo sito e non forniva note sull’autore o gli autori. Dopo tanto tempo l’autore di quel curioso esperimento, il tarantino Andrea Mosca, mi ha contattato, mi ha indicato il suo sito, da cui il “generatore” fu tratto in origine per essere altrove ospitato, (http://www.andreamosca.tk) e quindi il suo nome (non quello del socio Maxreen, che vuole restare anonimo). E nel sito di Andrea Mosca, oltre che ritrovare quel generatore automatico di haiku, vi ho scoperto anche la musica del suo gruppo, anzi antigruppo: Dr. Budda Antigroup. Di nuovo, nessuna notizia, ma sicuramente buona musica strumentale ed elettronica da scaricare. In particolare colpiscono “La tragedia del vampiro astemio” con Ben Pollani (London Philharmonic Orchestra) alla viola, Andrea Mosca alla chitarra e
Si vuole che Shree Babaji sia stato uno di quei Grandi Spiriti che appaiono sulla terra in momenti di crisi dell’umanità per aiutarla nell’evoluzione. Per me è stato David Bowie. Per altri perfino Renato Zero… A ciascuno il “Suo” Grande Spirito… Scherzi a parte… cos’è quel Namaskar? Ha a che fare con il Surya Namaskara, il saluto al sole? Ho praticato yoga per anni… Però penso che certe asana siano davvero impossibili… Ma ti pare che il Prishthasana o la posizione completa della locusta siano possibili senza essere un contorsionista dei Peking Acrobats? A rischerzi a parte… Tu che sei amante di cultura estremo orientale, mi pare, hai letto i 36 Stratagemmi? Che ne dici del XIX: Togliere la legna da sotto il pentolone? Se non l’hai letto, che ne pensi comunque?
Andrea
L’intervista-conversazione per free-art deve concludersi qui per motivi di spazio, ma spero continui via e-mail per una prossima espansione su www.andreamosca.tk
Davide Riccio