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Cyberchess

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Cyberchess

Non posso esimermi dal cominciare con la notizia dell’anno per quanto riguarda gli scacchi e il computer: Deep Blue, dopo un inizio promettente che lo vedeva vincere la prima partita, perde la sfida con Kasparov per 4 – 2. Cosa aggiungere? Senz’altro aggiungiamo
400.000 dollari per il vincitore pari a circa 650.000.000 di lire;
Aggiungiamo che il supercomputer dell’IBM era “manovrato” da niente meno che Chung-Jen Tan; per gli amanti della precisione la sfida si è svolta a Filadelfia; Deep Blue è stato seguito via Internet dalla bellezza di 6 milioni di spettatori.
Dove ha sbagiato Deep Blue? Forse sono un po’ presuntuoso per dire questo ma il successore di Deep Thought è stato incredibilmente potenziato nell’hardware (si è parlato di 50 miliardi di mosse al minuto) per sfruttare un database di mosse esorbitante… Solo piccoli i ritocchi al programma che con il tempo si è perfezionato ma ha sempre lo stesso limite: l’inventiva. E’ proprio per il 2000 che si attende la rivincita con un computer super veloce (almeno 3 volte la profondità di pensiero dell’uomo) e con un metodo valutativo revisionato ma riuscirà il successore di Deep Blue ad avvicinarsi a quel mito che si chiama intelligenza artificiale o semplimente schiaccerà il nostro campione del mondo grazie ai suoi “superpoteri”?
Per ora, a poca distanza dal cinquantesimo anniversario dell’entrata in funzione del primo calcolatore, abiamo un supercomputer nei primi
100 del mondo e la speranza di mantenere il titolo ancora per qualche anno.

Federico Malavasi

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