In fondo, quello che conta è solo l’emozione della
sfida
con se stessi
È finita la pausa pranzo e dopo il necessario caffè digestivo si riinizia stancamente e pigramente a lavorare. Sembra che si incamminino tutti verso il patibolo e ogni occasione è buona per ritornare sui propri passi, dal richiamo di un compagno all’aver dimenticato qualcosa negli spogliatoi: tutti cercano di ritardare il più possibile l’esecuzione. Anzi, no; i condannati a morte avanzavano a testa alta non pentendosi di quello per cui erano stati condannati: ricordate la scena finale di ‘Braveheart’? qui invece tutti scantonano e contano i secondi, per non iniziare troppo presto e regalare qualche istante di lavoro all’odiato principale.
A volte mi stendo sul letto, una musica soffusa e … no non mi fumo una canna, ma penso, penso alla mia vita a quello che vorrei che fosse e a quello che è. Cerco di individuare i miei sogni e le mie illusioni e mi riprometto di perseguirli e di realizzarli: ‘…come si è stupidi a vent’anni, quante balle si hanno in testa a quell’età…’ , io non ho più vent’anni però sono stupido come allora se andiamo ad analizzare le mie aspettative.
Mi capita spesso di pensare cose tristi dopo aver trascorso giornate felici, a pensare alla morte dopo aver conseguito risultati per me molto importanti. Forse è il sentirsi realizzato, il sentirsi appagato che mi rende pronto ad accettare il dolore con stoicità; forse mi ritengo già fortunato per quello che ho per chiedere ancora qualcosa al destino.
E così quando ho visto per la prima volta il Grand Canyon e sono stato male la notte successiva, non mi sono preoccupato del peggio che poteva succedermi: avevo visto ciò che di più bello la Dea Natura poteva mostrarmi e quindi non potevo chiedere altro, i mie i desideri erano stati realizzati. Si dice vedi Napoli e poi muori; beh io ho visto il Grand Canyon e sono perciò pronto a morire. Ho visto tante altre cose imponenti e bellissime dopo quella volta, sia umane che naturali, ma i brividi che ho provato allora… guardando quelle rocce multicolori ho capito che la mia presenza su questa terra è insignificante per la Natura, per l’Entità Generatrice; solo per me la mia vita è importante, non per gli altri: devo vivere per me stesso, non con la convinzione di poter cambiare il mondo ma con la consapevolezza che ogni momento è un regalo che mi viene fatto. "…I sentieri della gloria conducono solamente alla tomba…", come tutte le strade della vita. La morte può arrivare in qualsiasi momento. Un attimo siamo felici e spensierati e l’attimo dopo stramazziamo al suolo come le vacche a cui sparano nel cervello. Posso solo sperare che il colpo mi spappoli quel poco di materia grigia di cui la sorte mi ha fornito e non sia piuttosto un colpo che mi lascia in agonia per qualche ora. Sarò cinico, sarò spietato, ma chi era e cosa faceva il nostro bisnonno un secolo fa? I più lo avranno visto in foto sulla lapide di qualche cimitero, ma non sapranno mai quali erano i suoi sogni, le sue aspirazioni, i suoi amori. Io non voglio vivere per gli altri, ma solo per me stesso. Non voglio invadere la bolla di sapone che racchiude gli altri e sono disposto a minimizzare la mia, ma, vi prego, non fatela scoppiare.
Alcuni giorni orsono ho passato un esame all’università e, come sempre mi capita, un’occasione triste mi ha fatto pensare ad una situazione triste. Ho pensato a come mi comporterei se mi scoprissi malato. Mi sono immaginato nel mio ufficio a parlare, o meglio ad annunciare ai miei colleghi la mia malattia. Non avrei usato mezze frasi, ma mi sarei espresso più o meno così: "Signori, nella mia vita ho stabilito delle priorità e tra queste non figura il lavoro, Vi ringrazio per l’occasione che mi avete offerto di lavorare e di incrementare le mie esperienze, ma sono malato, ho un tumore. Non so quante possibilità ho di sopravvivere e quante di morire. Se anche avessi una possibilità su mille di vivere, lotterò per far sì che si realizzi, ma non voglio stare qui con le mani nelle mani facendo qualcosa che poi qualcun altro riprenderà. Io da domani sto a casa; rimango a vostra disposizione per il passaggio delle consegne, di quel poco che ho saputo apprendere e che la mia posizione mi ha permesso di scegliere. Le mie priorità sono il sapere; probabilmente è un sapere fine a se stesso, è un sapere che mi accompagnerà nella tomba, ma è l’unico obiettivo che mi sono riproposto nella mia vita: sapere, sapere, sapere per comprendere il mondo e quello che gli gira intorno. Mi sarebbe piaciuto conoscere e capire l’uomo, ma ogni uomo è un mondo a se stante e ‘data la vastità dell’argomento e la brevità della vita’ sono stato costretto a desistere. Sarà per la prossima volta. Quando parlerete di me e vi chiederanno informazioni del perché io non lavori più, non nascondetemi dietro un dito, dite pure tranquillamente che sono malato e che sto per morire. Vi prego solo di una cosa: non permettete a nessuno di compiangermi o di compatirmi perché io ho sempre vissuto la mia vita come la reputavo giusta e sono contento di quella che è stata la mia vita".
Già, nella mia vita mi è sempre stata permessa la possibilità di scelta. Ogni cosa ha preso la direzione che io volevo, forse non era l’ottimale, ma mai nessuno mi ha obbligato a imboccare una strada che non fosse quella che io desideravo e, se dovessi tornare indietro, ripeterei tutte le scelte prese perché quando le ho fatte ero convinto che fossero per me le migliori: errare humanum est, perseverare diabolicum, e io sono diabolico. Mi hanno consigliato in alcune scelte ed io ho tenuto in giusto conto i suggerimenti che venivano da persone che stimo e apprezzo, ma alla fine l’onere e l’onore delle mie azioni me lo prendo tutte io. Se vincerò non dovrò ringraziare nessuno se non me stesso, se risulterò perdente nessun processo dovrò fare agli altri perché sono un essere libero.
Certamente ho dei rimpianti nella mia vita, anche se rimpianti non è il termine più adatto, forse sogni non realizzati e sogni irrealizzabili, ma non per questo mi fermo e mi volto indietro commiserando il mio passato e pensando a quello che sarebbe potuto essere e non è stato: il passato è passato ed è inutile vivere per lui, come è inutile vivere per il futuro, perché non sappiamo quello che la nostra sorte o il nostro destino o Dio, dategli il nome che volete voi, ci riserba. Solo il presente merita di essere vissuto, tutto il resto non deve essere utilizzato neppure come contorno per l’insalata di un carnivoro.
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Una tranquilla giornata in fabbrica, tra pensieri, parole e omissioni
Spalla (continua)
eccezion fatta per l’ormai vetusto Tie Fighter e per il multiplayer X-Wing Vs Tie Fighter
in realtà questo gioco era in lavorazione da 2 anni…
Battlefield Holografic Computer Interface, che suona nella sua traduzione in italiano come Interfaccia Computerizzata Olografica del Campo di Battaglia
qualunque essa sia
rendendo il tutto un po’ simile a Commad & Conquer o al Risiko!
che è sempre l’arma in dotazione inizialmente
"spendendo" i punti guadagnati grazie le "vittorie"
controlla il traffico dei veivoli alleati e impedisce le collisioni aeree
tramite il quale sarà possibile aggiornare le proprie unità, richiedere un ospedale e un hangar riparazioni e aggiornare la resistenza ai danni, aumentare la rapidità di fuoco e la velocità massima di tutte le unità
necessario per potere installare torrette imperiali, atte a difendere la nostra postazione
antiaerea, anti-fanteria, antiveicolo e artiglieria fissa
le navette sono la chiatta At-At, atta al trasporto di unità At-At appunto, la nave di costruzione per portare strutture sul campo di battaglia e infine il mezzo da sbarco, che trasporta le truppe e le strutture corazzate di mezza grandezza e le piattaforme di artiglieria mobile
i droidi sonda
come untià di trasporto truppe, un disabilitatore scudi ecc.
vedi Y-Wing, Airspeeder, ecc.
con la relativa segnalazione della dislocazione delle truppe e dei nemici, se in quel momento visibili e i tasti di zoom per la mappa
tramite i quali impostare il grado di allerta delle truppe
e quindi spendibili per l’acquisto di nuove unità
tradotto da CTO
penso comunque che questo dipenda dai driver della scheda grafica…
l’ultimo lo considero ancora come un prologo dell’intera saga, che ha poco a che fare con la dinamicità dei primi 3 film… ma questo già lo sapete
addirittura sul sito ufficiale ci sono gli mp3 scaricabili!!!