Quattro libri profondamente diversi tra loro che mi sento di consigliare a diverse tipologie di lettori. Prima di tutto un saggio scritto con stile piano e semplice, da narratore popolare, dal siciliano Roberto Mistretta: Rosario Livatino – L’uomo, il giudice, il credente (Edizioni Paoline – euro 15 – pag. 230). Il lavoro – scritto in collaborazione con padre Giuseppe Livatino – esce nel venticinquesimo anniversario della morte ed è una documentata biografia sul giovane giudice siciliano, ucciso dalla mafia mentre si recava – senza scorta – al Tribunale di Agrigento. Visto il tipo di editore, il saggio affronta anche il cammino spirituale di un uomo coraggioso, impegnato nella lotta alla criminalità organizzata e in odore di beatificazione. Mistretta cita miracoli e testimonianze che andranno a far parte del dossier per la causa di santità promossa in favore del giovane giudice. Un altro libro interessante è una sceneggiatura inedita di Pier Paolo Pasolini: La Nebbiosa (Il Saggiatore – euro 14 – pag. 200), per un film scomparso come Milano nera, un flop di Gian Rocco e Pino Serpi che resistette solo cinque giorni in cartellone nel capoluogo lombardo. In realtà la vera sceneggiatura non fu mai tradotta in immagini, Pasolini fu pagato solo per metà lavoro e i due maldestri giovani registi tradirono tutta la sua poesia e il grande lavoro di ricerca linguistica e culturale. La Nebbiosa adesso è un libro che si legge come un film ed è un interessante spaccato della violenza metropolitana lombarda negli anni Sessanmta, condotta da un gruppo di teddy boys. Pupi Avati, invece, dopo lo splendido Un ragazzo d’oro, mette da parte il cinema e scrive Il ragazzo in soffitta (Guanda – euro 16 – pag. 250), che segue di due anni un’ispirata autobiografia (La grande invenzione). La storia contiene tutti i temi del suo cinema: adolescenza, musica, provincia, amicizia, persino horror, in un ritorno al passato che profuma de La casa dalle finestre che ridono. Protagonisti due adolescenti: il bolognese Berardo Rossi, detto Dedo, studente poco brillante ma popolare tra le ragazzine, e il triestino Giulio Bigi, introverso quanto abile traduttore dal latino. Filo conduttore del racconto un’amicizia nata sui banchi di scuola che – con il meccanismo del flashback (capitoli alterni) – apre le porte a una storia horror che vede protagonista un orco, presunto assassino di bambine. Finale a sorpresa. L’ultimo consiglio è un fumetto pulp che costa euro 2,90 in edicola, uscito per Editoriale Cosmo, il primo di una miniserie di quattro albi. Si tratta di Battaglia, di Roberto Recchioni e Massimiliano Leomacs Leonardo, storia di un vampiro ai tempi del fascismo, che utilizza il nero per narrare la storia del nostro recente passato. Battaglia ricorda anche nel formato i vecchi albi di Kriminal, Satanik e Diabolik.
una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994