KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Ultime voci dai fondali profondi. La maledizione del Travancore – Pier Francesco Liguori e Francesco Bucci

3 min read

Les Flâneurs Edizioni presenta “Ultime voci dai fondali profondi. La maledizione del Travancore”, il romanzo degli autori Pier Francesco Liguori e Francesco Bucci.

Casa Editrice: Les Flâneurs Edizioni
Collana: Lumière
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 204
Prezzo: 16,00 €


“Ultime voci dai fondali profondi. La maledizione del Travancore” di Pier Francesco Liguori e Francesco Bucci è una vicenda misteriosa divisa in quattro parti e ambientata in diversi luoghi e in differenti epoche storiche. L’opera si apre su Castro, in provincia di Lecce, nel 1880: il dottor Ernesto De Vitis viene svegliato dal suono incessante della sirena di una nave; ben presto capisce che si tratta di un naufragio. La nave Travancore, un’eccellenza inglese, si è inabissata senza un particolare motivo nella baia di Castro; le condizioni meteo erano buone e la strumentazione funzionava perfettamente: un mistero che nessuno riuscirà a spiegarsi per quasi un secolo. Ernesto porta in casa sua uno dei feriti: una donna inglese, Dorothy Palmermoore, che dà segni di follia; il medico di bordo racconta come la giovane sia impazzita di colpo e senza una ragione – «Miss Palmermoore ha iniziato una strana nenia che nessuno di noi era in grado di comprendere, e ha preso a battere violentemente i pugni sull’assito». I deliri della donna continuano, mentre pronuncia parole indecifrabili in una lingua sconosciuta; trascorrono diversi giorni prima che ella possa tornare a casa sua, in Inghilterra, sebbene il destino si accanirà ancora, e questa volta definitivamente: ella cadrà infatti da una banchina del molo di Brindisi e perderà la vita. Purtroppo non sarà l’unica tragedia legata a De Vitis: sua figlia Marina manifesta la stessa isteria di Dorothy e muore in circostanze tragiche qualche mese dopo di lei. Con un salto temporale gli autori cambiano scenario: siamo nel 1974 e si presenta quello che è forse il vero protagonista dell’opera, benché tutti i personaggi abbiano un notevole peso nella narrazione. Michele Sciacca è un medico condotto e vive a Castro, dividendo la casa con il nipote di Ernesto De Vitis, la stessa abitazione che era stata testimone della strana malattia mentale di Dorothy e di Marina. Michele aveva vissuto a Torino prima di trasferirsi in Puglia, la sua terra d’origine; poche ore prima di partire era stato attirato da alcune lettere ritrovate da un rigattiere, e in seguito scopre che esse hanno uno stretto legame con la maledizione della famiglia De Vitis. Perché proprio di maledizione si tratta: dopo Marina anche Anna, figlia del nipote di Ernesto, subirà la stessa, tragica sorte. Tocca a Michele districare l’ingarbugliata matassa di una storia oscura che unisce antichi manufatti egizi, episodi di spiritismo e un inspiegabile naufragio.

Altri articoli correlati

Commenta