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Lavorare con gli utenti Musulmani

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manuale per gli operatori dei servizisociali e sanitari
ed. Erickson
 
La formazione degli operatori ai servizi sociali deveadeguarsi sempre più a una società che si presenta come multi-culturale emulti-religiosa. Se è vero, infatti, che le profonde trasformazioni, che hannoriguardato la società contemporanea, hanno modificato in modo importante lasocietà in cui viviamo, gli operatori che vivono quotidianamente a contatto coni servizi alla persona si trovano ad affrontare bisogni nuovi, contesticulturali e religiosi diversi, nonché anche proposte di intervento e soluzionia volte varie rispetto al panorama tradizionale.
Questo libro della Erickson si rivolge in primo luogoalla formazione degli operatori sociali e analizza un contesto religiosospecifico, quello della comunità musulmana, che costituisce sicuramente unadelle realtà più importanti, dal punto di vista numerico e delle implicazionisociali, con cui chi opera nel sociale si trova a rapportarsi.
L’idea centrale che il libro porta avanti è che ivalori dell’Islam, sia quelli tradizionali, che quelli che si sono delineatiall’interno dell’Islam stesso in quest’ultimo secolo nell’incontro con lamodernità, non sono incompatibili con i valori e le pratiche del serviziosociale; anzi essi, se opportunamente integrati nel contesto “occidentale” delmodo di intendere le pratiche di assistenza sociale, possono offrireprospettive interessanti e in continuità con la visione elaborata nei nostripaesi.
Si tratta innanzitutto di conoscere l’Islam e lacomunità musulmana, così come si presenta nelle sue caratteristiche piùgenerali, per potere comprendere quello che è l’essenziale di questa religione,distinguendo da quanto è stato elaborato da tradizioni locali ed è oggiprodotto di specifici fondamentalismi. La  situazione dell’Afghanistan, citatafra l’altro nel libro, dove una minoranza fondamentalista ha preso il potere altermine delle guerre di indipendenza contro la dominazione sovietica nellaseconda metà del secolo scorso, non senza un aiuto importante delle stessepotenze occidentali, è emblematica di come il fanatismo religioso non può maiessere fatto coincidere con la religione che pensa di rappresentare toutcourt. Lo stesso burqa ad esempio è ben diverso dal significato del veloislamico così come lo prescrive il Corano.
Le autrici provengono dal mondo della assistenzasociale inglese; la Gran Bretagna ha sicuramente anticipato gli altri paesieuropei per quanto riguarda la presenza di minoranze musulmane nelle propriecittà e la riflessione sulle difficoltà e sulle prospettive che presenta illavoro sociale con gli utenti musulmani sono sicuramente frutto di unripensamento che questo incontro fra Occidente e mondo islamico ha portato;interessante notare che delle tre autrici, tutte con esperienza di formazionein ambito universitario, una è proprio di origine pakistana mentre la Crabtreeè una cittadina inglese con esperienza di lavoro in università asiatiche per unlungo periodo. La conoscenza che emerge del mondo musulmano è quindi non soloaccademica, ma esperienziale, basata sul contatto vivo con le comunità diquesta religione sia in Gran Bretagna che all’estero.
La struttura in capitoli presenta un panorama moltocompleto di tutti quegli argomenti che possono a diversa ragione interessarechi opera nel mondo del servizio sociale e vuole farsi un’idea dei concettigenerali del mondo  islamico, ma anche dei problemi principali e dei bisogniche spesso la comunità musulmana presenta nelle nostre città.
Dopo un’approfondita introduzione, che presenta anchel’impostazione generale del libro, come appunto l’approccioanti-discriminatorio e l’importanza di introdurre il tema della “riflessività”,che fa cogliere la posizione del soggetto rispetto ai pregiudizi e alleopinioni di cui deve essere consapevole nel proprio lavoro sociale, il libro sisviluppa in otto capitoli che spaziano sui più svariati argomenti in modo, comedicevamo, molto completo.
Si presentano per esempio gli aspetti fondamentalidella ummah (cioè della comunità musulmana); si evidenziano gli aspettidi riforma della formazione al servizio sociale che non può esimersi da unapproccio multi culturale e multi religioso; si sottolineano diversi aspetti distretta attualità che riguardano queste comunità dal punto di vista del dirittomatrimoniale, del rapporto genitori figli, del modo di aiutare le situazioni didisabilità o di affrontare questioni morali come la tutela del parto e lasituazione del fine vita. Si affrontano, inoltre, problemi legati al mondodella criminalità, come la violenza domestica, gli abusi sessuali, i reati e iltema del fanatismo. La criminalizzazione delle comunità musulmane spesso nontiene conto della sua marginalità a livello sociale e del fatto che questo tipodi comunità spesso è mal integrata nel tessuto sociale, spingendo l’identitàreligiosa a chiudere ancora di più i rapporti con una società con cui non siriesce a interagire.
Nelle conclusioni del libro, al contrario, si ribadisceche l’apporto musulmano può essere una risorsa preziosa, perché i valoridell’Islam, conosciuti in modo corretto, possono essere compatibili con ivalori del servizio sociale, così come è maturato nella civiltà occidentale inquesti ultimi secoli. Le autrici anzi auspicano un compimento di questo apportoproprio anche tramite la formazione di operatori sociali musulmani, che possanoaiutare una corretta interpretazione di questi valori anche agli occhi dellanostra gente.
In complesso il manuale della Erickson si presenta comeun contributo positivo a una visione multi culturale della formazione sociale,che permette di superare quelle barriere che sempre più dall'”11 Settembre” inpoi si sono rafforzate nell’ideologia dello scontro di civiltà. Il presuppostofondamentale della conoscenza dell’altro per potere istaurare un dialogo conlui guida tutto il libro, fornendo una visione completa, scientificamente edesperienzialmente presentata, della comunità musulmana. La percezione cheemerge nel lettore è una visione più ampia sui singoli problemi, che nonvengono negati, ma che vengono comunque sviscerati in modo da capirne cause emodelli interpretativi più fedeli alla comunità che li presenta.
Il libro si mostra quindi molto interessante non soloper gli operatori sociali, che probabilmente attingeranno da questo manuale unservizio prezioso per la loro formazione, ma anche per tutti coloro che con illoro lavoro educativo hanno a che fare con le tematiche dell’integrazione edell’incontro con utenti musulmani. Insegnanti ed educatori, quindi, oltre cheassistenti sociali e operatori, troveranno una miniera di preziose informazionisu questa realtà così vasta, così vicina all’esperienza sociale in cui siamoimmersi, ma allo stesso tempo così difficile da comprendere e così importanteda interpretare al di là di facili pregiudizi e banalizzazioni.

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