Questo spot non è particolarmente bello o raffinato. E’ uno spot che si insinua. Uno spot efficace, domestico e trendy nello stesso tempo, ossessivo, martellante ma allegro Ci vuole prendere per mano alla scoperta di possibilità extraterrestri. Clamorose. Vodafone lancia la sfida finale al telefono di casa. Volutamente ne viene inquadrato uno di quelli antichi, con la rotella per comporre il numero. Neanche un telefono, già un pezzo da museo. a proposito di telefoni d’epoca, può essere divertente dare un’occhiata qui http://www.nonsolotelefoni.it/telefoniieri.htm)
Dunque un grosso, ingombrante apparecchio già fuori moda. Attorno un gruppo di amici che fa il conto alla rovescia, ma non è capodanno e non è lo spumante che verrà stappato. La festa è alla presa telefonica. La festa è a un’epoca definitivamente conclusa. Questo spot non rimane impresso per particolare qualità artistica, anzi ha scelto testimonial simpatici, volutamente nazionale popolari come la Cucinotta, Massimo Boldi e Totti (qui trovate la scheda completa dello spot http://www.spotlandia.com/musica_spot_vodafone_781/canzone_casa_zero_2374.html).
Già da tempo si diceva che il numero dei telefoni cellulari aveva superato quello dei numeri fissi: adesso quei pochi apparecchi rimasti, con la spina, il canone e tutto, sono destinati a sparire. Vodafone lancia una nuova opzione che consente di chiamare con il proprio cellulare da casa e dintorni tutti i telefoni fissi d’Italia a 0 cent al minuto con un contributo mensile di 9,99 euro. Lo spot è stato realizzato a Roma con la regia di Gabriele Muccino. L’agenzia è la MC CANN ERICKSONN MILANO, la direzione creativa di Giorgio Natale e Federica Ariano, la scelta musicale, adatta e coerente è “The final countdown” degli Europe, brano coinvolgente, perfettamente in grado di celebrare questa piccola rivoluzione. Intanto Megan Gale, per anni volto e corpo della compagnia di telefonia esce di scena e questa è già una piccola rivoluzione. Si comprende l’intento di scavare nell’immaginario profondo del paese, almeno di quella piccola parte che ancora resta fedele al telefono fisso. Per cultura, tradizione, antica fedeltà. L’investimento della Vodafone, anche in termini economici è notevole, come potete leggere qui http://www.newsmobile.it/notizia/06,02,02,5287797-1.htm e si dice che, fra qualche mese, sarà addirittura possibile conservare il numero. Cioè sostituire il telefono fisso col cellulare, adattare la sim card e non dover cambiare numero, numero che resterà con prefisso cittadino. Nessuno da avvertire, niente da modificare nelle Pagine Bianche. Ora, è facile pensare all’impatto che tutto questo potrà avere nei confronti delle compagnie di telefonia fissa (e si potrà seguire ogni dettaglio e avere maggiori informazioni nel sito che stanno preparando www.lifeisnow.it) e anche del costume. Assisteremo a offerte al ribasso, sicuramente stupefacenti. Il mercato, questo libero mercato che ci domina, che da il tempo e il ritmo al nostro vivere soprattutto in tema di comunicazione, di connessione con gli altri, esibirà la sua parte attraente, seducente. Questa mossa di Vodafone, che gioca d’anticipo, obbligherà altri a preparare spot altrettanto convincenti, a una quantità di offerte simili a “tre per due” tecnologici di cui si prevede un bombardamento in tempi rapidi. In fondo, in un mondo in movimento, in una riorganizzazione sempre meno stanziale dei tempi di vita e di lavoro, non è forse una trasformazione che era nell’aria? Quasi naturale? Già in molti mantenevano il fisso solo per il collegamento ad internet, ma Massimo Boldi spiega in uno degli spot che non sarà più necessario e che il collegamento sarà possibile ugualmente. Allora perché non diminuire il canone, riunire tutto in uno stesso apparecchio, e ottimizzare, come si dice, tutto in un solo apparecchio, peraltro già in grado di offrirci film, chat, musica e tutto il resto?