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Al professore non pareva vero di aver trovato qualcuno disposto ad ascoltarlo, finalmente. Tutti quegli anni di ricerca e sperimentazione solitaria, in quel freddo seminterrato che aveva aggravato parecchio la sua artrite… Bandito dalla comunità scientifica, additato da tutti come un pazzo e un visionario, neanche stesse cercando la pietra filosofale… Poco importava che quel distinto signore sulla quarantina che ora pendeva dalle sue labbra fosse un perfetto sconosciuto seduto a fianco a lui per puro caso nella tavola calda all’angolo. E così, dimentico del ramen che andava raffreddandosi, il professor Hinomura si lanciò nella descrizione del suo lavoro e della sua ultima, esaltante scoperta. Forse non era troppo prudente rivelare così i risultati di tanto lavoro, ma semplicemente non potè trattenersi: doveva sfogarsi, parlarne con qualcuno! E quale pubblico migliore di un prefetto sconosciuto, che sarebbe sparito nella notte non appena pagato il conto?
– …e come le dicevo, sono proprio i tachioni che mi hanno, per così dire, indicato la strada da seguire. Oh, certo, se fa riferimento alla cosiddetta “scienza ufficiale”, leggerà che l’esistenza di queste particelle non è mai stata provata; tuttavia la teoria della relatività non ne esclude l’esistenza. Ma io li ho trovati, capisce?
Trovati e utilizzati!
Lo sconosciuto lo interruppe con una domanda:
– Scusi la mia ignoranza, ma cosa sarebbero questi.. ta..chioni?
– Tachioni, sì. Ecco, vede… lei saprà senz’altro che niente può superare, e nemmeno raggiungere, la velocità della luce. Solo i fotoni, che compongono la luce stessa, viaggiano a tale velocità. Lo si studia a scuola. Tuttavia la teoria della relatività non esclude che possano esistere particelle per cui la velocità della luce è un limite, sì, ma un limite inferiore. Queste perticelle sono i tachioni.
Essi possono muoversi soltanto a velocità superiori a quelle della luce!
– Interessante. E lei è riuscito a vederli?
– “Vedere” non è il termine adatto in questi casi, ma possiamo anche dire così. In un certo senso li ho “visti”… Sono riuscito cioè a osservare tracce della loro esistenza tramite un apparecchio di mia invenzione, che ho battezzato “cronoscopio”. Lei ha una idea del perchè io abbia scelto un nome simile?
– Temo di no, mi dispiace.
– Non importa, glielo spiego subito. Vede, uno degli aspetti più interessanti della relatività, è l’osservazione che il tempo scorre più lentamente sugli oggetti veloci. Tanto più sono veloci e quanto più il loro tempo rallenta. Lei avrà sentito parlare del paradosso dei gemelli, immagino.
– Sì, mi pare di ricordare qualcosa. Il gemello che va nello spazio al ritorno è invecchiato meno di quello rimasto sulla Terra.
– Esattamente, perchè nello spazio si è mosso ad alta velocità, e quindi il suo tempo è rallentato. E’ proprio questo il punto, capisce?
Più ci si avvicina alla velocità della luce e più il tempo rallenta.
Alla velocità della luce, raggiungibile solo dai fotoni, il tempo si ferma. E alla velocità dei tachioni, il tempo scorre al contrario!
Ecco perchè nessuno era mai riuscito ad osservarli: i tachioni viaggiano all’indietro nel tempo!
– Ma lei è riuscito a scoprirli lo stesso.
– Proprio così! Una volta che si è scoperto dovo guardare, le cose sono relativamente semplici. Il vero lavoro comincia ora. Perchè vede, le applicazioni del mio lavoro cambieranno il mondo. Letteralmente. Ma andiamo con ordine. Noi tutti siamo costantemente attraversati da un flusso di tachioni che scorre a ritroso nel tempo. Armonizzando le oscillazioni dei nuclei atomici con quelle dei tachioni, è possibile almeno in teoria entrare in risonanza col flusso tachionico ed assumerne le proprietà fintantochè viene mantenuta tale risonanza…
Riesce a capire dove voglio arrivare? Basterà un dispositivo a superconduttore per generare un campo abbastanza intenso e sarà possibile inviare materia comune indietro nel tempo! Forse anche persone! Questi viaggiatori potrebbero restare nel passato un tempo limitato, perchè poi il principio di esclusione… Ma non voglio tediarla troppo con particolari tecnici. Le basti sapere che nel giro di uno, due anni al massimo il viaggio nel passato sarà una realtà.
Pensi a quanto si potrà scoprire! I dinosauri, i primi uomini, tutti i segreti della storia non saranno più segreti! E poi, chi può dire se con adeguati studi non si riesca a modificare il passato per avere un presente migliore? Il mndo intero potrà trarne vantaggi e io…
Il professore si interruppe, e la voce gli si smorzò in gola, alla vista del piccolo oggetto scuro che lo sconosciuto estrasse dalla tasca della giacca puntandolo verso di lui. Non assomigliava affatto ad una pistola, ma non c’era alcun dubbio che si trattasse di un’arma.
– Lei non sa quanto mi dispiaccia, professor Saigo Hinomura. Avrei preferito avere più tempo per provare a dissuaderla con altri mezzi.
Ma ho impiegato molto tempo per trovarla con le scarse informazioni in mio possesso, ed ora di tempo non ne ho più molto.
– Ma… ma.. Perchè…
– Lei non si rende conto di quanto cambierà il mondo con la sua scoperta, professore. Non sarebbe in grado di riconoscerlo. Purtroppo non saranno i cambiamenti che lei si aspetta. Mi dispiace immensamente.
Il dito dello sconosciuto premette un pulsante sulla minuscola arma nera. Non si udì alcun suono: semplicemente il professore reclinò gli occhi all’indietro e si accasciò sul tavolino, privo di vita.
– Ehi cosa succede laggiù?! – Gridò il cameriere da lontano. – Avete bisogno di una mano?
– No, è tutto a posto ormai – disse lo sconosciuto alzandosi. L’arma era di nuovo scivolata nella sua tasca. – Penso che ora tornerò a casa.
E così dicendo, diede una occhiata ed uno strano orologio da polso e sparì nel nulla, come se non fosse mai esistito.

Massimo Borri

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