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Deep Space D-6

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gioco per una persona
Autore: Tony Go
Editore: Tau Leader Games (www.tauleadergames.com)
 
La piattaforma Kickstarter (per la raccolta di finanziamenti “dal basso”) fa notizia quando un progetto raccoglie milioni di dollari, ma naturalmente questo non è la norma: molto spesso idee che non avrebbero avuto seguito in un ambito normale vengono realizzate grazie ad un finanziamento di qualche migliaio di dollari. E questo vale anche nel mondo dei giochi da tavolo, l’autore di questo gioco, dal curioso nome di Tony Go, si era posto un traguardo di 8.000$ e lo ha ampiamente raggiunto, raccogliendo in totale più di 40.000$, per il suo gioco per una sola persona (non è un genere molto diffuso), ovvero questo “Deep Space D-6”, basato su un meccanismo di “piazzamento dadi”: si lanciano i dadi, e sceglie come applicare i risultati, nel modo che ci sembra il migliore per affrontare le avversità.
Entrando nello specifico dell’ambientazione, la nostra astronave ha ricevuto una richiesta di soccorso, ma arrivati nel sistema incriminato ci siamo accorti di essere caduti in una trappola, e quindi dobbiamo resistere a tutti gli attacchi nemici fino all’arrivo di una squadra di salvataggio.
Ma andiamo a vedere che cosa ha ricevuto (a metà 2016, quindi con un ritardo accettabile rispetto alla data prevista di marzo) chi ha finanziato questo progetto (al prezzo sicuramente modesto di $15), durante la campagna che si è svolta alla fine dell’anno scorso…
La scatola è abbastanza piccola (più o meno come una videocassetta) e contiene:
– quattro plance (corrispondenti ad altrettante astronavi),
– una piccola plancia per l’infermeria,
– un mazzo di carte di piccolo formato,
– un dado a sei facce,
– sei dadi a sei facce non standard,
– due cubetti di plastica,
– il regolamento (in inglese).
Il materiale è quasi tutto di buona qualità (la scatola ha una chiusura magnetica, le plance sono molto robuste, i dadi incavati e a colori), quasi tutto dato che le carte sono di cartoncino sottile appena plastificato, ed è meglio imbustarle oppure trattarle con cura (e verranno mischiate e manipolate spesso); la grafica è minimalista, e contribuisce all’atmosfera asettica di un’ambientazione fantascientifica. C’è testo sulle carte (non complesso), quindi bisogna conoscere l’inglese per poterci giocare. Notare che è possibile utilizzare la scatola (che ha i bordi alti) come vassoio dove lanciare i dadi (per poter giocare anche in treno o in aereo). Con un sovrapprezzo era possibile ricevere cubetti e dadi in metallo (intagliati al laser), molto belli e futuristici.
Per iniziare una partita si sceglie una plancia astronave tra le quattro a disposizione (e conviene leggersi per bene tutte le regole relative alle azioni corrispondenti ai dadi, dato che sono molto differenti a seconda dell’astronave), si piazza la plancia dell’infermeria, si mischia il mazzo di carte (vanno tolte prima le carte relative allo scontro finale, con l’astronave nemica) e se ne posizionano due al lato della plancia, si mettono i cubetti dello scafo e dello scudo ai massimi delle relative scale e si può iniziare.
Le carte del mazzo rappresentano delle minacce, che possono essere “interne” (e vanno posizionate a sinistra della plancia) o “esterne” (ovvero astronavi nemiche, e vanno posizionate a destra della plancia, nella posizione da uno a quattro corrispondente ai punti vita della minaccia).
Un turno di gioco è rappresentato dalle seguenti fasi:
– si lanciano i sei dadi dell’equipaggio (o meno, se alcuni sono piazzati negli “scanner”, nell’infermeria o sulla carta “Distrazione”), posizionando quelli con il risultato “scanner” nell’apposita zona della plancia, questi rappresentano l’unico risultato “negativo” del lancio, dato che se tutte le caselle di questa zona sono piene i dadi vanno spostati nella casella “utilizzati” e si pesca una carta dal mazzo (posizionandola a seconda del tipo).
– si possono utilizzare tutti gli altri dadi equipaggio in base al risultato (e alle azioni date dall’astronave), ad esempio con l’astronave standard si possono attaccare gli avversari, riparare i danni, ricaricare lo scudo, congelare per un turno un’astronave nemica, curare tutti i dadi nell’infermeria o eliminare un dado “scanner”.
– si pesca e si piazza una carta dal mazzo.
– si lancia il dado standard e si attivano tutte le carte che riportano il numero uscito (prima le minacce interne, poi quelle esterne), applicandone tutti gli effetti all’astronave (di solito sono danni che diminuiscono l’energia dello scudo, se presente, o danneggiano lo scafo se quest’ultimo è stato azzerato).
Si prosegue in questo modo fino a quando non viene eliminata l’ultima carta, se si riesce a farlo senza che l’astronave viene distrutta (cosa che avviene quando si perde l’ultima casella di scafo), rimane da affrontare l’ultima minaccia, l’astronave “Ouroboros” composta da sei carte. Eliminata anche questa la partita è vinta.
Come vedete le regole sono semplici (forse troppo, alcune carte possono risultare un po’ oscure, in tal caso c’è bisogno di una visita nelle FAQ o su BGG per chiarire il loro funzionamento), una partita è abbastanza rapida (al massimo una mezz’ora, meno se si viene distrutti prima, e si può ridurre la durata togliendo alcune carte dal mazzo) e, come tutti i giochi di dadi, divertente (per via del fatto che si lanciano dadi), se si accetta il fatto che la fortuna incide sull’esito della partita (in certi casi potete venire sconfitti da una sequenza di carte o di lanci di dado senza poter fare nulla); notare comunque che non si tratta di un gioco dove si prende una decisione e si lanciano i dadi per vedere se si ha avuto successo, è proprio il contrario, si lanciano i dadi e si cerca di sfruttarli nel miglior modo possibile. Per quanto riguarda la varietà, si può aumentare la difficoltà togliendo dal mazzo le carte in cui non succede nulla, e la longevità è data anche dalle quattro astronavi tra cui si può scegliere (molto differenti tra loro come funzionamento).
Ma per chi non ha partecipato alla campagna su Kickstarter, come si può reperire il gioco? L’autore ha promesso che sarebbe stato commercializzato normalmente, una volta consegnate tutte le copie della campagna e delle prevendite (cosa che non è ancora avvenuta per tutti); in ogni caso si può sempre provare il gioco senza acquistarlo, scaricando i file per la versione print & play (ovvero da stampare, tagliare e giocare), andando sulla pagina BGG del gioco, nella sezione file, anche se è una versione ridotta con solo un’astronave, e con la difficoltà di dover convertire i valori numerici di un dado standard negli effetti speciali corrispondenti.
Certo, può sembrare strano giocare da soli ad un gioco da tavolo, ma se avete mezz’ora da far passare e non volete metter mano al pc o alla console, un gioco come questo è l’ideale, senza contare che comunque è un’esperienza diversa (e come ho più volte ribadito, lanciare dadi è sempre divertente).

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