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Le vanesse

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Le vanesse

ovvero

Il mistero delle pioggie di sangue.

Appartengono alla numerosa famiglia delle Vanesse, le belle farfalle note coi nomi di: Vanesse cardui, Vanessa atalanta, Vanessa antiopa,
Inachis Io, Aglais urticae, Araschnia levana Nymphalis polychloros,
Nymphalis xanthomelas, Polygonia C Album, Polygonia gamma. Queste belle farfalle hanno, in certi casi, dato origine a terrori e a superstizioni pazzesche. Tutto questo al lettore digiuno di questa materia, sembrerà impossibile, quindi cercherò nel miglior modo possibile di dimostrare queste assurde verità, raccontandovi queste cose, apprese in tanti anni di studio, ricerche, esperimenti ed esperienze varie. Quando le Vanesse, terminano il loro periodo di incrisalidamento si apprestano a sfarfallare, nell’uscita della crisalide lacerata, spargono intorno a loro un liquido appiccicoso e di un forte colore rosso sangue. Se accade che nello stesso tempo e nello stesso luogo, nascano moltissime farfalle, questo punto verrà letteralmente coperto di migliaia di queste goccioline con l’effetto che lascio a voi immaginare. Nacquero così le famose leggende di pretese pioggie di sangue, che nell’antichità troppo imbevuta di superstizioni terrorizzarono letteralmente le popolazioni ignoranti di quei tempi. Questo processo di metamorfosi nelle farfalle avviene generalmente al mattino molto presto pertanto si scopriva sempre questa specie di pioggia senza avere però la più pallida idea della causa. Sul principio del Luglio del 1608 una di queste terrificanti pioggie venne a cadere nei sobborghi della cittadina di Aix, già ripetutamente fatto segno a questo tipo di fenomeno. La gente viveva nel terrore costantemente aizzato dal clero ingannato, o desideroso di sfruttare la credulità del popolo, per fini propri. Non resistevano un momento a vedere e a far vedere in questo fenomeno le azioni di poteri infernali, con la prospettiva di rappresaglie divine di tipo biblico verso questo centro, divenuto una novella Sodoma o Gomorra senza che il popolo ne capisse le cause. Questa volta la pioggia aveva coperto letteralmente tutta la città, compreso i confini per una estensione di un paio di chilometri. Intervenne il vescovo e cominciarono le messe divinatorie in attesa del responso del papa interpellato per direttissima. Per fortuna un entomologo dilettante un certo conte di
Peirecs, un uomo,di scienza e che da tempo seguiva con un interesse scientifico questa cosa, scoprì che una copia di queste farfalle svolazzanti nei luoghi incriminati grondava di queste fantomatiche goccie di sangue. Si affrettò a mostrare il fatto alle autorità, agli studiosi ed agli amici increduli e fece osservare che le pretese goccie sanguinee non si trovavano quasi mai allo scoperto, ma sempre nelle cavità, negli interstizi, sotto i ripari dei muri, fra i rovi, in tutti quei posti insomma consoni all’incrisalidamento delle farfalle stesse. Nondimeno, malgrado le asserzioni rassicuranti del dotto Peiresc, il popolo dei sobborghi di Aix continuò a provare un’intenso terrore alla vista di queste lacrime sanguinolente che macchiavano la loro campagnia. Peiresc attribuì a questa stessa ragione alcune altre pioggie di sangue narrate dagli storici, e avvenute all’incirca nella stessa stagione. Fù di questo tipo di pioggia che parve cadere dal cielo al tempo di Childeberto, a Parigi ed in una casa del territorio di Senlis. E sempre di questo genere fù la pioggia di sangue che si manifestò verso la fine di Giugno, durante il regno di re Roberto. Attribuendo perfino il nome alla Vanessa gamma di Roberto il diavolo. In seguito molti studiosi si presero la briga di allevare artificialmente in cattività le farfalle per controllare la verità di queste asserzioni, ma a quei tempi non si conosceva con precisione il loro cibo specifico, e gli allevamenti furono disastrosi per lunghi anni. Rèaumur fù uno dei primi a convalidare questa tesi anche se scrisse erroneamente. La Vanessa Pavonia maggiore è quella che più delle altre dette origine a questi terrori fondati sopra una deplorevole ignoranza e spirito di superstizione. Io stesso ho rifatto con cura questi allevamenti agevolato dal fatto che ai giorni nostri tolta la difficoltà a volte di reperire nelle vicinanze dell’allevamento, le piante nutrici, specie per specie, non esistono più problemi, nè segreti; le Vanesse più sanguinolenti sono sempre risultate le vanesse delle ortiche; l’Aglais urticae. Da ricordare inoltre che la Pavonia maggiore: Saturnia PIRI, appartiene alla famiglia dei Saturnidi (Notturne). Mentre le Vanesse sono della famiglia Ninfalidi (Diurne). Nel lontano 1608 con queste nozioni veniva sfatato un mito: Le pioggie di sangue. Oggi 1980 nessuna pretesa, solo eventualmente la speranza di avere con questo mio scritto, stuzzicato la curiosità e la sete di sapere di molti amici come voi.

Giorgio Malferrari

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