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Last Night on Earth

6 min read

gioco per 2-6 persone
Autore: Jason Hill
Editore: Flying Frog Productions (www.flyingfrog.net)
 
Non è la prima volta che vi parlo di zombie… no, questa non è la rubrica che tratta di cinema: parliamo di boardgame, un mondo in cui il feeling e la suggestione di un buon film horror è sicuramente difficile da ricreare. Ci hanno già provato altri in passato (e continueranno a provarci in futuro), infatti su queste pagine (virtuali) vi ho parlato di titoli horror come “Zombies!!!” e “Mall of Horror”. Ritorno ora sull’argomento dato che una nuova casa editrice, la Flying Frog Productions, ha deciso di esordire con un prodotto che le tenta proprio tutte per catturare gli appassionati del genere horror (e zombie): a partire fino dal titolo molto evocativo di “Last Night on Earth”.
Aprendo la scatola (di grande formato) troviamo un bel numero componenti:
– una plancia centrale (su due facce) e sei plance laterali (a forma di L, se ne usano quattro piazzandole intorno alla plancia centrale,
– otto schede per gli eroi,
– cinque schede con gli scenari,
– otto miniature degli eroi e quattordici per gli zombie,
– quattro mazzi di carte, due per gli eroi e due per gli zombie (mazzo base e mazzo avanzato),
– gettoni vari in cartoncino, per indicare le ferite, i personaggi secondari ed altri elementi del gioco,
– un segna-turni (con relativo segnalino),
– sedici dadi a sei facce (un buon numero),
– un CD audio, ovvero la colonna sonora per il gioco,
– il regolamento (in inglese).
Devo dire che i materiali di questo gioco mi hanno veramente soddisfatto, la qualità è eccellente (sia le carte che i pezzi in cartoncino sono molto spessi e robusti) e, se sulle plance e sui gettoni sono stati utilizzati disegni, sulle carte ci sono delle foto di attori che, adeguatamente truccati (soprattutto gli zombie), illustrano l’evento indicato dalla carta: sicuramente originale e molto evocativo.
Il regolamento è abbastanza semplice e anche se è suddiviso in due livelli di difficoltà vi consiglio di giocare subito con tutte le regole (e tutte le carte) dato che non vi sono problemi di comprensione.
Il gioco viene preparato scegliendo innanzitutto uno scenario: ce ne sono cinque e, a parte il primo, utilizzano elementi differenti e contribuiscono ad aumentare la longevità del gioco. Si piazza al centro del tavolo la plancia più grande ed si estraggono a caso quattro elementi a L da piazzarvi intorno. Si possono scegliere i personaggi o estrarli a caso, anche qui abbiamo tutti gli stereotipi del caso: lo sceriffo, il giocatore di football, il vagabondo, l’infermiera… ci sono proprio tutti.
Indipendentemente dal numero di giocatori si usano sempre quattro personaggi, suddivisi in questo modo:
– in due: un giocatore gestisce i quattro personaggi e l’altro gli zombie,
– in tre: due giocatori gestiscono due personaggi a testa e il terzo gli zombie,
– in quattro: due giocatori gestiscono due personaggi a testa, il terzo e il quarto gli zombie,
– in cinque: quattro giocatori gestiscono un personaggio a testa, il quinto gli zombie,
– in sei: quattro giocatori gestiscono un personaggio a testa, il quinto e il sesto gli zombie.
Il turno di gioco inizia con gli zombie, il giocatore pesca dal mazzo zombie fino ad arrivare a quattro carte, poi tira due dadi per vedere se alla fine del suo turno arriveranno nuovi zombie (deve ottenere su due dadi un numero superiore agli zombie già presenti). Poi potrà muovere gli zombie sulla plancia, di un solo spazio ognuno (come dalla filmografia classica, sono lenti), se arriva su caselle occupate dai personaggi ci sarà il combattimento (vedremo dopo come funziona); alla fine potrà lanciare un dado e mettere quel numero di zombie in plancia, sulle caselle contrassegnate con una croce: le classiche locazioni da dove arriva la “minaccia” come cimiteri o laboratori segreti.
Durante tutta la partita il giocatore zombie potrà poi utilizzare le carte che ha in mano come meglio crede per mettere i bastoni tra le ruote agli avversari, cercando di contrastare i loro scopi, che variano a seconda dello scenario scelto: si va dalla semplice eliminazione del nemico ai tentativi di fuga, di salvataggio dei cittadini o di difesa di una villa.
Le regole non cambiano molto a seconda del numero dei giocatori, l’unica differenza è che se ci sono due giocatori per gli zombie si dovranno dividere i vari elementi: sette zombie a testa, due carte a testa, un dado a testa per vedere se arrivano zombie extra.
Durante il turno dei giocatori, questi dovranno scegliere tra il movimento (di un dado di caselle) e la ricerca di oggetti negli edifici (pescando una carta dal mazzo apposito). Anche per loro le carte sono molto utili, anzi, sono vitali per riuscire a contenere l’orda di non-morti e raggiungere gli scopi degli scenari, e vanno da armi dagli effetti più disparati a kit per curarsi, da bonus per migliorare le proprie capacità a metodi per annullare quelle del “nemico”.
Il combattimento è la parte più riuscita del gioco, innanzitutto i personaggi possono attaccare con armi a distanza (se riescono a trovarle) e distruggere gli zombie con un semplice lancio di dado (ma c’è sempre in agguato il risultato che distrugge l’arma o fa esaurire i proiettili). Il combattimento corpo-a-corpo si fa confrontando un dado dello zombie con due del giocatore umano, se il numero più alto è appartiene a un dado del giocatore, l’attacco dello zombie viene respinto, mentre se è uguale o più basso allora lo zombie causa una ferita al personaggio, che viene segnata mettendo un gettone sulla propria scheda. Se era l’ultima, allora il personaggio viene ucciso ed entra immediatamente a far parte delle schiere nemiche. Ma come si fa ad uccidere un zombie? Bisogna parare l’attacco e contemporaneamente aver ottenuto lo stesso numero su due dadi. Le possibilità quindi sono tutte a favore degli zombie, ma con gli oggetti di cui parlavamo in precedenza è possibile far volgere la sorte, ad esempio potendo lanciare più dadi.
Una partita ha una durata ben definita, ovvero ogni scenario indica per quanti turni va giocato, e anche se allo scadere del tempo qual’è la fazione a cui va la vittoria. Notate che anche l’esaurimento del mazzo degli umani causa la fine della partita (e la loro sconfitta) a differenza del mazzo zombie, che all’esaurimento viene semplicemente ricostruito dagli scarti.
Per quanto riguarda le regole, dovrebbe essere chiaro che si tratta di un gioco soprattutto di fortuna: dadi per muoversi, dadi per combattere, carte da pescare. Ma è chiaro che abbiamo un titolo che va giocato per l’ambientazione, piuttosto che per impegnare la materia grigia (che al massimo andrà utilizzata in senso commestibile se vince lo zombie) e devo dire che lo scopo principale, ovvero divertirsi, viene sicuramente raggiunto: ascoltare i giocatori che litigano su chi debba affrontare l’orda di zombie per andare a recuperare un’arma o cercare le chiavi del pick-up fa veramente venire in mente un horror (forse un b-movie, ma sempre un horror).
Il gioco ha avuto un certo successo e sono già state annunciate delle espansioni, con nuovi personaggi, carte e soprattutto scenari (e di questi ultimi non se ne ha mai abbastanza). Sono già comparse regole per giocare in solitario ed altre espansioni fatte dai giocatori, c’è anche da aggiungere che già nella scatola base sono presenti componenti extra (come le tessere numerate da 1 a 8) che non aspettano altro che di essere sfruttate dalla fantasia dei giocatori.
Un plauso va anche all’inserimento nella scatola del CD con la colonna sonora, magari tutti i produttori facessero la stessa cosa. C’è da dire che non siamo davanti ad un capolavoro della musica, ma è apprezzabile lo sforzo fatto (e con i costi che si devono affrontare per i nomi affermati si rischiava veramente di pagare il gioco il doppio).
Quindi abbiamo un gioco semplice, divertente, coinvolgente, che fa giocare da due fino a sei persone senza stravolgimenti nel meccanismo, dagli ottimi componenti (e per questo dal costo non proprio basso) con un buon bilanciamento e che trasuda ironia da ogni segnalino. Non pensate che i ragazzi della Flying Frog meritino un premio, acquistando il loro prodotto? E no, non credo che in cambio vi possano fornire il numero di telefono della contadina…

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