Cinque anni. A dire il vero quasi non ci si crede. Perché sembrava ieri. Il numero Zero. E già si capiva che c’era qualcosa di speciale – come taglio, impostazione e articoli.
Cinque anni – ed ora ecco in un lampo che mi trovo nella posta il numero 8. Un numero interessante e strabordante – il primo in cui si vede chiaramente che il materiale hanno dovuto "pressarlo" per farcelo stare tutto. Anche perché non si sono negati nulla. Non mancano ovviamente i racconti – non manca un fumetto completo (di otto tavole) – non mancano le varie rubriche.
Di cosa sto parlando? Ah, non l’ho ancora detto?
Beh, è facile. E’ una rivista, anzi una fanzine. E’ realizzata a Catania. Tratta di Fantascienza.
Sì. Esatto. Proprio Lei: Fondazione. Diretta dal duo Chillemi – Di Stefano. E che dopo un lungo periodo di attesa torna nelle mani degli appassionati con racconti di autori del calibro di Donato Altomare, Michele Piccolino, Stefano Masci e Mauro D’Avino (fresco della vittoria al Premio Akery). Racconti proposti tutti con immagine a corredo – ad opera di Montemarano, Ventura o Terrani – e insertiti nell’ampio sommario in modo differente da quello a cui eravamo abituati. Differente, ma probabilmente più efficace perché alterna a questi testi (d’alto livello e variegati come stile e tematiche) il resto del materiale "saggistico" che da sempre è parte dominante dello scheletro di Fondazione. Suggerendo almeno un inizio di lettura anche a quegli articoli più "da appassionati di SF a 360 gradi" che altrimenti potevano forse essere saltati dal lettore frettoloso, e che invece meritano – per la cura, la conoscenza delle tematiche e, soprattutto, per l’evidente passione per la materia che rende brillante la prosa e accattivante il ritmo. Imperdibile, tra questi, il godibile "Gente che viene… gente che va" di Chillemi nel quale William Shatner (qualcuno ha bisogno di chiedere chi è?) viene citato per il suo "gradevole" intervento a Bellaria e tanti altri nomi, cari a Trekker, vengono ricordati, con affetto e, in alcuni casi, mestizia.
Un discorso a parte, infine, merita probabilmente l’ottimo fumetto del duo Renato Manzoni / Katia Longarini (rispettivamente autore e disegnatrice) che aggiunge veramente molto ad questa bella fanzine. La storia, che ricama con intelligenza su temi conosciuti, è ben sorretta dalla buona sceneggiatura e da un tratto capace, e sarà sicuramente uno dei bei ricordi che serberete quando passerete ad altri la vostra copia. Perché – per una fanzine a tiratura ovviamente limitata – è ancora più valido il refrain "if you love somebody (qui magari ci sta un something) set him (it) free".
Ma prima di passarla in giro questa fanza bisogna che la troviate… e per farlo ricordo che la distribuzione ufficiale avviene a Catania e a Palermo (Libreria Cavallotto / Fumettoteca Club / URANIAsat) ma che potete usare fondazionesf@tiscali.it per chiederne una copia (o info su dove recuperarla) – oltre che per (non meno importante) spedire materiale per collaborare con la redazione.
Che dire ancora? attendiamo ovviamente il numero 9 che – da voci informate – potrebbe essere ancora più ricco di questo già abbondante numero 8.