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Gli sposi di via Rossetti – Fulvio Tomizza

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Edizioni Mondadori
Narrativa romanzo
Pagg: 199
ISBN: 9788804409281
Prezzo: € 7,80

Strano romanzo, ispirato da un fatto realmente accaduto, Gli sposi di via Rossetti è lo strumento che consente a Tomizza di esprimere con la sua ben nota lievità i sentimenti di una coppia che la guerra ha forzatamente separato e che li farà ritrovare uniti nel momento della tragica morte.
Stanko Vuk è un poeta, di fede cattolica, di ideali liberali, che viene imprigionato per cospirazione antifascista; è sposato, da poco, con Dana, che lui adora quasi idolatrandola, una donna di carattere diverso dal suo e che lui intende plasmare per farne una moglie perfetta, secondo i suoi intendimenti.
La storia d’amore, interrotta bruscamente dal processo e dalla carcerazione, prosegue così attraverso uno scambio epistolare (del tutto vero), a cui Tomizza ha attinto copiosamente, ma con gusto raffinato, riportando per lo più il senso degli scritti, forse addolcendoli, oppure lasciandolo intendere nei casi in cui sconfina in un erotismo, se pure cerebrale.
La vicenda, di per sé, sarebbe già tale da incuriosire il lettore, ma in un autore di terra di confine non poteva mancare il dramma delle minoranze etniche, tollerate dapprima e poi decisamente perseguitate. E non a caso lo scenario della vicenda è Trieste, città cosmopolita quasi soffocata dalla morsa dell’occupazione tedesca e in cui confluiscono segreti e agenti segreti, filotedeschi e comunisti di Tito, seguaci del vecchio re jugoslavo e perseguitati.
E’ una sorta di pentola in cui bollono permanentemente le aspirazioni di fazioni contrapposte, di volta in volta alleate e poi nemiche.
E’ notevole la capacità di Fulvio Tomizza di ricreare quest’atmosfera di cupa incertezza, in cui i personaggi si muovono quasi inconsapevolmente come condizionati da un incontrastabile destino.
Si ricongiungeranno marito e moglie, ma per poco, perché cadranno vittime, nella loro casa, insieme a un terzo personaggio che probabilmente nemmeno conoscono e qui è interessante notare il tentativo dell’autore di cercare di appurare almeno a quale fazione attribuire il delitto.
Apre così un ventaglio di ipotesi, tutte egualmente valide e tutte egualmente improbabili. E’ una vana ricerca della verità dopo tanti anni, quella verità così difficile da scoprire per tutti e impossibile per chi è un cittadino membro di una minoranza etnica.
Resta pertanto l’omicidio insoluto di due sposi che si amarono per lettera.
Gli sposi di via Rossetti è un romanzo strutturato in modo inusuale, ma che riesce ad avvincere dalla prima all’ultima pagina, grazie all’indubbia abilità dell’autore.
Ne consiglio senz’altro la lettura.

Fulvio Tomizza (Giurizzani di Materada, Umago, 26 gennaio 1935 – Trieste, 21 maggio 1999). Figlio di piccoli proprietari agricoli, dediti anche a varie attività commerciali, ottenuta la maturità classica, si trasferì temporaneamente a Belgrado e a Lubiana, dove iniziò a lavorare occupandosi di teatro e di cinema.
Ma nel 1955, quando l’Istria passò sotto l’amministrazione jugoslava,  Tomizza, benché legato visceralmente alla sua terra, si trasferì a Trieste, dove rimase fino alla morte, tranne che negli ultimi anni trascorsi nella natia Materada.   
Scrittore di frontiera, riscosse ampi consensi di pubblico e di critica (al riguardo basti pensare ai numerosi premi vinti: nel 1965 Selezione Campiello per La quinta stagione, nel 1969 il Viareggio per L’albero dei sogni, nel 1974, nel 1986 e nel 1992 ancora Selezione Campiello rispettivamente per Dove tornare, per Gli sposi di via Rossetti e per I rapporti colpevoli, nel 1977 e nel 1979 lo Strega e quello del Governo Austriaco per la letteratura Europea per La miglior vita).
Ha pubblicato: Materada (1960), La ragazza di Petrovia (1963), La quinta stagione (1965), Il bosco di acacie (1966), L’albero dei sogni (1969), La torre capovolta (1971), La città di Miriam (1972), Dove tornare (1974), Trick, storia di un cane (1975), La miglior vita (1977), L’amicizia (1980), La finzione di Maria (1981), Il male viene dal Nord  (1984), Ieri, un secolo fa (1985), Gli sposi di via Rossetti (1986), Quando Dio uscì di chiesa (1987), Poi venne Cernobyl (1989), L’ereditiera veneziana (1989), Fughe incrociate (1990), I rapporti colpevoli (1993), L’abate Roys e il fatto innominabile (1994), Alle spalle di Trieste (1995), Dal luogo del sequestro (1996), Franziska (1997), Nel chiaro della notte (1999).
Per ulteriori approfondimenti consiglio Fulvio Tomizza, un saggio molo bello e interessante scritto da Grazia Giordani.

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