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Le formiche filatrici

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Le formiche filatrici

Tra le formiche filatrici che maggiormente hanno destato l’interesse dei biologi, il posto d’onore spetta senz’altro alla OECOPHYLLA
SMARAGDINA dell’Asia sudorientale e dell’Africa tropicale, costruttrici, con una tecnica da fantascienza di nidi di foglie.
I loro nidi sono formati da un gran numero di foglie cucite assieme mediante un filo serico finissimo. Le operaie addette a questo lavoro cercano di avvicinare le foglie una all’altra, unendo i loro sforzi e formando talora delle lunghe catene viventi; un’operaia afferra colle mandibole la vita della sua vicina e così di seguito, penzolando nel vuoto riescono ad afferrare l’orlo opposto.
Queste foglie vengono tenute assieme, orlo con orlo. Quando il nido ha raggiunto una discreta dimensione, viene reso impermeabile per mezzo di un tessuto più compatto, del quale viene tutto introno circondato.
Nel suo interno è diviso come al solito in camere e passaggi.
Si ritiene dal principio che questa sostanza serica fosse secreta dalle operaie stesse, come accade nella Formiche dei generi
(cartonaie). Recenti osservazioni hanno messo in luce uno degli episodi più curiosi di tutta la biologia animale. La seta non viene filata dalle operaie, bensì dalle loro larve, che vengono così adoperate alla stessa guisa di un tubetto di attaccatutto.
Le foglie usate per costruire il nido vengono prima studiate, girate, piegate e tenute ferme, nella posizione desiderata, dalle operaie per mezzo delle loro mandibole. Poi fanno la loro comparsa in gran numero delle altre operaie, ognuna della quali tiene stretta fra le mandibole una larva che viene portata da un orlo all’altro della foglia. Nel punto dove la larva tocca con la bocca la foglia, appare un sottile file serico che aderisce ed incolla i lembi della foglia.
Questo procedimento viene continuato sino a che gli orli delle foglie vengano tenuti uniti da un tessuto abbondante e resistente formato da innumerevoli fili sottili che s’incrociano in tutte le direzioni.
Le prime notizie in Europa su questo originale modo di comportarsi delle OECOPHYLLE lasciano la maggior parte dei Mirmecologi increduli, pur essendo essi abituati ai più curiosi costumi di questo genere di insetti. Che le formiche potessero servirsi delle loro larve come strumento, poteva sembrare un’idea troppo temeraria. Numerose osservazioni, fatte da molti naturalisti in questi ultimi anni, hanno confermato e completato le prime supposizioni. Un altro esempio di formiche filatrici ci è dato dalla POLYRHACHIS SPINGERA delle Indie, i cui nidi sotterranei constano d’una camera spaziosa che comunica con la superficie per mezzo di un condotto perpendicolare. Le pareti questa dimora sono tappezzate da un tessuto finissimo simile ad una garza fatto anche questo in maniera analoga

Giorgio Malferrari

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