Modena, Venerdì 12 Gennaio 1996.
Ciao Orghy,
con i fatti principali che mi sono accaduti, ma preferirei piuttosto commentare una frase che mi è sobbalzata agli occhi, sfogliando un’enciclopedia multimediale.
“Tutto ciò che promuove l’evoluzione civile, cioè il progresso, lavora contro la guerra.” (Freud – Einstein).
Sinceramente non ero a conoscenza dell’affermazione scritta da Freud ed Einstein e, come prima impressione, mi ritengo consenziente al loro ragionamento.
Il progresso: questa è la parola chiave del discorso e la domanda che bisogna porsi è se esso placherebbe veramente i conflitti nel mondo.
Prendendo in considerazione la situazione attuale, il discorso combacia perfettamente: le guerre gravano su Paesi poveri, nazioni sottosviluppate fuori dal commercio e con una popolazione che vive nella miseria. Questi luoghi, disperati per la loro circostanza, scaturano litigi per espandere il loro territorio, pensando di arricchirsi, ma non calcolano il bilancio che potrebbe verificarsi e, quindi, alle innumerevoli vittime, ai danni causati ad edifici, opere comunali, impianti e vie di comunicazione.
Per evoluzione civile si vuole intendere il raggiungimento di un elevato grado di sviluppo sociale, politico, economico e tecnologico.
Una buona amministrazione politica saprebbe condurre senza problemi la nazione e, grazie allo sviluppo economico, si creerebbe un importante giro di importazioni ed esportazioni, e quindi il successivo accumulo di fondi da investire in costruzioni ed in opere pubbliche. E’ chiaro che occorre tempo per raggiungere un livello del genere, ma con la costruzione di scuole si darebbe ai giovani la giusta istruzione necessaria per contribuire allo sviluppo del Paese. Qualche mese fa, ad esempio, sono venuto a conoscenza di alcuni software per computers programmati da ragazzi bosniaci: erano sviluppati veramente bene e si differenziavano dagli altri per la loro originalità. Ora, se questi giovani, come del resto i loro connazionali, avessero avuto la possibilità di studiare e di vivere in un ambiente pacifico, avrebbero sicuramente contribuito allo sviluppo tecnologico della Bosnia, presentandola agli altri continenti, non come uno stato di carestia, ma come un Paese sviluppato. Riprendendo in discussione la frase di Freud ed Einstein, non mi posso dichiarare totalmente favorevole al progresso, poichè talvolta è proprio quest’ultimo che porta alla distruzione e agli scontri tra le nazioni. Basta ricordare i conflitti ed i dispetti che insorgevano tra America e Russia per cercare di costruire missili e bombe più avanzati: non era semplice concorrenza, era molto peggio. Posso riferirmi anche ad una situazione più recente ed anche più precaria: agli esperimenti nucleari francesi nei vari atolli dell’Oceano.
La Francia non pensa di scatenare una guerra e di essere in pericolo?
Quindi va bene il progresso tecnologico o scientifico, bisogna, però, stare attenti a non danneggiare l’ambiente e a non molestare le altre popolazioni.
Concluderei, quindi, affermando che per “lavorare contro le guerre” occorre educazione, rispetto verso la gente ed il nostro pianeta, voglia di contribuire per la società ed anche un minimo di buonsenso.
Ok Orghy, anche oggi ho scritto la mia solita ramanzina, ma ti prometto che domani ti parlerò un po’ di Barbara… te l’avevo promesso.