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Intervista con Luciano Onetti

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Nell’autunno del 2018 la BLACK WIDOW RECORDS ha pubblicato la doppia colonna sonora dei film “Francesca”  e “Sonno profondo” di Luciano e Nicolas Onetti. Luciano Onetti è un regista argentino di origine italiana, la sua grande passione per il Giallo degli anni ’70 lo ha portato a sfidare il tempo e continuare il cammino cinematografico che caratterizzava l’epoca del Thriller Italiano di Argento, Fulci, Lenzi, Lado per citare solo alcuni dei registi dell’epoca. Onetti, dotato di grande talento ha anche proseguito quello che era il linguaggio musicale del Giallo Italiano del periodo Goblin, Frizzi, Michelini, Alessandroni, Morricone con queste due colonne sonore. Sonno Profondo è la colonna sonora del primo lungometraggio di Onetti e risale al 2013 mentre Francesca è il commento musicale del secondo film del 2015 di una trilogia che vedrà presto l’uscita di Abrakadabra di cui, come sempre, cura regia e musiche. Luciano Onetti ha composto una colonna sonora magnetica, quasi ipnotica in certi momenti, con suoni psichedelici e percussioni ossessive in stile Goblin ma vera, ispirata e mai banale… un compact disc con le prime due colonne sonore e due album separati per restare legati al cinema che ci ha emozionato.
 
Intervista
 
Davide
Hola Luciano. Come nasce la tua passione per il cinema e in particolare per quel filone thriller horror italiano anni ’70 e quindi l’attuale Neo Giallo?
 
Luciano
I miei primi ricordi di cinema, quando ero ragazzo, sono legati ai film Horror, in particolare La Notte dei Morti Viventi del maestro George Romero. Poi ricordo Salem’s Lot e Non Aprite quella Porta di Tob Hooper. Ma in realtà non guardo solo film horror, mi piace tutto il cinema, in famiglia si guardavano tanti film.
In età più “matura”, avevo 28-29 anni grazie a mio fratello Nicolas mi capitò di vedere alcuni film Gialli. Ero attratto dai titoli e affascinato dalle bellissime locandine. Ma non ne ho visti così tanti come si potrebbe credere, ne devo vedere ancora tanti.
Per quanto riguarda il “Neo Giallo” devo dire che all’inizio la parola “Neo” mi irritava un po’, mi ricordava quello che in musica era qualcosa che mixava vintage e tecnologia odierna. Io penso che “Neo” è solo perchè è girato oggi ma il genere Giallo è Giallo e basta; avete mai sentito dire: genere “Neo Zombi” “Neo Commedia” “Neo Esorcismo”. Non ho visto molti film Giallo recenti, molti fanno quasi una parodia del Giallo degli anni 70s, quasi uno scary movie del Giallo.
Nei miei film, eccetto Sonno Profondo, ho provato a ricreare lo stile dei film di quegli anni, non solo del genere Giallo ma in generale dei film Horror e Thriller.
 
Davide
I registi in grado di comporsi e registrarsi le musiche dei propri film sono piuttosto rari. Come è nata invece la tua passione e qual è stata la tua formazione musicale?
 
Luciano
Ricordo la prima volta che suonai con la chitarra Come As You Are dei Nirvana. La cosa buffa è che dal quel momento ho studiato la chitarra al contrario, ho studiato le note al contrario, io sono destro ma per molte altre mancino.
In seguito, a Mar del Plata, dove vivevo, ho cominciato a registrare cassette su cassette con la mia musica. Qui avevo una rock band nello stile di un gruppo molto conosciuto qui in Argentina negli anni ’80, i SUMO che avevano un cantante italiano, Luca Prodan che cantava in inglese e spagnolo. una band eccellente che suonava un misto tra post-rock, funk, disco, dark wave e persino ska e reggae. Io ero il cantante in questa SUMO tribute band. Alla fine, tornato alla mia città, Azul, ho cominciato a registrare la mia musica. Quando ho girato Sonno Profondo mi ricordo che, finito di montare il film, ho messo la musica dei Goblin.. non potevo usarla, così ho iniziato a registrare la mia musica per film.
 
Davide
Sia come cineasta, sia come autore delle musiche (che esegui per altro in qualità di polistrumentista), c’è una certosina ricerca dello stile degli anni ’70. Perché quel decennio ha ancora qualcosa da dirci? E cosa in particolare di quel decennio merita di essere ripreso e continuato dal tuo punto di vista?
 
Luciano
Mi piacciono parecchie musiche di quegli anni, diversi stili musicali che si sposavano molto bene con i film dell’epoca. Vedo che spesso anche oggi vengono usate musiche degli anni 70-80, alla gente piace il passato. Penso che Sonno Profondo sia andato molto bene ai festivals perchè è un film che ha un sapore retrò, sia visivamente sia per la musica. Poi tanti oggi hanno seguito un po’ questa strada.
Per la musica mi piacciono le dissonanze di Ennio Morricone e il suono innovativo dei Goblin, unico per quei film, anche se poi ho ritrovato quello stile in molte bands degli anni 70s, tipico di molte Prog Rock bands. Mi piace il contrasto che questo tipo di musica crea con le immagini, gli dà  più forza, credo che questo è quello che ho realizzato musicalmente per i miei film.
Mi piace lo stile psichedelico dei 70s… mentre oggi si attinge da quel suono magico e vintage per creare magari un hit, un motivo che funzioni alla radio o come intro di un film su Netflix, magari con sole due note ai fini puramente commerciali. Il pubblico comunque è catturato nostalgicamente da quei suoni.
 
Davide
Sicuramente emergono due grandi riferimenti: Dario Argento, a cominciare, per il cinema. Anche tu trasfondi nelle tue opere le tue proprie paure? O cos’altro principalmente?
 
Luciano
Facendo un bilancio di tutti i film che ho visto penso che vanno di pari passo con Sergio Martino. Ho visto film di entrambi i registi. Dario Argento era più artistico. Erano girati meglio, probabilmente avevano un budget superiore e i colori erano unici!
Da parte mia, quello che ho sempre voluto trasmettere nei miei film è il delirio criminale.  Niente genera più paura della follia.
 
Davide
E poi il maestro Claudio Simonetti con i Goblin per la musica, ma certo anche Morricone nei momenti di astrattismo atonale che riconducono soprattutto al compositore romano Goffredo Petrassi. In che modo e misura hai attinto da loro (e da quali altri maestri) per esplicare il tuo universo sonoro attraverso “Sonno profondo” e “Francesca”?
 
Luciano
Penso che l’influenza sia chiara.. il mio stile è subito identificabile. Credo di aver catturato il significato e la forza della musica dei Goblin e di Morricone, quindi sono riuscito a proporre la mia musica fondendo, se così posso dire, le due differenti anime musicali, senza, credo, cadere nel banale.
 
Davide
Cosa significa per te offrire al pubblico una catarsi estetica?
 
Luciano
La realtà è che la mia decisione di mostrare maggiormente il lato estetico e dare spazio alla mia musica è perché non ero circondato da attori professionisti, non avevo la possibilità di dare vita a una sceneggiatura drammatica. È stato naturale e anche un po’ inconsapevole all’inizio fare questo tipo di cinema.  È stato un gioco divertente che si è concluso con Abrakadabra, un film in cui la performance degli attori è più importante ed emerge come asse principale… e forse la musica scende in secondo piano.
 
Davide
Qualche anticipazione su “Abrakadabra” e sul filo rosso, anzi giallo, che lega questa trilogia iniziata con “Sonno profondo”?
 
Luciano
Abrakadabra è un film Giallo a tutti gli effetti (nel frattempo è uscito ed è già in distribuzione Home Video, anche il Italia). Niente si può aggiungere che non sia già stato detto per gli altri. In questo ultimo film della trilogia però ci sono degli attori professionisti Argentini, c’è una sceneggiatura più accurata (In Sonno Profondo e Francesca le scene erano scritto il giorno stesso su dei pezzi di carta volanti!)
Abrakadabra è un film più serioso con una produzione più professionale. Inoltre mostra il mondo della magia che mi appassiona molto.
 
Davide
Saranno tue anche le musiche di “Abrakadabra”?
 
Luciano
Certo. Ho composto e suonato le musiche del film. Mi sento a mio agio con questo genere e penso di essere cresciuto molto come musicista con le musiche di Abrakadabra.
 
Davide
Com’è avvenuto l’inconto con l’italiana Black Widow che ha portato a pubblicare le colonne sonore di “Sonno Profondo” e “Francesca”? 
 
Luciano
Penso che molto di quello che è successo con Abrakadabra e la mia musica è grazie a Pino Pintabona della Black Widow Records.
Mi ha contattato e mi ha dato la possibilità di realizzare la mia musica in Lp e Cd, usciti appunto per la Black Widow Records. In seguito siamo diventati molto amici, Pino ci ha aiutato molto per il doppiaggio di Abrakadabra in Italiano che ha curato trovando doppiatori italiani. Ci tenevo molto che il film fosse anche doppiato in Italiano, visto che il film è ispirato al Giallo italiano. Pino ha fatto un lavoro fantastico per i packaging dei Cd e dei vinili per tutte e tre le colonne sonore.
 
Davide
“Francesca” è stato girato in italiano, anche se non mi pare girato invece in Italia. Il serial killer protagonista segue un suo preciso rituale inviando lettere alla polizia recanti passi dall’Inferno di Dante. Com’è l’Italia vista dall’Argentina e da te in particolare?
 
Luciano
Tutti e tre i film sono in Italiano, ma il doppiaggio non è stato fatto da attori italiani, quindi è chiaro che a qualcuno non è piaciuto il doppiaggio. È come se vedessi un film Spagnolo doppiato da italiani che cercano di parlare in spagnolo. La cosa piu importante è che è stato fatto per amore e rispetto per l’Italia, la culla del genere Giallo. I miei nonni venivano dall’Italia e ho anche la cittadinanza italiana. Così ho deciso di fare il doppiaggio in Italiano con doppiatori linguamadre italiani. L’Argentina ha molta arte rinascimentale italiana. L’Argentina ha assunto gli immigrati italiani che sono venuti nel nostro paese. L’Argentina ha molte sculture e l’architettura europea. Se cammini a Buenos Aires, a volte puoi credere di vedere edifici a Roma o Parigi. L’Argentina è Pizza e Birra! E gli spaghetti che le nostre madri ci cucinavano! Ti basta per capire come consideriamo la grande Italia?
 
Davide
Grazie e à suivre…
 
Luciano
Grazie mille per l’intervista e spero che Abrakadabra vi piaccia!
 
 
 

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