Sapete quanto costa uno scafo in carbonio per partecipare all’Off-shore? 450 milioni di Lire. Una cifra piuttosto salata se pensiamo che a questa, vanno aggiunte le spese per il motore e tutti gli accessori necessari per sperare alla vittoria. Ogni scuderia, può avere solo un’imbarcazione, quindi niente muletto, ha comunque diritto a possedere 4 motori di ricambio, di cui 2 per muovere la barca. Ma a quanto viene venduto un motore? 120milioni, che moltiplicato per 4 fa
480! Si tratta di bolidi da 1000 cavalli l’uno, che spingono gli scafi ad una media di 200 chilometri orari, equivalenti a 600 sulla terraferma. I motori a benzina non devono superare, per il regolamento, i 16.400 cc, a differenza dei Diesel, che raggiungono in genere i 32.800 cc. E visto che c’eravamo “imbarcati” (è proprio il caso di dirlo) nelle velocità, parliamo di record raggiunti nella motonautica nel corso degli anni.
Il team Victory, fece raggiungere al suo scafo una velocità media, durante la gara a Dubai nel 1994, di 201 Km/h. Anche la Ferretti pilotata da Ferrari e Polli si è dimostrata capace nell’impresa, toccando i 197,89 Km/h medi, nelle acque di Gallipoli e precisamente un anno fa. Logicamente le gare sono sempre più lente delle prove, infatti le velocità strepitose si ottengono in genere durante il chilometro lanciato della Pole Position. Sempre nel 1995 e nuovamente a Dubai, Polli e Leoni alla guida di Bilba Cadey, hanno segnato il record di 230,62 Km/h!
Vi siete mai domandati perché alla guida di ogni veicolo ci siano 2 piloti? Semplice: uno, chiamato driver, ha il compito di usare il timone, ossia di guidare la barca, l’altro, denominato throttleman, utilizza la manetta che in termini più comuni sarebbe il cambio. E’ molto importante quest’ultima funzione, poiché per evitare il ribaltamento dello scafo, il pilota non deve dare gas in vicinanza di un’onda contraria. Anche i cambi hanno un loro costo: il team ne possiede 2, di cui uno di riserva che viene venduto a 40 milioni di
Lire.
Facendo qualche somma, tenendo conto che l’iscrizione al campionato è di 2 miliardi, una squadra spende almeno 3 miliardi. Bisogna poi tener conto che ogni compagnia, durante i tre giorni di sosta, offre agli appassionati rinfreschi, adesivi, magliette, cappellini e per raggiungere le località della gara, deve disporre di mezzi necessari e deve sostenere le spese di trasporto. Arrotondando, diciamo che il prezzo annuo è di 4 miliardi di Lire, cifra che comunque viene ripagata dagli sponsor e dalle vincite, ammesso che ci siano…
Caratteristiche tecniche
Marco Cristiani