Il Telefono Amico vuol offrire alle persone che chiamano un ascolto attento e partecipe. Non si tratta di risolvere problemi per gli altri, ma di avviare un dialogo attraverso il quale chi telefona possa inquadrare più obiettivamente le proprie situazioni difficili, sdrammatizzarle per quanto è possibile e trovarsi quindi in un atteggiamento più sereno per progettare una soluzione libera e responsabile al proprio problema. Nella convinzione che ogni persona in condizioni di “normalità” ha la capacità di fare scelte valide per se stessa.
In un mondo in cui la possibilità di comunicare tra gli uomini è sovente bloccata o si esprime con difficoltà, il Telefono Amico si sforza di stabilire un rapporto umano genuino e di favorire una maggiore valorizzazione delle risorse personali dell’individuo affinchè possa gestire le proprie relazioni e i propri conflitti e possa essere più consapevole delle sue possibilità nel prendere l’iniziativa nelle scelte della sua esistenza individuale e sociale.
Al telefono infatti, non ci sono “esperti” in nessuna scienza ma persone che credono nell’uomo e gli offrono ciò che nel nostro tipo di società ispirata a valori produttivistici e consumistici manca di più: un ascolto personale, paziente, rispettoso, l’offerta di uno spazio libero, altrimenti negato, per esprimere se stessi e ritrovarsi.
Per quanto la relazione telefonica possa apparire debole, essa realizza un incontro di tipo nuovo e in qualche misura unico che si esprime in una relazione libera da pregiudizi e tende a restituire al soggetto la fiducia in sè e nel l’uomo.
Oggi tutte le città sono dotate di molteplici servizi sociali per rispondere alle esigenze più diverse (Consultori familiari, assistenza psico-pedagogica, strutture speciali per portatori di handicap, assistenza domiciliare, ecc.). I motivi per i quali si ricorre al
Telefono Amico, necessariamente più limitato, e non alle strutture sociali esistenti, non dipende dalla sfiducia nell’efficienza dell’organizzazione pubblica ma dalle particolari esigenze di chi telefona.
Talvolta l’urgenza del problema non consente l’attesa della disponibilità degli altri servizi e inoltre l’uso del telefono non richiede spostamenti. Altre volte può creare disagio dire il proprio nome o si preferisce evitare la presenza fisica dell’altro, spesso condizionante. Ancora, può essere decisiva la coscienza che attorno al problema c’è un alone di ansia che va dissolto in un colloquio che può restare quasi un monologo. Infine, alla voce che risponde più che il problema nella sua oggettività, si può proporre il “vissuto”, chiedere aiuto per vedere chiaro in se stessi. E soprattutto, in ogni caso, chi chiama sa di gestire liberamente il colloquio perchè può, quando lo vuole, interromperlo oppure riprenderlo in un momento successivo.
Queste caratteristiche fanno comprendere come i servizi di aiuto telefonico coprano uno spazio che non potrà mai essere colmato dall’organizzazione pubblica per quanto efficiente ed estesa sia o possa divenire.
I problemi maggiormente ricorrenti sono quelli più comuni del nostro tempo: di relazione, di solitudine, di coppia, dei rapporti tra genitori-figli, di droga, di inserimento sociale, di mancanza di valori, ecc. Più in generale possiamo dire che la stragrande maggioranza dei problemi sono riconducibili alla difficoltà di allacciare significative relazioni interpersonali nella nostra società dominata dalla competitività, dall’individualismo, dalla mancanza di umanità, dall’incertezza dei valori, dallo smarrimento, dalla mancanza di valide relazioni umane che portano l’uomo a sentirsi solo all’interno della famiglia, della coppia, del gruppo, della società.
I dati statistici relativi al numero delle chiamate che il Telefono
Amico riceve ogni anno in Italia, provano più chiaramente di ogni altro discorso la validità di questo servizio. In particolare va rilevata la funzione che esso svolge nel campo della salute mentale; l’aggancio telefonico può servire a scaricare le tensioni derivanti da situazioni di solitudine e di depressione che spesso sono alla base dei tentativi dello smarrimento psicologico.
I centri di aiuto telefonico in Italia e all’estero svolgono da più di trent’anni il loro servizio, affidato a volontari che, dopo un corso di formazione, si impegnano a prestare una parte del loro tempo libero per consentire il regolare funzionamento del servizio.
Una Federazione Nazionale e una Internazionale riuniscono tutti i centri che accettano i principi fondamentali espressi nella Carta
Nazionale e nelle Norme Internazionali. Tali norme riguardano principalmente la gratuità della prestazione telefonica, la garanzia dell’anonimato, l’indipendenza da qualsiasi ideologia politica o confessionale, il rispetto delle idee politiche e religiose di chi chiama e l’impostazione non direttiva del colloquio. La funzione sociale svolta dai centri di aiuto telefonico è ovunque riconosciuta e in molti Paesi sono sovvenzionati dallo Stato. In Italia si reggono quasi totalmente sull’autofinanziamento dei volontari che svolgono il servizio. Se ciò ha consentito ai Centri di mantenersi liberi da ogni sorta di condizionamento politico, religioso e ideologico, è tuttavia ovvio che si incontrino gravi difficoltà di ordine economico.
E’ da sottolineare che molti centri sono iscritti all’Albo Regionale del volontariato e collaborano con le strutture locali pubbliche.
La diffusione dei posti di soccorso telefonico in quasi tutti i Paesi del mondo, dimostra che certi problemi fondamentali dell’uomo non richiedono una risposta di tipo ideologico o sociale perchè interpellano direttamente l’altro uomo, la sua sensibilità più che la sua solidarietà più che la sua organizzazione.
IL TELEFONO AMICO
Telefono Amico Modenese
059/210818-224588
Casella postale 311 – MO Centro
‘una voce amica di tutti
per parlare di tutto’